top of page

166 results found with an empty search

  • Idee e consigli per il tuo prossimo viaggio in Italia

    Ciao a tutti e benvenuti a un nuovo articolo! Siete pronti a venire per la prima volta in Italia? O forse siete già stati in Italia ma volete tornarci per un’altra vacanza e non sapete dove andare? Nell’articolo di oggi voglio consigliarti degli itinerari per il tuo viaggio in Italia in base a che tipo di viaggiatore sei tu! Quindi oggi vedremo tre itinerari di viaggio per gli artisti, gli amanti dell’arte, gli avventurieri, che amano fare trekking e stare a contatto con la natura e i tipi da spiaggia, le persone che amano andare al mare! Voglio ricordarti che se sei interessato/a a ricevere ogni domenica dei contenuti interessanti per studiare l’italiano puoi iscriverti alla mia newsletter! Iscriviti alla newsletter Gli artisti Se ti piace l’arte, allora l’Italia è il posto giusto per te! Lo sai che al 2021 l’Italia è il paese con più siti UNESCO al mondo (58) seguita dalla Cina (56 siti) e la Germania (51 siti)? Dobbiamo anche dire che dei 3 paesi, l’Italia è anche il più piccolo per estensione, quindi davvero in Italia la densità di arte e cultura è enorme! Allora quali sono le città che dovresti visitare? Questo è l’itinerario che ti consiglio! Arriva a Milano. L’aeroporto di Milano è ben collegato con tutto il mondo e i voli tendono ad essere meno costosi. Anche se tanti turisti non voglio andare a Milano perché ritenuta troppo moderna, è la città perfetta per iniziare il tuo viaggio! A parte la bellezza del Duomo di Milano e del Castello Sforzesco che è uno dei castelli più grandi d’Europa, la chiesa Santa Maria delle Grazie ospita l’Ultima Cena di Leonardo, una delle opere più famose al mondo. Passate almeno due giorni a Milano. Da Milano prendete un treno, e vi dico che tutte le città di questo itinerario possono essere raggiunte con i nostri treni ad alta velocità, e andate a Venezia. Il viaggio dura solo 2 ore e mezzo e arriverete in una delle città più iconiche dell’Italia, Venezia, una città magica sull’acqua. Prendetevi almeno 3, 4 giorni a Venezia, esplorate la città e perdetevi tra le sue calle. Vi consiglio di guardare il mio vlog su Venezia per avere alcune idee su cosa fare! Da Venezia rimettetevi in treno e andate in Toscana, nella bellissima Firenze. Il viaggio dura solo 2 ore e 13 e arriverete nella Culla del Rinascimento. Vi consiglio anche qui di vedere il mio vlog su Firenze per avere alcune idee su cosa fare! Non solo Firenze è una città bellissima, ma è anche la città con più opere d’arte in base alla sua estensione! È incredibile! Passate almeno 3 giorni a Firenze e non dimenticate di visitare la galleria degli Uffizi e il Piazzale Michelangelo, una delle terrazze panoramiche più belle d’Italia e del mondo! Da Firenze prendete un altro treno e in un’ora e mezza sarete nella Città Eterna. Roma! Roma non ha bisogno di presentazione, la città con più opere d’arte al mondo. Sono incredibili i Musei Vaticani che ospitano una delle collezioni d’arte più grandi al mondo! Vi consiglio assolutamente di fare una visita guidata, magari in italiano per migliorare le vostre capacità di ascolto! E poi Roma è un museo a cielo aperto, quindi ovunque camminerete, troverete un pezzo di storia! Vi consiglio anche qui il mio vlog su Roma! E poi da qui potete tornare nel vostro paese. E qui finisce il vostro giro delle città artistiche. Ovviamente ce ne sono tante altre, ma se questa è la vostra prima volta in Italia, credo che questo giro sia perfetto! Gli avventurieri E ora passiamo al secondo itinerario di oggi! Quello per gli avventurieri! Ci sono tantissimi parchi nazionali in Italia e oggi voglio consigliartene uno in particolare, che spesso non è conosciuto dai turisti stranieri! Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Si estende principalmente in Abruzzo, una bellissima regione di Italia dove possiamo trovare mare, collina e montagna! Ci sono tantissime attività da fare, potete visitare dei borghi splendidi, precisamente 24 e anche incontrare l’orso bruno marsicano, che è anche il simbolo del parco. Quest’orso non è pericoloso, non preoccuparti, ma purtroppo è un orso a rischio di estinzione, quindi è importante preservarlo! Devo anche consigliarti il Parco Nazionale del Gran Paradiso che è il più antico parco nazionale italiano e si trova nelle Alpi Occidentali tra Piemonte e Valle D’Aosta. I tipi da spiaggia E ora passiamo al terzo itinerario, quello per i tipi da spiaggia. Ho scelto questo nome perché è abbastanza divertente. Infatti un tipo da spiaggia è una persona un po’ strana, esibizionista che cerca di attirare sempre la sua attenzione con atteggiamenti stravaganti! In questo caso però sto parlando di un tipo, una persona, letteralmente da spiaggia, cioè che ama il mare. L’Italia è una penisola, quindi gran parte del territorio è circondato dal mare. Però io sono di parte perché sono pugliese, quindi voglio consigliarti la mia bellissima regione! Anche se il turismo in Puglia è principalmente italiano, ci sono dei posti bellissimi di mare che non puoi perderti! Molti conoscono il Salento, una zona al Sud della Puglia formata da piccoli paesi molto caratteristici, alcuni sul mare, con delle spiagge splendide e del cibo delizioso. Tra le città più belle abbiamo Lecce, città molto elegante e barocca, ma un tipo di barocco particolare, il barocco leccese appunto. Gallipoli, meta di mare sempre affolatissima con un mare splendido, Otranto, Santa Maria di Leuca e tante altre! Ma se volete rimanere al Nord della Puglia, dove abito io, devo consigliarvi il Gargano, un vero e proprio paradiso. Oltre al fatto che c'è un parco nazionale che rende il Gargano una zona abbastanza protetta, devi assolutamente visitare città come Vieste, una città di mare con spiagge bellissime e un centro storico affascinante. Insomma sul Gargano ci sono tantissime cose da fare e non puoi perdetele! Queste zone però non sono tutte facili da raggiungere quindi ti consiglio di arrivare a Bari o Brindisi e da lì prendere una macchina a noleggio! Allora che ne pensi di queste idee, ti sono piaciute? E hai già visitato alcuni di questi posti? Fammelo sapere mandandomi una mail nella contact section del mio sito. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Colloquial Italian: 4 useful phrases to use in conversation

    Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo! Oggi vediamo 4 nuove espressioni in italiano che sono molto usate nella lingua di tutti i giorni e che sono sicuro sentirete in Italia e tra gli italiani. Prima di iniziare però voglio ricordarti che se sei interessato all’italiano vero e autentico che parliamo in Italia puoi iscriverti al mio corso Italiano Vero! Imparerai tantissime nuove parole ed espressioni e risolverai anche i problemi di grammatica che hanno tutti gli studenti di italiano come per esempio le particelle NE e CI, il passato prossimo e l’imperfetto e il congiuntivo! Se vuoi puoi iscriverti al corso cliccando qui. Ora iniziamo con le espressioni di oggi. Neanche per sogno La prima espressione che voglio insegnarvi è “neanche per sogno”. Vediamo subito un esempio per capire come usarla: Ti va di venire con noi in campeggio? Would you like to come with us camping? Neanche per sogno! Non mi piacciono né la natura né gli insetti! Not a chance! I don't like neither nature nor bugs. Quindi secondo te, cosa significa “neanche per sogno”? Non ha a che fare con il sonno o i sogni. O meglio, quando usiamo questa espressione intendiamo dire che non faremmo questa cosa neanche nei nostri sogni, neanche con l’immaginazione, quindi che non faremmo MAI questa cosa! Infatti “neanche per sogno” significa semplicemente “assolutamente NO”. Dai vediamo un altro esempio: Vuoi vedere un film horror? Do you want to watch a horror movie? Neanche per sogno! Mi fanno paura! Not a chance! They scare me! Un’alternativa a “neanche per sogno” è “nemmeno per sogno”. Ricorda che “nemmeno” e “neanche” sono sinonimi quindi possiamo usarli allo stesso modo! Un’altra alternativa è “ma che scherzi?!” che significa “scherzi?!”, “non sei serio?!” “non vuoi davvero fare questa cosa!”. A caso/A casaccio Ora vediamo la seconda espressione di oggi. In realtà sono due, ma hanno lo stesso significato: “a caso” o “a casaccio”. Vediamo subito un esempio: Marco ha sistemato tutti i libri a casaccio/a caso e ora non riesco a trovare quello che mi serve! Marco randomly arranged all the books and now I can't find what I need! Questa espressione, che ha un significato generalmente negativo, significa che una cosa è fatta o è stata fatta senza un preciso ordine, senza rispettare delle regole, appunto a caso, random! Forse “a casaccio” ha un significato più negativo di “a caso” che in alcuni casi potrebbe essere anche positivo! Per esempio: In che ordine metto i bicchieri? In what order should I put the glasses? Mettili a caso perché domani devo spostarli in un altro mobile. Arrange them randomly because tomorrow I will have to move them to another cabinet! Quindi qui stiamo sempre dicendo di mettere i bicchieri senza ordine, ma non è una cosa negativa, anzi sono io che ti chiedo di metterli senza ordine perché tanto domani devo spostarli quindi non è necessario che tu adesso ti impegni a metterli in un ordine preciso! In questo caso personalmente non userei “a casaccio”. Sono K.O. Sento spesso gli studenti dire “sono stanco/a” ma se vogliamo dire che siamo stanchissimi, siamo esausti? Possiamo usare l’espressione “sono K.O.” In questo caso, quindi usiamo l’acronimo dell’espressione inglese knock out per dire che siamo molto stanchi tanto da non poter andare avanti, come appunto quando siamo K.O. in un combattimento di pugilato! Sicuramente possiamo usare questo termine nello sport, ma lo usiamo anche nella vita di tutti i giorni quando siamo estremamente stanchi. Attenzione alla pronuncia: kappaò. Vediamo un esempio: Vuoi venire a prendere qualcosa da bere? Do you want come and have something to drink? No, scusami, sono K.O. Ho avuto una giornata stancante. No, I'm sorry, I am exhausted. I had a tiring day! Chiaro? Passiamo all’ultima espressione di oggi! Una volta ogni morte di papa L’espressione che ti insegnerò adesso è molto interessante e ovviamente molto usata: “una volta ogni morte di papa”. Vediamo subito un esempio: Io e Francesca siamo grandi amici ma viviamo lontani quindi ci vediamo una volta ogni morte di papa! Francesca and I are great friends but we live far away so we see each other sporadically. In questo caso parlo della mia amica Francesca. Lei però diciamo che vive in Australia, quindi incontrarsi è molto difficile, perché appunto viviamo molto lontani! Per questo motivo la frequenza con cui ci vediamo è molto molto bassa, esattamente come la morte di un papa. Infatti i pontificati dei papi, in genere, sono molto lunghi, perché generalmente eletto un papa, si aspetterà la sua morte per poi eleggerne un altro. Per questo motivo una cosa che succede “una volta ogni morte di papa” è una cosa che succede molto raramente. Benissimo! Ti sono piaciute queste espressioni? Spero di sì! Se hai qualche domanda mandami un messaggio nella contact section del sito. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Espressioni super utili con NE in italiano

    La particella NE è molto usata in italiano in alcune espressioni che usiamo spesso nell’italiano di tutti i giorni. Vediamo queste espressioni nell’articolo di oggi! Ciao a tutti e benvenuti a un nuovo articolo! Oggi parleremo di alcune espressioni molto utili da usare nell’italiano di tutti i giorni che contengono la particella NE. Prima di tutto ricorda che la particella NE si usa per sostituire un nome in senso partitivo o introdotto da un espressione di quantità. Per esempio: Quanta pizza vuoi? Ne voglio una fetta. Hai del vino? No, non ne ho. Però NE si può usare anche con i verbi che richiedono DI come per esempio il verbo “avere bisogno”. Per esempio: Vuoi una mano? No, non ne ho bisogno. Questi sono gli usi principali di NE, ma ora cerchiamo di vedere alcune frasi molto utili e già pronte da usare nella conversazione di tutti i giorni. Iniziamo! Voglio ricordarti che se sei interessato/a a ricevere ogni domenica dei contenuti interessanti per studiare l’italiano puoi iscriverti alla mia newsletter! Iscriviti alla newsletter Che ne pensi? / Che ne dici? La prima espressione che voglio insegnarti è “che ne pensi?”. Possiamo anche usare il verbo dire invece di pensare, quindi “che ne dici?”. Queste due espressioni hanno più lo stesso significato e le usiamo in italiano per chiedere un parere, un’opinione ad una persona. Vediamo alcuni esempi: Hai letto il libro? Che ne pensi? → in questo caso io ti consiglio di usare il verbo pensare perché stiamo chiedendo un’opinione su qualcosa, il libro. Che ne dici/pensi di andare al mare domani? → in questo caso entrambi i verbi funzionano perché stiamo chiedendo il parere su qualcosa da fare, un’attività da fare. Quindi ricorda che pensare si usa principalmente per chiedere opinioni su qualcosa e invece possiamo usare sia pensare che dire per chiedere un parere su qualcosa da fare. (Non) Ne vale la pena Quest’espressione italiana è molto usata e ti consiglio davvero di ricordarla. Usiamo l’espressione valerne la pena quando vogliamo dire che lo sforzo che abbiamo fatto per raggiungere qualcosa è in linea o NON in linea con il risultato che raggiungeremo alla fine. Mi spiego meglio con un esempio pratico. Sono stato invitato al matrimonio di una mia amica il 13 luglio per esempio. Questo matrimonio è molto lontano da casa mia, ci vogliono 3 ore in macchina e lo stesso giorno alle 6 di sera devo essere in aeroporto per partire per le vacanze. Il matrimonio sicuramente finirà tardi quindi non ha senso andare al matrimonio perché dovrei stare pochissimo tempo. Che senso ha fare 3 ore di viaggio per andare e 3 ore di viaggio per tornare se poi posso stare poco al matrimonio dato che devo andare in aeroporto? Lo sforzo per andare al matrimonio è più grande del piacere di stare al matrimonio quindi non ne vale la pena. È chiaro come funziona e cosa significa? Vediamo altri esempi: Ho visto un paio di scarpe molto carine in vetrina, ma il prezzo è troppo alto, non ne vale la pena. Sto pensando di comprare un nuovo cellulare, ma il modello più recente costa molto di più rispetto a quello che ho attualmente, non ne vale la pena spendere così tanto. Ne vuoi un po’? L’espressione “ne vuoi un po’?” usa NE in un modo canonico. Infatti un po’ esprime una quantità perciò possiamo usare NE per dire “vuoi un po’ DI quella cosa”. Però voglio insegnarti quest’espressione perché anche se gli studenti conoscono quest’uso base di NE, poi nella conversazione diventa spesso difficile ricordare di usare il NE. Quindi ricorda, ogni volta che vuoi chiedere a qualcuno se vuole “un po’” di qualcosa, usa sempre anche il NE. Sembrerai un vero italiano! Quindi prendi in mano la coca cola, il caffè appena fatto, la pizza o una torta e puoi dire: Ne vuoi un po’? (informale) Ne vuole un po’? (formale) Ne volete un po’? (plurale) Non ne ho idea Cosa succede quando qualcuno ci chiede qualcosa e noi non sappiamo proprio come rispondere e siamo molto confusi perché non sappiamo niente di quella cosa. Per esempio, un nostro amico ci chiede come cucinare una buona bistecca ma noi siamo vegetariani e non abbiamo mai cucinato una bistecca. Allora possiamo dire: Non ne ho idea → qui usiamo NE per dire “non ho idea DI come si cucina una bistecca” Se però vogliamo ancora di più enfatizzare il fatto che non sappiamo niente di quella cosa possiamo aggiungere l’aggettivo pallida e dire: Non ne ho la più pallida idea → non sappiamo proprio NIENTE di quella cosa Benissimo! Passiamo all’ultima espressione. Non ne posso più Adoro quest’espressione! Sei stanco di una situazione? Per esempio il lavoro sta diventando troppo stressante, oppure i tuoi figli non ti lasciano riposare mai? Oppure per esempio i tuoi vicini di casa tengono sempre il volume della televisione troppo alto e tu non riesci a concentrarti mentre lavori o studi? Allora possiamo dire: Non ne posso più! → quest’espressione si usa per dire che siamo troppo stanchi, esausti, di una situazione e non riusciamo più a sopportarla! Fantastico! Abbiamo finito con le espressioni di oggi, spero che ti siano piaciute! Se hai qualche domanda non esitare a contattarmi nella contact section del mio sito. Noi ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 5 Espressioni idiomatiche italiane da usare in una conversazione

