In italiano usiamo molto spesso il ci. Questa particella ci dà sempre tanti problemi quindi vediamo dei casi molto comuni di utilizzo nell'articolo di oggi!
Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo! Nell’articolo di oggi parleremo della particella ci e di come questa viene usata in combinazione con alcuni verbi. Parleremo quindi di alcuni verbi pronominali che usano la particella CI. Questi sono dei verbi che quando non hanno nessuna particella hanno un significato, ma quando vengono uniti ad un pronome (inclusa la particella ci) il loro significato cambia. Dai iniziamo!
Voglio ricordarti che se sei interessato/a a ricevere ogni domenica dei contenuti interessanti per studiare l’italiano puoi iscriverti alla mia newsletter!
Ci tengo
Il verbo tenere normalmente significa tenere qualcosa in mano (sto tenendo la penna in mano). Ma se aggiungiamo la particella ci il significato cambia radicalmente. Vediamo alcuni esempi e vediamo se riesci a capire da solo/a il significato.
Ci tengo molto alla mia famiglia.
Ci tengo a sottolineare l'importanza di questo progetto per l'azienda.
Cosa significa secondo te? Il verbo tenerci significa semplicemente che qualcosa è importante per noi. Quindi la nostra famiglia è importante per noi o per noi è importante sottolineare l’importanza del progetto. Ricorda che ci tengo usa la preposizione a sia con i nomi che con i verbi.
Ci sta
Il verbo ci sta è un'espressione molto informale usata in italiano. Vediamo alcuni esempi:
Vuoi venire al cinema con noi stasera? - Ci sta, ci vediamo alle 8!
Ti andrebbe di fare una passeggiata domani? - Sì, ci sta!
Quindi cosa significa? In entrambi i casi, ci sta viene utilizzato come modo per accettare la proposta di qualcun altro. È un modo informale e colloquiale di dire ok, d’accordo, accetto. Chiaro? Vediamo un altro uso:
Quel ristorante ci sta un sacco!
In questo caso significa che quel ristorante è molto buono e bello!
Ci vuole & ci metto
Ci vuole e ci metto sono due verbi pronominali molto comuni. Hanno un significato simile ma una grande differenza nell’utilizzo. Vediamo alcuni esempi con ci vuole:
Ci vuole molto tempo per imparare una lingua.
Ci vogliono due ore per arrivare a Roma.
Ci vuole pazienza per fare questo lavoro.
Qui possiamo capire che ci vuole viene utilizzato per indicare il tempo o lo sforzo necessario per fare qualcosa. Negli esempi stiamo dicendo che è necessario tempo per imparare una lingua, 2 ore per arrivare a Roma e pazienza per fare quel lavoro. È fondamentale ricordare che usiamo:
Ci vuole se la cosa necessaria è singolare (ci vuole tempo, ci vuole pazienza).
Ci vogliono se la cosa necessaria è plurale (ci vogliono due ore)
Ci metto, invece, viene utilizzato per indicare il tempo che una persona impiega per fare qualcosa. Ad esempio:
Ci metto circa 30 minuti per arrivare al lavoro.
Ci metto molto tempo per preparare la cena.
Quindi come possiamo vedere metterci ha un significato molto simile. La differenza è che metterci si riferisce ad una persona specifica, volerci no. Infatti, il verbo volerci lo coniughiamo solo nelle terze persone singolari e plurale (ci vuole e ci vogliono) invece metterci in tutte le forme (io ci metto, tu ci metti, lui/lei ci mette, noi ci mettiamo, voi ci mettete, loro ci mettono) e ricorda che il CI non cambia mai!
Ci mancherebbe
Il verbo mancare normalmente significa che qualcosa è assente o manca (ad esempio, ci manca una persona o manca il sale nel piatto). Ma se aggiungiamo la particella ci e usiamo il verbo al condizionale, il significato cambia radicalmente. Vediamo degli esempi:
Vuoi che ti aiuti a togliere la tavola? - No, grazie, ci mancherebbe altro!
Ti dispiace se prendo l'ultimo biscotto? - Ci mancherebbe, prendilo pure!
In entrambi i casi, ci mancherebbe viene utilizzato come modo per essere molto gentili con l’altra persona. Nel primo esempio ci mancherebbe che quella persona ci aiuti a togliere la tavola. Forse sono degli ospiti a casa nostra e quindi non vogliamo che ci aiutino a togliere la tavola perché vogliamo occuparcene noi e comportarci come bravi padroni di casa. Quindi nel primo caso ci mancherebbe significa assolutamente no, non vogliamo assolutamente che quella persona ci aiuti a togliere la tavola. Nel secondo esempio invece ci mancherebbe che mi dispiace se prendi l’ultimo biscotto. Ovviamente non mi dispiace, certo che non mi dispiace, quindi puoi prenderlo. È chiaro come si usa?
Ci penso
E ora vediamo l’ultima espressione di oggi! Vediamo subito alcuni esempi per capire come usare ci penso:
Non ti preoccupare per la prenotazione, ci penso io.
Vuoi venire con noi al cinema? - Sono un po’ stanco, ci penso.
Qui abbiamo una grande differenza tra ci penso io e ci penso. Puoi immaginare qual è questa differenza? Te lo spiego subito! Nel primo caso ci penso viene utilizzato per indicare che la persona che parla si occuperà personalmente di una determinata cosa. In questo caso, la prenotazione di un ristorante o di un hotel per esempio.
Nel secondo caso ci penso viene utilizzato per indicare che la persona sta considerando l'offerta di andare al cinema ma non è ancora sicura se accettare o meno. Potrebbe anche indicare che la persona è indecisa e ha bisogno di tempo per pensare prima di prendere una decisione definitiva. Quindi puoi capire che in questo caso ci penso si riferisce proprio all’attività di pensare, riflettere su qualcosa, su una proposta in questo.
Quindi ricorda la differenza! Per accorgercene è molto facile:
Quando ci penso significa (occuparsi, fare qualcosa) usa il pronome personale alla fine (ci penso io, ci pensi tu, pensaci tu!, ci pensa lei)
Quando ci penso significa pensare, riflettere, allora non usiamo il pronome personale alla fine.
Quindi possiamo capire che la particella ci può essere molto utile per aggiungere sfumature al significato di un verbo ed è importante conoscere queste espressioni molto usate dagli italiani.
Spero che questo articolo ti abbia aiutato a capire meglio come utilizzare il "ci" in italiano. Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella contact section del mio sito, a presto!
Un abbraccio,
Teacher Stefano
Comments