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- CONNETTIVI in Italiano super utili da usare OGNI giorno
I connettivi sono delle parole che usiamo in italiano per connettere due o più frasi. Ce ne sono tantissimi, li conosci tutti? Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo. Nell'articolo di oggi parleremo dei connettivi che sono delle parole che si usano, appunto, per connettere una o più frasi tra di loro. I connettivi hanno delle funzioni molto importanti all'interno di una frase perché ci fanno capire la relazione che c'è tra fasi diverse. Usare un connettivo al posto di un altro può risultare molto ambiguo in una frase. Ovviamente, i connettivi sono tantissimi, quindi nell'articolo di oggi ci concentreremo su quelli che secondo me è molto importante conoscere. Iniziamo subito! Connettivi di causa I connettivi di causa servono per esprimere un rapporto tra la causa e l'effetto. Il connettivo di causa più importante è "perché" e sono sicuro che lo conosci già. Per esempio: "l'automobile si è fermata perché si è bucata una gomma". The car has stopped because it got a flat tire. In realtà però ci sono tante altre parole che possono esprimere la stessa idea: dato che, siccome, visto che. Tutte queste espressioni hanno esattamente lo stesso significato, servono per esprimere una relazione tra la causa e l'effetto. La differenza è che con queste parole dobbiamo ricordarci di esprimere prima la causa e dopo l'effetto. Vediamo alcuni esempi pratici: Dato che sei qui, aiutami, per favore. Since you are here, help me, please. Siccome ho dimenticato il portafoglio a casa, puoi prestarmi 5€ per il pranzo? Since I forgot my (the) wallet at home, can you lend me 5€ for lunch? Visto che siamo molte persone, forse dovremmo prendere due macchine. Since we are a lot of people, maybe we should take two cars. Tutti questi connettivi sono molto usati sia nello scritto che nel parlato. Connettivi di contrasto I connettivi di contrasto servono per mettere in contrasto due idee. I connettivi di contrasto più utilizzati in italiano sono "ma" e "però". In realtà però ci sono tanti altri connettivi di contrasto, molto usati in italiano che sono utili da conoscere per cambiare le parole che usate ogni giorno. Per esempio: Eppure: Questo progetto mi sembra molto interessante, eppure non sono molto convinto (attenzione: eppure è preferibile nello scritto) This project sound very interesting to me, yet I am not very convinced. Mentre: A Milano affittare un monolocale costa 800€ mentre a Catania solo 300€ → Questo connettivo serve per esprimere l'opposizione tra due fatti sottolineando la diversità tra questi due fatti. (Ricorda che "mentre" si usa anche per esprimere il tempo (mentre mangiavo la pizza, mi ha chiamato mia madre! While I was eating pizza, my mother called me!) In Milan renting a studio costs 800€ while in Catania only 300€ . Anzi: Serve a precisare o correggere qualcosa. Infatti, anzi significa anche "o meglio" quando vogliamo specificare, oppure "al contrario" quando vogliamo correggere. Per esempio: Va bene, anzi benissimo! (o meglio benissimo!) That's good, actually great! Non sono triste, anzi sono abbastanza felice oggi! (al contrario sono felice, non triste!) I'm not sad, in fact I'm quite happy today! Connettivi conclusivi Questi connettivi introducono una frase che completa e conclude la precedente. Infatti, i connettivi conclusivi di solito si usano in italiano per dire una conclusione ho una conseguenza. Il connettivo conclusivo per eccellenza è "quindi". Però ce ne sono davvero tanti altri, vediamone alcuni: Perciò: Non ho ancora visto il film, perciò non farmi spoiler. I haven't seen the movie yet, so don't give me any spoilers. Allora: Ho aspettato per due ore ma non è arrivato nessuno e allora me ne sono andato. I waited for two hours but no one came and so I left. Di conseguenza: Ho dimenticato il sale nell'acqua, di conseguenza tutto il piatto è molto insipido. I forgot the salt in the water, as a result the whole dish is very bland. Per cui: Non ho passato l'esame, per cui non potrò andare in vacanza questa estate. I didn't pass the exam, so I won't be able to go on vacation this summer. Vi piacciono queste parole? Volete altri articoli in cui analizzo ogni singolo caso in dettaglio? O magari altri articoli con altre categorie più generali come questo? Fatemi sapere mandandomi un messaggio nella sezione contact del mio sito. Un abbraccio dall'Italia, Teacher Stefano