    Inizia ad usare queste espressioni idiomatiche che usiamo molto spesso in italiano! Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo! Oggi voglio spiegarti 5 espressioni che usiamo molto spesso in italiano e che sicuramente ti saranno molto utili! Ovviamente impareremo queste espressioni idiomatiche in contesto con esempi molto utili! Voglio ricordarti che se sei interessato/a a ricevere ogni domenica dei contenuti interessanti per studiare l’italiano puoi iscriverti alla mia newsletter! Iscriviti alla newsletter Farla franca Iniziamo con l’espressione farla franca e no non ha niente a che fare con la Francia o i francesi. Questa espressione si usa nel caso in cui qualcuno ha fatto qualcosa di grave o qualcosa di illegale ma poi non ha nessun punizione o pena. Ricorda che qui usiamo sempre il pronome “la” perché questo è un verbo pronominali e non cambia mai. Vediamo subito un esempio: Marco ha copiato tutto all’esame di matematica ma come sempre è riuscito a farla franca e a passare l’esame → In questo caso Marco è riuscito a copiare tutto all’esame di matematica e ovviamente copiare è una cosa ingiusta, che non si fa! Però nessuno l’ha scoperto e ha preso un bel voto quindi l’ha fatta franca perché non ha avuto nessuna punizione. → Marco copied everything on the exam but as always he managed to get away with it and pass the exam. Ora andiamo avanti con un’altra espressione! Dalle stelle alle stalle Adoro questa espressione! Prima di tutto cerchiamo di capire il significato di stelle e stalle. Le stelle sono quelle che sono in cielo di notte, quindi significano un punto molto alto e di conseguenza sono la metafora per qualcosa di molto bello, qualcosa di successo. Le stalle invece sono il luogo dove si trovano gli animali, di solito sono sporche e puzzano quindi rappresentano il punto più basso, più brutto. Quindi dalle stelle alle stalle implica un movimento da un punto alto a un punto basso. Ma un movimento di cosa? Usiamo questa espressione per esprimere un rapido passaggio da una situazione di benessere a una situazione, una condizione negativa. Vediamo alcuni esempi pratici: Il cantante è passato dalle stelle alle stalle! → Prima era famoso e amato da tutti ma il suo ultimo album è stato un fallimento e quindi ora è in gravi condizioni economiche senza fan. → The singer has gone from the stars to the stables! Siamo arrivati nel nuovo hotel e… proprio dalle stelle alle stalle → Per la nostra vacanza abbiamo prenotato due hotel. Un hotel di lusso 5 stelle e poi un ostello. L’hotel a 5 stelle era bellissimo super pulito e lussuoso, l’ostello era sporco, piccolo e brutto. Quindi siamo passati dalle stelle alle stalle. → We arrived at a new hotel and... right from the stars to the stables! Hai capito come si usa questa espressione? Andiamo avanti! Mandare all’aria Ora vediamo l’espressione mandare all’aria che è molto usata e mi piace davvero tanto! Immagina questo. Tu hai dei fogli di carta sulla scrivania, li prendi e fai così! In questo caso hai mandato all’aria i fogli. Quindi cosa significa questo? Beh, mandare all’aria specialmente dei piani, significa far fallire qualcosa. Vediamo alcuni esempi: Con quel messaggio, ho mandato all’aria la mia relazione → se hai mandato un messaggio forse antipatico, cattivo o irrispettoso al tuo partner, forse hai causato il fallimento della tua relazione e quindi hai mandato all’aria tutto e ora vi lascerete! → With that message I blew up my relationship. Abbiamo lavorato troppo a questo progetto per mandare tutto all’aria ora → magari il progetto a cui stiamo lavorando è molto importante per noi e ci abbiamo lavorato tantissimo, ma ora abbiamo un grande problema che non sappiamo risolvere. Ma abbiamo lavorato troppo per far fallire il progetto, per mandare tutto all’aria, quindi dobbiamo trovare una soluzione. → We have worked too hard on this project to screw it up now! Chiaro? Ti piace questa espressione? Andiamo avanti! Gabbia di matti E ora vediamo questa espressione che ritengo molto divertente: gabbia di matti. Prima di tutto che cos’è una gabbia? La gabbia è il posto dove possiamo intrappolare qualcuno o qualcosa. Per esempio la gabbia di un uccello. E appunto dalla gabbia non possiamo scappare. Invece la parola matti significa semplicemente pazzi. Infatti “matto” è proprio un sinonimo di “pazzo”. Quindi una gabbia di matti è semplicemente un contesto, una situazione in cui tutte le persone sono pazze e fanno cose strane. Vediamo un esempio: La mia famiglia è una gabbia di matti! Tutti urlano e litigano → qui possiamo subito capire che diciamo gabbia di matti perché tutti i membri della famiglia sono pazzi e appunto gridano e urlano. → My family is a madhouse! Everybody is shouting and fighting! E ora vediamo l’ultima espressione di oggi. Saperla lunga Questa espressione è davvero interessante, ma cosa significa? Beh, immaginiamo l’aggettivo “lunga” come un sinonimo di “molto”. Quindi saperla lunga significa sapere molto su qualcosa. Ma conoscere qualcosa in modo furbo e di conseguenza gli altri forse non pensano che tu sappia molto su questo argomento, ma in realtà la sai lunga. Vediamo degli esempi. Immaginiamo che un ragazzino di soli tredici anni parli di fisica quantistica con la sua professoressa a scuola. Non è normale che un ragazzo di quell’età sappia così cose su questo argomento, perché nessuno se lo aspetta. Allora la professoressa dice: La sai lunga per essere un tredicenne → cioè sai molto su questo argomento difficile e non mi aspettavo che tu sapessi tutte queste cose. → You know a lot for being just a 13-year-old! Una ragazza chiede consigli d’amore ad un’altra sua amica molto più esperta di lei perché ha avuto più esperienza con gli uomini. E allora la ragazza chiede dei consigli, l’amica risponde con dei consigli perfetti e la ragazzi dice: Beh, la sai lunga in fatto di uomini, tu! → qui stiamo dicendo che questa ragazza sa molte cose, anche furbe, su come comportarsi con gli uomini e l’altra ragazza non se lo aspettava così tanto. → Well, you know a lot about men! È chiaro? Hai capito come funzionano e come si usano queste espressioni? Sono sicuro che le sentirai e ti saranno molto utili. Per qualsiasi domanda mandami un messaggio nella contact section del mio sito. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 4 Italian TV Shows to learn Italian: from beginners to advanced