- Usi di NE in italiano
Sai come usare NE in italiano? Tanti di voi mi hanno chiesto una lezione aggiornata su tutti gli usi di NE completamente in italiano, iniziamo! Il NE è una particella molto importante in italiano insieme alla particella CI. Iniziamo a dire che la particella NE è un pronome e quindi sostituisce qualcosa nelle nostre frasi. Prima di parlare del NE però dobbiamo assolutamente rivedere come funziona il partitivo in italiano. Partitivo Il partitivo in italiano serve per esprimere una parte di qualcosa o una quantità non specificata in numero. Si esprime con la preposizione articolata DI (quindi DI + un articolo determinativo) oppure qualche e alcuni/e. Per esprimere la parte di qualcosa (quindi il partitivo in senso stretto) possiamo solo usare DI + un articolo determinativo SINGOLARE. Questo è molto importante. Vediamo alcuni esempi: Vorrei del pane. (un po' di pane, una parte del pane) I would like some bread. Posso avere del latte? (un po' di latte) Can I have some milk? Mi dai della pizza? (una parte della pizza) Can I have some pizza? Quando vogliamo invece esprimere una quantità non specificata in numero possiamo usare DI + articolo determinativo PLURALE oppure alcuni/e seguito da un nome PLURALE e qualche seguito da un nome SINGOLARE. Per esempio: Invito degli amici a casa. I invite some friends at home Invito alcuni amici a casa. I invite some friends at home Invito qualche amico a casa. I invite some friends at home In questo caso, non sto specificando quanti amici invito a casa, possono essere 2, 3, 20, quindi una quantità di amici non specificata in numero. Attenzione: qualche è sempre seguito da un nome singolare. Questo non significa però che l'idea è singolare, è sempre plurale! Infatti, se dico qualche amico intendo comunque più di un amico, una quantità di amici non specificata in numero. Funziona come ogni. Se io dico ogni giorno, non intendo solo un giorno, ma più giorni, tutti i giorni. Ora che abbiamo ripetuto il partitivo, torniamo a NE. Usi di NE Il pronome NE può essere usato per sostituire un nome nel senso partitivo (sia quando intendiamo una parte di qualcosa che una quantità non specificata in numero) oppure quando vogliamo sostituire una quantità, quindi un nome introdotto da un espressione di quantità (molto, tanto, poco, chilo, litro) oppure un numero. Vediamo alcuni esempi: Quanti amici hai? Ne ho pochi, ma buoni! How many friends do you have? I have a few, but good ones! Devo comprare le arance? Sì, comprane un chilo, grazie. (nota il NE alla fine perché ho un imperativo!) Should I buy oranges? Yes, buy a kilo, thanks. Vuoi un'altra fetta di pizza? No, ne ho già mangiate due! (nota il participio passato che cambia perché sostituisco "fette") Do you want another slice of pizza? No, I've already had two! Ti va del caffè? Sì certo, ne prendo un po'. Do you want some coffee? Yes, sure, I'll have some. Come potete vedere, in ogni frase si specifica la quantità nella risposta. Prendiamo in considerazione la seconda frase "devo comprare le arance? Sì, comprane un chilo" dire semplicemente "comprane" sarebbe sbagliato, perché NE richiede sempre di specificare la quanità. Allo stesso modo, sarebbe incompleto dire solamente "compra un chilo" proprio perché in italiano usiamo la particella NE per introdurre una quantità. Se quando stai parlando dimentichi il NE, non preoccuparti. Saremo in grado di capirti lo stesso, però se lo aggiungi, la tua frase risulterà molto più naturale! Attenzione ad un'altra cosa! Non confondere il NE con i pronomi oggetto diretto LO, LA, LI, LE. Vediamo alcuni esempi: Ti piace il latte? Sì, lo bevo ogni mattina → qui non ho una quantità, quindi non è necessare usare il NE. Do you like milk? Yes, I drink it every morning. Ti piace il latte? Sì, ne bevo tantissimo! → qui abbiamo la quantità tantissimo quindi il NE è necessario! Do you like milk? Yes, I drink it a lot! Hai preso il gelato? Sì, l'ho comprato e ne ho mangiato un po'! → nella prima parte della frase stiamo semplicemente dicendo di aver comprato il gelato, quindi usare NE non è necessario perché non stiamo esprimendo una quantità. Nella seconda parte della frase, invece, usiamo il NE perché stiamo aggiungendo la quantità. Did you buy the ice cream? Yes, I bought it and ate some of it! Spero che questo articolo vi abbia aiutato a capire tutti gli usi di NE! Se avete delle domande non esitate a mandarmi un messaggio nella sezione contatti del mio sito. A presto, Teacher Stefano.
- False Friends in Italian and English
False friends are so common across languages. You're very happy when you hear a word that is so similar to a word in your native language just to realize that word means something completely different! This is the amazing world of false friends! Do you want to take your Italian to the next level? Check out my Online Italian course for beginners "Be Italiano" and start learning today to become a real Italiano, like me! Hello everyone and welcome to a new article. In today's article, we're going to look at some very common words that look very similar in Italian and English in the way they are spelled, but their meaning is completely different. They are called false friends because they look similar but their meaning is different. Let's start! 1. Nervoso You might think nervoso means nervous. Nope! When we say we are nervosi we mean that we are tense, agitated. But in English, your idea of nervous is not necessarily related to being tense or agitated, but more being anxious. Correct if I am wrong! So the exact translation of nervous in the sense of anxious or apprehensive, would be ansioso or the full sentence ho l'ansia. So if you are nervous about a job interview, you could say: Ho il colloquio tra un'ora e ho un'ansia pazzesca → I have an interview in one hour and I am very nervous (note the use of indefinite article un to emphasize your anxiety) But if you're just tense because you got into a fight with your partner you could say: Sono troppo nervoso! Ho litigato con... → I am so angry/agitated! I got into a fight with... 2. Serio Sono una persona molto seria! What do you think this means? Well, serio in Italian has several meanings! One of them is being a person you can trust, trustworthy or professional when it comes to jobs! It's very common to add serio to your curriculum (CV), to tell the person who's going to read your CV, that you like that work and you take it very seriously! So when we say sono serio it doesn't mean you never joke, it might, but no, it just means that we take things seriously and we can be trusted! 3. Argomento Nope, argomento does not mean argument! Argomento just means topic. For example: Qual è l'argomento della lezione di oggi? → What is the subject/topic of today's lesson? So, the question is, how do we say argument? Well, we say... 4. Discussione And yes, discussione is another false friend! Kind of! This is because argument can be una discussione that does not involve actual fighting, but still a pretty serious disagreement. On the other hand, dicussione also means discussion, so a peaceful exchange of opinions. Ho avuto una pesante discussione con mia moglie → I had a serious argument with my wife. Oggi in classe abbiamo fatto una discussione interessante sul riscaldamento globale → Today in class we had an interesting discussion/debate on global warming. 5. Educato Educato does not mean educated! Educato means polite! This is because the adjective educato comes from educazione, which refers to someone's upbringing not education in terms of school. So how would we say that someone is educated? Well, we'll need to use the adjective istruito, which comes from the actual word for education, istruzione. 6. Eventualmente I've been using this in English wrong my entire life! I thought that eventually actually meant eventualmente. But I was wrong! Let's look at this sentence: La mattina sono impegnato. Eventualmente ci vediamo nel pomeriggio → I am busy in the morning, we may possible meet in the afternoon. As you can see, eventualmente in Italian means possibly, potentially. So how would we say "He eventually decided to buy the red car" in Italian? Well, we would say: Alla fine ha deciso di comprare la macchina rossa. 7. Finalmente I am sorry, but finalmente does not mean finally. This is because finally in Italian is alla fine, in the end. Finalmente is used when we FINALLY achieved something, or when someone FINALLY arrived! For example: Finalmente sei arrivato! Ti aspettavamo da 2 ore → You finally arrived! It's about time! We have been waiting for you for two hours! 8. Annoiato Annoiato does not mean annoyed. Annoiato comes from the word noia, that means boredom. So annoiato just means bored: Sono annoiato, non so cosa fare! → I am bored, I don't know what to do. However, we tend to use the verb annoiarsi in the present more when we want to say we are bored. This is what I would recommend saying: Mi annoio, non so cosa fare! → I am bored, I don't know what to do. 9. Sensibile Sensibile does not mean sensible. This is mind-blowing because they differ for only one letter! Only one, but they still mean something completely different. Sensibile actually means sensitive, emotional, non sensible! For example: Stefano è un ragazzo sensibile. Piange ogni volta che guarda Titanic → Stefano is a sensitive boy. He cries every time he watches Titanic. So how would we say sensible? Easy, ragionevole and this makes sense because a synonym of sensible in English is reasonable, and of course ragionevole means just that! We are done with today's article! If you have any questions, feel free to send me a message in the contact section of my website! Do you want to take your Italian to the next level? Check out my Online Italian course for beginners "Be Italiano" and start learning today to become a real Italiano, like me!