    Ciao a tutti e benvenuti in nuovo articolo dove parliamo nuovamente di serie TV! Voglio ricordarti che se sei interessato/a a ricevere ogni domenica dei contenuti interessanti per studiare l’italiano puoi iscriverti alla mia newsletter! Iscriviti alla newsletter Prima di iniziare con l’articolo di oggi però voglio ricordarti che in passato ho già fatto un video in cui ti ho consigliato delle serie TV da guardare in italiano. Puoi guardare il video cliccando qui! Ora iniziamo con i consigli di oggi! Made in Italy Piattaforma: Prime Video Livello: Principiante esperto (A2+) Accenti: standard, nordico Questa serie tv, molto carina, parla di Irene Mastrangelo una ragazza di 23 anni figlia di immigrati del Sud a Milano. La serie è ambientata nel 1974 a Milano e racconta la nascita della grande moda italiana. La ragazza risponde ad un annuncio di lavoro presso la rivista di moda Appeal come giornalista e grazie al suo impegno e dedizione riesce ad arrivare molto in alto. La serie è molto facile da guardare, carina e ve la consiglio davvero! La lingua è abbastanza facile, a volte parlano un po’ velocemente però parlano davvero in modo chiaro. Imparerete tanto cose in italiano, anche parole legate alla moda ma imparerete anche un po’ di storia della moda italiana. La figura di Irene è fittizia però comunque il contesto della storia è reale! Luca Piattaforma: Disney+ Livello: Principiante esperto (A2+) Accenti: standard Questa non è una serie TV, ma un film e non è neanche un film “italiano”. Ma allo stesso tempo per quanto riguarda i film di animazione secondo me la lingua originale non è davvero così importante. Questo perché la scuola di doppiaggio italiana è davvero ottima e in un film di animazione, quando un film è doppiato in un’altra lingua non si vede così tanto a causa del movimento della bocca che non è come quello di attori veri. Il doppiaggio del film Luca è bellissimo, le frasi autentiche e divertenti e la cultura italiana viene rappresentata molto bene, con qualche esagerazione ovviamente ma è pur sempre un film per bambini! Insomma, ve lo consiglio assolutamente! Poi questo è un ottimo esercizio anche se volete ascoltare l’italiano standard, cioè l’italiano “perfetto” del cinema e della televisione parlato solo dall’1% della popolazione. Se volete approfondire questo argomento sull’accento potete guardare questo video cliccando qui Tutto chiede salvezza Piattaforma: Netflix Livello: Intermedio (B1+) Accenti: romano Questa serie tv parla di Daniele, un ragazzo romano che risveglia in un reparto psichiatrico in seguito ad un TSO che sta per Trattamento Sanitario Obbligatorio. Questo trattamento previsto dalla legge si applica anche contro la volontà di una persona solo quando un soggetto, di solito affetto da una malattia mentale, può mettere in serio pericolo la sua salute o quella delle persone che lo circondano. Questa serie TV è basata sull’omonimo romanzo e vi devo dire la verità, sicuramente è un po’ pesante. Parla comunque di temi difficili ma gli attori sono davvero bravissimi ad interpretare i loro ruoli. Anzi, secondo me questa è davvero la migliore serie tv italiana prodotta da Netflix. La storia non è troppo difficile da seguire, ma sicuramente in alcuni momenti può essere più difficile da capire. Questo perché la maggior parte degli attori parla con un accento romano e in alcuni casi proprio in romano. Questo sicuramente può rendere la comprensione un po’ più difficile, ma con l’uso dei sottotitoli sarà tutto più facile! Celebrity Hunted: Caccia all’uomo Piattaforma: Prime Video Livello: Intermedio/Avanzato (B2) Accenti: vario Questo reality show è davvero molto divertente! Ora è appena uscita la terza stagione, che in realtà non ho ancora visto, ma sicuramente puoi iniziare a guardare le prime due. Il format è molto divertente. Si scelgono 9 celebrità e queste devono scappare in tutta Italia senza farsi prendere dai servizi segreti. Quindi potrai vedere questi personaggi molto famosi viaggiare per tutta Italia e nascondersi dai servizi segreti. Vince la o le celebrità che riescono ad arrivare al “punto di estrazione” senza farsi prendere. Ovviamente è una serie tv molto divertente, piena di cultura italiana ma sopratutto con tanti accenti diversi! Questo perché ovviamente le celebrità vengono da tutta Italia e viaggiano per tutta Italia quindi sarai esposto a diversi accenti. Poi è un reality show, quindi le persone parlano come parlano nella realtà e imparerai tantissime espressioni colloquiali. Per questo motivo può essere un po’ difficile perché gli accenti o le conversazioni non sono sempre chiari, ma imparerai davvero tantissimo! Spero che questi consigli ti siano piaciuti! E tu che serie tv o film italiano hai guardato recentemente? Fammelo sapere mandandomi un messaggio su Instagram o nella contact section del mio sito. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Frasi super utili in italiano con il verbo PRENDERE

    Tra i verbi più comuni in italiano abbiamo il verbo prendere. Questo verbo è usato in tantissime espressioni molto comuni. Vediamo quali nell’articolo di oggi! Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo. Nell’articolo di oggi vedremo alcune espressioni molto comuni col verbo prendere che oltre ad essere un verbo estremamente comune nella lingua italiana è usato davvero in tante espressioni fisse che noi italiani usiamo sempre. Voglio ricordarti che se sei interessato/a a ricevere ogni domenica dei contenuti interessanti per studiare l’italiano puoi iscriverti alla mia newsletter! Iscriviti alla newsletter Vedremo l’espressione e degli esempi pratici e poi ti farò una spiegazione. Iniziamo subito! Prendere una decisione: "Prendere una decisione" significa scegliere tra diverse opzioni. Quindi valutiamo attentamente i pro e i contro di ogni scelta possibile e poi scegliamo un’opzione, prendiamo una decisione. Vediamo alcuni esempi: Quindi vuoi continuare a fare questo lavoro o no? Devi prendere una decisione! Non ho ancora preso una decisione, devo rifletterci ancora un po'. Prendere un appuntamento Quest’espressione significa accordarsi per incontrare qualcuno in un luogo e in un momento preciso. Per esempio: Ecco alcuni esempi di frasi con "prendere un appuntamento": Ho preso un appuntamento con il dentista per la settimana prossima. Prenda un appuntamento con la segreteria per risolvere il problema. Prendere in considerazione "Prendere in considerazione" significa valutare attentamente una proposta o un'idea, senza necessariamente accettarla o adottarla. Ci pensiamo, ma non significa che lo faremo necessariamente. Quindi si usa questa espressione quando si vuole valutare più opzioni prima di prendere una decisione. Ad esempio: Dobbiamo prendere in considerazione la possibilità di ampliare il nostro team. Hai mai preso in considerazione l’idea di trasferirti all’estero? Prendere + mezzo di trasporto Questo è facile! In italiano usiamo il verbo “prendere” con un mezzo di trasporto per indicare che useremo quel mezzo di trasporto per spostarci. Per esempio: Domani mattina prendo il treno per andare a Roma. Per andare al centro commerciale dobbiamo prendere l’autobus. Ho preso un volo per New York la settimana scorsa. Prendere sul serio "Prendere sul serio" è un'espressione molto comune in italiano che indica l'importanza di considerare qualcosa o qualcuno in modo serio e attento. Quando usiamo questa espressione, stiamo dicendo che dobbiamo affrontare una situazione con serietà e prestare attenzione. Ecco alcuni esempi di come usare questa espressione: Non è un gioco, devi prendere sul serio il tuo lavoro. Non prendo sul serio Luca, scherza sempre! Prendere con le pinze "Prendere con le pinze" è un'espressione idiomatica che significa prendere un’informazione con diffidenza, con sospetto. Forse qualcuno ci ha dato un’informazione, ma non siamo troppo sicuri che quell’informazione sia vera, quindi non possiamo accettarla completamente. Vediamo alcuni esempi: Ho letto l'articolo, ma prendilo con le pinze, quel sito non è molto affidabile. Prendere una posizione "Prendere una posizione" significa esprimere un parere o una decisione su un determinato argomento o situazione e schierarsi da una parte. Vediamo alcuni esempi: È importante prendere una posizione sulla questione ambientale e fare la nostra parte per proteggere il pianeta. Il politico ha preso una posizione molto critica contro la riforma fiscale del governo. Prendere il sole Adoro quest’espressione perché appunto mi ricorda l’estate. L'espressione "prendere il sole" significa esporre il proprio corpo ai raggi del sole per abbronzarsi semplicemente, quindi scurire momentaneamente il colore della propria pelle. Vediamo alcuni esempi: Oggi fa caldo, vado al parco a prendere il sole. Durante le vacanze al mare, mi piace prendere il sole sulla spiaggia. Prendere il caffè E per finire, non dimenticare che in italiano usiamo il verbo “prendere” anche con il caffè! Infatti noi non BEVIAMO il caffè (possiamo dirlo ma non è così comune), ma lo PRENDIAMO. Quindi potresti dire: Devo prendere un caffè. Ci andiamo a prendere un caffè? Benissimo, per l’articolo di oggi abbiamo finito, ti è piaciuto? Conoscevi queste espressioni? Per qualsiasi domanda mandami un messaggio nella contact section del mio sito e noi ci sentiamo presto. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Verbi super utili con CI: verbi pronominali

    In italiano usiamo molto spesso il ci. Questa particella ci dà sempre tanti problemi quindi vediamo dei casi molto comuni di utilizzo nell'articolo di oggi! Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo! Nell’articolo di oggi parleremo della particella ci e di come questa viene usata in combinazione con alcuni verbi. Parleremo quindi di alcuni verbi pronominali che usano la particella CI. Questi sono dei verbi che quando non hanno nessuna particella hanno un significato, ma quando vengono uniti ad un pronome (inclusa la particella ci) il loro significato cambia. Dai iniziamo! Voglio ricordarti che se sei interessato/a a ricevere ogni domenica dei contenuti interessanti per studiare l’italiano puoi iscriverti alla mia newsletter! Iscriviti alla newsletter Ci tengo Il verbo tenere normalmente significa tenere qualcosa in mano (sto tenendo la penna in mano). Ma se aggiungiamo la particella ci il significato cambia radicalmente. Vediamo alcuni esempi e vediamo se riesci a capire da solo/a il significato. Ci tengo molto alla mia famiglia. Ci tengo a sottolineare l'importanza di questo progetto per l'azienda. Cosa significa secondo te? Il verbo tenerci significa semplicemente che qualcosa è importante per noi. Quindi la nostra famiglia è importante per noi o per noi è importante sottolineare l’importanza del progetto. Ricorda che ci tengo usa la preposizione a sia con i nomi che con i verbi. Ci sta Il verbo ci sta è un'espressione molto informale usata in italiano. Vediamo alcuni esempi: Vuoi venire al cinema con noi stasera? - Ci sta, ci vediamo alle 8! Ti andrebbe di fare una passeggiata domani? - Sì, ci sta! Quindi cosa significa? In entrambi i casi, ci sta viene utilizzato come modo per accettare la proposta di qualcun altro. È un modo informale e colloquiale di dire ok, d’accordo, accetto. Chiaro? Vediamo un altro uso: Quel ristorante ci sta un sacco! In questo caso significa che quel ristorante è molto buono e bello! Ci vuole & ci metto Ci vuole e ci metto sono due verbi pronominali molto comuni. Hanno un significato simile ma una grande differenza nell’utilizzo. Vediamo alcuni esempi con ci vuole: Ci vuole molto tempo per imparare una lingua. Ci vogliono due ore per arrivare a Roma. Ci vuole pazienza per fare questo lavoro. Qui possiamo capire che ci vuole viene utilizzato per indicare il tempo o lo sforzo necessario per fare qualcosa. Negli esempi stiamo dicendo che è necessario tempo per imparare una lingua, 2 ore per arrivare a Roma e pazienza per fare quel lavoro. È fondamentale ricordare che usiamo: Ci vuole se la cosa necessaria è singolare (ci vuole tempo, ci vuole pazienza). Ci vogliono se la cosa necessaria è plurale (ci vogliono due ore) Ci metto, invece, viene utilizzato per indicare il tempo che una persona impiega per fare qualcosa. Ad esempio: Ci metto circa 30 minuti per arrivare al lavoro. Ci metto molto tempo per preparare la cena. Quindi come possiamo vedere metterci ha un significato molto simile. La differenza è che metterci si riferisce ad una persona specifica, volerci no. Infatti, il verbo volerci lo coniughiamo solo nelle terze persone singolari e plurale (ci vuole e ci vogliono) invece metterci in tutte le forme (io ci metto, tu ci metti, lui/lei ci mette, noi ci mettiamo, voi ci mettete, loro ci mettono) e ricorda che il CI non cambia mai! Ci mancherebbe Il verbo mancare normalmente significa che qualcosa è assente o manca (ad esempio, ci manca una persona o manca il sale nel piatto). Ma se aggiungiamo la particella ci e usiamo il verbo al condizionale, il significato cambia radicalmente. Vediamo degli esempi: Vuoi che ti aiuti a togliere la tavola? - No, grazie, ci mancherebbe altro! Ti dispiace se prendo l'ultimo biscotto? - Ci mancherebbe, prendilo pure! In entrambi i casi, ci mancherebbe viene utilizzato come modo per essere molto gentili con l’altra persona. Nel primo esempio ci mancherebbe che quella persona ci aiuti a togliere la tavola. Forse sono degli ospiti a casa nostra e quindi non vogliamo che ci aiutino a togliere la tavola perché vogliamo occuparcene noi e comportarci come bravi padroni di casa. Quindi nel primo caso ci mancherebbe significa assolutamente no, non vogliamo assolutamente che quella persona ci aiuti a togliere la tavola. Nel secondo esempio invece ci mancherebbe che mi dispiace se prendi l’ultimo biscotto. Ovviamente non mi dispiace, certo che non mi dispiace, quindi puoi prenderlo. È chiaro come si usa? Ci penso E ora vediamo l’ultima espressione di oggi! Vediamo subito alcuni esempi per capire come usare ci penso: Non ti preoccupare per la prenotazione, ci penso io. Vuoi venire con noi al cinema? - Sono un po’ stanco, ci penso. Qui abbiamo una grande differenza tra ci penso io e ci penso. Puoi immaginare qual è questa differenza? Te lo spiego subito! Nel primo caso ci penso viene utilizzato per indicare che la persona che parla si occuperà personalmente di una determinata cosa. In questo caso, la prenotazione di un ristorante o di un hotel per esempio. Nel secondo caso ci penso viene utilizzato per indicare che la persona sta considerando l'offerta di andare al cinema ma non è ancora sicura se accettare o meno. Potrebbe anche indicare che la persona è indecisa e ha bisogno di tempo per pensare prima di prendere una decisione definitiva. Quindi puoi capire che in questo caso ci penso si riferisce proprio all’attività di pensare, riflettere su qualcosa, su una proposta in questo. Quindi ricorda la differenza! Per accorgercene è molto facile: Quando ci penso significa (occuparsi, fare qualcosa) usa il pronome personale alla fine (ci penso io, ci pensi tu, pensaci tu!, ci pensa lei) Quando ci penso significa pensare, riflettere, allora non usiamo il pronome personale alla fine. Quindi possiamo capire che la particella ci può essere molto utile per aggiungere sfumature al significato di un verbo ed è importante conoscere queste espressioni molto usate dagli italiani. Spero che questo articolo ti abbia aiutato a capire meglio come utilizzare il "ci" in italiano. Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella contact section del mio sito, a presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Come dire DI DOVE SEI in Italiano: SONO DI o SONO DA?

    Alcuni pensano che dire “di dove sei”, la tua provenienza sia la cosa più semplice del mondo, ma in realtà molti studenti (anche quelli più avanzati) sbagliano ancora. Le preposizioni non risparmiano nessuno, ecco perché sono qui a parlarne! Voglio ricordarti che se sei interessato/a a ricevere ogni domenica dei contenuti interessanti per studiare l’italiano puoi iscriverti alla mia newsletter! Iscriviti alla newsletter Di dove sei? e Da dove vieni? sono sicuramente le domande più comuni che vengono fatte agli stranieri in Italia. Ma bisogna essere sicuri di rispondere correttamente a questa domanda! Come si può fare? Beh, è molto semplice e hai addirittura 3 opzioni diverse! Vediamo tutti gli esempI! Essere + aggettivo di nazionalità Questo è molto semplice e non richiede alcuna preposizione (evviva!). Per esempio, io direi: sono italiano. Il mio consiglio è di cercare l'aggettivo di nazionalità (puoi usare il mio dizionario online preferito, WordReference). Devi tenere a mente due cose: 1. Se l'aggettivo che hai trovato finisce in -o, allora dovrai cambiare l'ultima vocale in base al genere del soggetto. Io dico sono italiano perché sono un uomo. Se sei una donna, cambia la -o in -a e dici sono italiana. Ti faccio un altro paio di esempi: Sono americano (uomo) Sono americana (donna) Sono spagnolo (uomo) Sono spagnola (donna) Sono russo (uomo) Sono russa (donna) Sono brasiliano (uomo) Sono brasiliana (donna) 2. Se l'aggettivo trovato termina in -e, non è necessario cambiarlo. Ad esempio: Sono francese (sia uomo che donna) Sono inglese (sia uomini che donne) Sono canadese (sia uomini che donne) P.S. Come si può notare, gli aggettivi di nazionalità non vanno in maiuscolo come in inglese per esempio. Essere + di + città Se vuoi dire che provieni da qualsiasi città del mondo, basta dire “sono di” + città. Ad esempio: Sono di Milano Sono di New York Sono di Londra Sono di Parigi Questo è estremamente importante: SONO DI si usa solo con le città! Non si usa con le nazioni. Dire SONO DI ITALIA è molto, molto sbagliato! Anche SONO DA ITALIA è sbagliato! Il verbo essere non si può usare con la preposizione DA, ma solo con DI, e l'intera espressione SONO DI si usa preferibilmente con le città. Venire + da + paese/città Prima di tutto, bisogna sapere che il verbo venire è irregolare, quindi la prima persona singolare sarà “vengo”. Quindi, userai vengo con da + articolo determinativo + paese, o da + città. Se non sai come combinare la preposizione DA + articoli determinativi, questo elenco potrebbe aiutarti: Da + il = dal Da + lo = dallo Da + i = dai Da + gli = dagli Da + la = dalla Da + le = dalle Da + l' = dall' Nel mio caso direi: vengo dall'Italia. Italia è considerato femminile e singolare, quindi l'articolo giusto sarebbe L' che, combinato con la preposizione da, forma dall'. Ti faccio altri esempi: Vengo dagli Stati Uniti Vengo dall'Inghilterra Vengo dal Brasile Vengo dalla Francia Infatti, ricorda che quando si parla di nazioni, di paesi si usano sempre gli articoli determinativi in italiano! Quindi l’Italia, la Francia, la Germania etc. Non si usa l’articolo però quando abbiamo una nazione singolare preceduta dalla preposizioni IN, ecco perché si dice IN Italia. Per finire ricorda che da può essere usato anche con le città, senza articolo. Ad esempio: Vengo da Milano Vengo da Roma Vengo da Washington DC Fantastico! Spero che questa lezione ti abbia aiutato! Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella contact section del mio sito! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 30 ITALIAN PHRASES to know before going to Italy

    Ti stai preparando al tuo prossimo viaggio in Italia? Vediamo alcune parole ed espressioni che devi necessariamente sapere prima del tuo viaggio! Iniziamo! Voglio ricordarti che se sei interessato/a a ricevere ogni domenica dei contenuti interessanti per studiare l’italiano puoi iscriverti alla mia newsletter! Iscriviti alla newsletter Salutare qualcuno Iniziamo dai saluti che devi sicuramente conoscere! Vediamo i più usati: Buongiorno e buonasera: questi due saluti sono usati per salutare qualcuno quando arriviamo di mattina oppure di sera. Ricorda che buongiorno può essere sia formale che informale, infatti lo usiamo quando ci svegliamo la mattina anche con la nostra famiglia, ma possiamo anche usarlo in modo formale all’università o in altri contesti formali per esempio. Buonasera invece è prettamente formale. Abbiamo anche l’espressione buon pomeriggio ma questa non è più così usata. Possiamo usarla in modo formale nelle prime ore del pomeriggio, quindi subito dopo pranzo. Ciao: tutti conoscono ciao nel mondo! Questo è il saluto informale italiano che puoi usare con i tuoi amici e la tua famiglia o in contesti informali come per esempio con una persona che incontri in un bar. Salve: teoricamente questo saluto è informale come ciao, ma nell’italiano di tutti i giorni usiamo salve in modo abbastanza formale. Non è però troppo formale quindi ti consiglio di usarlo in contesti formali ma non troppo. Per esempi, io lo uso spesso quando entro in un negozio. Attirare l’attenzione di qualcuno Se vogliamo attirare l’attenzione di qualcuno possiamo usare due parole: scusa (che è informale) e scusi (che è formale). Questi possiamo usarli sia per scusarci ovviamente, per esempio se ci scontriamo con qualcuno mentre camminiamo o vogliamo scusarci per qualcosa che abbiamo fatto, ma possiamo anche usarli per attirare l’attenzione! Per esempio: Scusa, che ore sono? Scusi, a che ora parte questo autobus? Se vuoi possiamo aggiungere anche il pronome mi a queste due espressioni e non preoccuparti il significato non cambia! Però ricorda che la posizione è diversa: Scusami Mi scusi Fare una richiesta educata Quando stiamo facendo una richiesta per esempio in un bar, ristorante o chiediamo qualcosa ad un nostro amico possiamo usare per piacere e per favore o anche grazie. Vediamo degli esempi: Mi passi il sale per favore/per piacere? Per me un caffè, grazie! Generalmente se facciamo una richiesta in un negozio, bar o ristorante possiamo concludere la frase con grazie, invece con amici e famiglia a casa per chiedere dei “favori” piuttosto che delle “richieste” usiamo per favore/per piacere. Presentarsi Ora vediamo come presentarsi! Se qualcuno ti chiede “Come ti chiami?” tu puoi dire: Mi chiamo + [NOME] Sono + [NOME] Ora puoi aggiungere alcune informazioni, per esempio, sul tuo lavoro. Puoi usare queste formule: Sono + articolo indeterminativo + [LAVORO] Faccio + articolo determinativo + [LAVORO] Quindi: Sono un professore Faccio il professore Se vuoi ho fatto un episodio del mio podcast The Teacher Stefano Show proprio su questo argomento. È un episodio del “Ripeti con me” un format in cui devi ascoltare e ripetere con me per memorizzare meglio le frasi e migliorare la tua pronuncia. Puoi ascoltarlo cliccando qui! Dire la tua provenienza Se qualcuno ti chiede “Da dove vieni?” o “Di dove sei?” puoi dire: Sono di + [CITTÀ] Sono + aggettivo di nazionalità Per esempio: Sono di Roma Sono italiano Ricorda che in italiano non è possibile dire “sono di + paese”, per esempio “sono di Italia” è sbagliato! Chiedere indicazioni Ora vediamo come chiedere indicazioni su dove si trova un posto o qualcosa: Dov’è + posto Dove posso trovare + posto/oggetto Per esempio: Dov’è la stazione? Dove posso trovare una farmacia? Chiedere il costo di qualcosa E se vogliamo chiedere il costo di qualcosa in un negozio? Possiamo dire: Quanto costa Quant’è Per esempio: Quanto costa questa sciarpa? Quant’è questo profumo? A volte potresti anche sentire l’espressione “quanto viene?” che è comunque molto usata in italiano! Chiedere suggerimenti Ma se siamo in Italia, una cosa molto importante da fare è chiedere dei consigli per quanto riguarda i ristoranti. Generalmente si mangia molto bene in Italia, ma se sei in una città turistica come Roma, Venezia o Firenze, trovare delle trappole per turisti è molto facile. Ti consiglio di ascoltare questo podcast per evitarle! Quindi è una buona idea chiedere alle persone del posto, come per esempio il barista sotto casa o il receptionist dell'hotel alcuni ristoranti buoni dove mangiare! Potresti dire: Puoi suggerirmi un buon ristorante? (informale) Può suggerirmi un buon ristorante? (formale) Prenotare un tavolo Ora che abbiamo il nome del ristorante, dobbiamo prenotare! Possiamo dire: Vorrei prenotare un tavolo per + numero di persone Per esempio: Vorrei prenotare un tavolo per due stasera alle 21:00. Ordinare del cibo Per finire vediamo come ordinare del cibo (o bevande) al ristorante o al bar. Possiamo usare: Vorrei Prendo Per me Per esempio: Vorrei un risotto allo zafferano. Prendo una bistecca alla griglia. Per me la lasagna. Per essere più educati possiamo aggiungere grazie alla fine, come ti ho spiegato prima. Alla fine del pasto, puoi chiedere: Ci può portare il conto? Questo perché in Italia, non sono i camerieri a portare il conto, ma sei tu che devi chiederlo! Qui facciamo le cose con calma. Spero che queste frasi ti siano piaciute e che le userai per il tuo prossimo viaggio in Italia! Per l'articolo di oggi è tutto. Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella sezione contatti del mio sito. Ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • AGGETTIVI POSSESSIVI in Italiano (Italian Possessive Adjectives): il mio, il tuo, il suo...

    Sai come funzionano gli aggettivi possessivi in italiano? Scopriamolo insieme! Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo. Oggi parleremo degli aggettivi possessivi in italiano e di alcune regole molto importanti da ricordare! Voglio ricordarti che se sei interessato/a a ricevere ogni domenica dei contenuti interessanti per studiare l’italiano puoi iscriverti alla mia newsletter! Iscriviti alla newsletter In italiano, come in tante altre lingue, gli aggettivi possessivi sono usati per esprimere l’idea di possesso. Però in italiano ricorda che dobbiamo scegliere l’aggettivo possessivo giusto in base a due fattori: La persona che possiede qualcosa, quindi il proprietario Il genere e numero dell’oggetto posseduto Questo è molto importante! Infatti, noi non scegliamo l’aggettivo possessivo giusto in base al genere e numero del soggetto, ma in base all’oggetto posseduto! Vediamo questa tabella: Quindi cerchiamo di capire alcune regole importanti: Ogni aggettivo possessivo ha 4 forme diverse in base all’oggetto posseduto L’unico aggettivo che non cambia mai è loro che è invariabile, cambia solo l’articolo Usiamo sempre l’articolo determinativo con gli aggettivi possessivi tranne che in alcuni casi che vedremo tra poco Vediamo alcuni esempi: I miei amici sono simpatici. Il tuo ragazzo è molto carino. La nostra macchina è rotta. Come sono andate le vostre vacanze? Le loro idee sono fantastiche! Ma ora vediamo alcuni esempi con suo: Il suo gatto si chiama Felix. La sua famiglia è molto grande! Come vedi noi non sappiamo in questi casi di chi è il gatto o la famiglia! Di lui o di lei? Questo perché abbiamo scelto suo maschile e singolare per il gatto e sua femminile e singolare per la casa. Quindi noi non possiamo sapere se è di lui o di lei e questo è uno dei motivi per cui gli aggettivi possessivi di terza persona singolare sono un po’ ambigui in italiano al contrario di her e his in inglese per esempio. Un’altra regola molto importante che dobbiamo ricordare però riguarda l’uso dell’articolo. Generalmente usiamo l’articolo con gli aggettivi possessivi in italiano ma in un caso specifico non lo facciamo. Infatti, se abbiamo un nome singolare relativo ad un membro della famiglia, allora non dobbiamo usare l’articolo. Per esempio: Mia sorella (non LA mia sorella) Mio fratello (non IL mio fratello) Mio padre (non IL mio padre) Mia madre (non LA mia madre) Mio zio (non LO mio zio) Mia zia (non LA mia zia) Mio cugino (non IL mio cugino) Mia nipote (non LA mia nipote) Mio nonno (non IL mio nonno) Mia nonna (non LA mia nonna) E così via… Però attenzione! Se il nome del membro della famiglia è plurale, con un aggettivo, oppure modificato da un suffisso, allora l’articolo ritorna! Per esempio: Le mie sorelle La mia bella cugina Il mio fratellino Fantastico! Spero che questa lezione ti abbia aiutato! Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella contact section del mio sito! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 5 piatti ITALIANI che NON conosci

    La cucina italiana è sicuramente molto apprezzata all’estero anche se molti conoscono soltanto la pasta e la pizza! Oggi scopriremo insieme alcuni piatti italiani poco conosciuti all’estero, ma davvero deliziosi! Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo dove parliamo di cucina italiana! La cucina italiana, si sa, è amata in tutto il mondo anche perché la sua estrema varietà regionale! Ogni regione d'Italia ha le sue specialità culinarie, spesso influenzate dalla storia, dalla cultura e dalle tradizioni locali. La varietà culinaria regionale italiana è davvero sorprendente e offre una grande scelta di piatti e sapori per tutti i gusti. Infatti, oggi voglio parlarti di 5 piatti italiani che sono poco conosciuti all’estero, ma che sono davvero deliziosi! Vuoi imparare l’italiano vero e autentico che parliamo in Italia? Iscriviti al mio corso Italiano Vero, clicca qui per saperne di più. Cous cous alla trapanese Non penseresti mai che il cous cous è un piatto che si mangia in Italia, infatti è un piatto tipico del Nord Africa. Ma in realtà il cous cous è anche un piatto tipico della Sicilia occidentale, in particolare della provincia di Trapani! Si tratta di cous cous (per chi non lo conoscesse è una specie di pasta sottile a base di semola di grano duro) condito con verdure, carne o pesce. Si tratta di un piatto molto saporito e gustoso, ideale per gli amanti dei sapori mediterranei. Inoltre, è anche un piatto molto versatile, in quanto si può facilmente personalizzare a seconda dei gusti. È una ricetta semplice e veloce da preparare, perfetta per una cena in compagnia o per un pranzo in famiglia. Questo piatto è così importante che una volta all’anno a San Vito Lo Capo, una cittadina in provincia di Trapani, c’è un festival chiamato il Cous Cous Fest dove vengono preparate e servite diverse varianti del cous cous salate, piccanti e anche dolci! Cotoletta alla milanese La cotoletta alla milanese è un piatto tipico della cucina lombarda, in particolare di Milano. Si tratta di una fetta di carne (solitamente vitello) battuta sottilmente, impanata con farina, uova e pangrattato e poi fritta. La cotoletta alla milanese viene servita calda, accompagnata generalmente da patate al forno o fritte o anche il purè di patate! È un piatto molto saporito e gustoso, ideale per chi ama i sapori decisi. È anche un piatto molto simile alla Wiener Schnitzel austriaca ma c’è una differenza. La cotoletta si fa con l’osso invece la Wiener Schnitzel no! Canederli Tempo fa ho girato un video in Trentino-Alto Adige, dove mangio questo piatto buonissimo! Sto parlando dei canederli, una specialità dell’Italia del Nord in particolari del Trentino-Alto Adige! La loro origine è incerta, ma si ritiene che i canederli siano stati creati durante il periodo medioevale come modo per utilizzare il pane vecchio e non più fresco. Una volta che il pane era stato bagnato in latte o brodo, veniva mescolato con uova e spezie e poi cotto in acqua bollente. Con il tempo, i canederli sono diventati un piatto tipico della cucina contadina, poiché erano facili da preparare e potevano essere fatti con ingredienti a basso costo. Oggi, i canederli sono ancora molto popolari in Trentino-Alto Adige e sono serviti in molti ristoranti della regione col burro o in brodo. Sono pochissimo conosciuti all’estero se non in Germania e Austria dove esiste un piatto uguale chiamato knödel. Pasta patate e provola Avresti mai pensato di mettere la pasta e le patate insieme? Beh, se non ci hai mai pensato è perché forse non sei mai stato a Napoli! Tutti conoscono sicuramente la cucina napoletana per la pizza, il babà, il calzone ma quanti conoscono la pasta patate e provola? È una delle specialità della cucina napoletana e si tratta di una pasta corta, condita con un sugo a base di patate e provola affumicata. La pasta patate e provola è un piatto semplice e gustoso, perfetto sia come primo piatto per un pranzo o una cena in compagnia, sia come piatto unico per una cena veloce. È inoltre una ricetta adatta a chi è vegetariano, in quanto non prevede l'utilizzo di carne. Non capisco perché non si sia diffusa all’estero! È così semplice! Seadas E ora concludiamo con un dolce davvero pochissimo conosciuto all’estero, ma forse anche poco conosciuto dagli italiani: le seadas, un dolce tipico della Sardegna. Le seadas sono un tipico dolce sardo a base di pasta sfoglia fritta ripiena di formaggio pecorino sardo e miele. Le seadas sono solitamente servite calde e accompagnate da altro miele da spalmare sopra. Sono una delle specialità gastronomiche più amate della Sardegna e sono spesso presenti nei menu dei ristoranti dell'isola. Inoltre, sono anche un ottimo spuntino da gustare durante una passeggiata o una gita in montagna. Sono anche sempre presenti a feste e matrimoni e sono simbolo di ospitalità. Io purtroppo non ho mai avuto il piacere di provarle ma vorrei davvero tanto farlo quando visiterò la Sardegna! E tu conoscevi questi piatti? Qual è il tuo preferito? Per l'articolo di oggi abbiamo finito! Per qualsiasi domanda non esitare a contattarmi nella sezione contatti del mio sito. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Italiano COLLOQUIALE: impara 5 modi di dire italiani per la conversazione quotidiana

    Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo. Nella lezione di oggi ti insegnerò alcune espressioni colloquiali che usiamo molto spesso in italiano e che puoi imparare per sembrare ancora più avanzato in italiano! Per ogni espressione ti darò ovviamente degli esempi pratici in contesto così sarà più facile capire il significato di queste espressioni! Iniziamo subito! Vuoi imparare l’italiano vero e autentico che parliamo in Italia? Iscriviti al mio corso Italiano Vero, clicca qui per saperne di più. Alla meglio L’espressione alla meglio è formata dalla preposizione articolata alla e l’avverbio meglio, ma cosa significa? Vediamo subito due esempi: Non ho avuto il tempo di fare le valigie con calma, quindi le ho preparate alla meglio. I didn't have time to pack my bags, so I packed them at best. Ho cercato di riparare il vaso alla meglio, ma si vede che è rotto! I tried to repair the vase at best, but you can tell it’s broken! Quindi in italiano l’espressione alla meglio significa fare qualcosa in modo approssimativo, in modo non perfetto, senza prestare troppa attenzione ai dettagli. Quindi quando facciamo qualcosa velocemente o senza cura perché forse non abbiamo tempo o voglia, allora stiamo facendo quella cosa alla meglio, è chiaro? Chiudere un occhio Quando leggiamo questa espressione possiamo subito capire che chiudere un occhio significa letteralmente chiudere un occhio! Ma attenzione, non significa necessariamente chiudere solo un occhio come in questo modo (psss guarda il video per capire!). Non sono molto bravo a fare questo, ma questo lo chiamiamo fare l’occhiolino. Quindi chiudere un occhio è diverso! Vediamo alcune frasi: Ho chiuso un occhio sulla sua assenza al lavoro, perché so che sta passando un periodo difficile. I turned a blind eye to his absence at work, because I know he is going through a difficult time. Non posso chiudere un occhio su questo comportamento scorretto. I can't turn a blind eye to this misconduct. Quindi l'espressione "chiudere un occhio" in italiano significa fare finta di non vedere o ignorare qualcosa, spesso per fare un favore o evitare un problema. Si può usare per descrivere una situazione in cui si decide di non intervenire o di non fare nulla per cambiare le cose, magari perché pensiamo che la questione non sia importante o che non valga la pena di affrontarla. È chiaro? Andiamo avanti con la prossima espressione! Da un pezzo Cosa significa da un pezzo invece? È molto difficile immaginare il significato di questa espressione senza leggere degli esempi. Quindi passiamo subito agli esempi: Non ci vediamo da un pezzo! Dobbiamo assolutamente uscire insieme. We haven't seen each other in a while! We definitely need to go out together. Non facciamo una vacanza da un pezzo, dobbiamo assolutamente prenotare qualcosa per questa estate. We haven't taken a vacation in a while, so we need to book something for this summer. Guardando questi esempi puoi sicuramente immaginare cosa significa questa espressione. Significa semplicemente da molto tempo! Quindi si può usare per descrivere qualcosa che è stato fatto molto tempo fa o che esiste da tanto tempo! Tanto per cambiare Ora cerchiamo di capire il significato di tanto per cambiare. Come sempre vediamo degli esempi: Tanto per cambiare, il treno è in ritardo. As usual, the train is running late. Tanto per cambiare, mi sono dimenticato di comprare il latte. As usual, I forgot to buy milk. Tanto per cambiare, il mio vicino di casa ha deciso di fare casino alle 3 di notte. As usual, my neighbor decided to make noise at 3am Quindi cosa significa tanto per cambiare? Sicuramente non stiamo parlando di un cambiamento, anzi, stiamo parlando di una cosa che proprio non cambia, che è sempre la stessa e che si ripete! Questa infatti è un’espressione italiana piena di ironia! Insomma, l’espressione tanto per cambiare in italiano significa come al solito o come sempre. Si usa per descrivere una situazione che si ripete con frequenza, spesso in modo fastidioso o noioso come il treno in ritardo, dimenticare di comprare il latte e il vicino che fa casino alle 3 di notte! Chiusa una porta si apre un portone Finiamo con quest’ultima bellissima espressione: chiusa una porta si apre un portone! Vediamo alcuni esempi: Non preoccuparti per il tuo ex lavoro, chiusa una porta si apre un portone. Don't worry about your job; when one door closes another one opens. Non essere triste per la fine della tua relazione, chiusa una porta si apre un portone. Don't be sad about the end of your relationship, when one door closes another one opens. Quindi che cosa significa? Puoi immaginarlo? L'espressione chiusa una porta si apre un portone in italiano significa che ogni fine può essere anche l'inizio di qualcosa di nuovo e più grande. Ecco perché parliamo di porta e portone, cioè una porta grande. Si può usare per incoraggiare qualcuno a guardare al futuro con ottimismo, anche in momenti di difficoltà o di cambiamento. Quindi nelle frasi che abbiamo visto prima parliamo probabilmente di un lavoro migliore o di un partner migliore! Chiaro? Fantastico! Ti sono piaciute queste espressioni? Esistono delle espressioni simili nella tua lingua? Fammelo sapere mandandomi un messaggio nella sezione contatti del mio sito! Un abbraccio, Teacher Stefano

bottom of page