- Come usare MAGARI in italiano + esempi pratici
Sai come usare MAGARI in italiano? In questo articolo di oggi ti darò alcuni esempi utili su come usare questa bellissima (e utilissima) parole italiana! Magari è una parola italiana molto usata e con tanti significati diversi. Oggi cercheremo di capire insieme come e quando usarla! 1. Forse Sono con un amico e stiamo mangiando insieme la pasta che lui ha preparato. La pasta però è un po' insipida, cioè non ha sapore. Allora posso dire al mio amico: La pasta è un po' insipida. Magari non hai messo il sale! → Quindi forse non ha messo il sale ma non siamo sicuri. Oppure sono con mia sorella che non trova le sue chiavi di casa e io le dico che forse le ha lasciate nella sua giacca. Allora dico: Magari le hai lasciate nella giacca → nota l'accordo del participio passato "lasciato" con il pronome oggetto diretto "le". 2. Esprimere un desiderio Vuoi venire in montagna con noi? Magari! Sarebbe bellissimo! → in questo caso magari serve per esprimere un desiderio. Io sarei molto contento di andare in montagna con i miei amici, quindi posso dire “magari!” che significa che mi piacerebbe molto! 3. Esprimere un dispiacere Un altro significato di magari invece è negativo e si usa per esprimere dispiacere. Per esempio, diciamo che dovevo andare in montagna con i miei amici, ma poi non siamo potuti andare perché pioveva troppo forte. Allora mia madre mi chiede: Stefano, allora, sei andato in montagna? Magari! Pioveva troppo forte quindi non ci siamo potuti andare → In questo caso (e possiamo capirlo anche dall'intonazione) stiamo esprimendo dispiacere, perché noi volevamo andare in montagna ma il nostro desiderio iniziale non si è realizzato. 4. Eventualmente Magari si può usare anche per esprimere l’idea di eventualmente. È molto simile al forse, ma qui intendiamo qualcosa di eventuale, di possibile, che potrebbe accadere. Per esempio: Magari vado in Puglia questa estate! Magari vieni anche tu in vacanza con me! Qui non intendo forse, non è un dubbio, ma una possibile eventualità. Io sto pensando che eventualmente posso andare in vacanza in Puglia, è una bella idea e potrebbe accadere! Ed è possibile che venga anche tu con me, un'altra eventualità, possibilità! 5. Magari col congiuntivo Magari si può usare anche col congiuntivo per esprimere un desiderio mancato, che non siamo riusciti a realizzare. Per esempio: Magari avessi avuto più tempo per studiare! → Io però non ho avuto tempo per studiare, quindi il mio desiderio non si è realizzato. Posso continuare la frase come se fosse un periodo ipotetico e dire: "Magari avessi avuto più tempo per studiare! L’esame sarebbe andato meglio!” Non ho mai parlato del periodo ipotetico sul mio blog o canale YouTube ma se volete posso fare un articolo/video proprio su questo argomento! 6. Piuttosto Infine, magari, esprime anche l'idea di piuttosto, in realtà è un sinonimo di piuttosto! Vediamo un esempio: Magari non faccio le vacanze, ma io a settembre comprerò una macchina nuova → qui esprimo l’idea di piuttosto. Io piuttosto non spendo soldi per le vacanze perché devo risparmiare per comprare la nuova macchina! Se hai delle domande su questa parola, non esitare a contattarmi nella sezione contact del mio sito. A presto, Stefano
- Preposizione DA con i verbi e parole
Quando si usa la preposizione DA? Con le parole, con i verbi? E come si usa? lo scopriamo nell'articolo di oggi! La preposizione DA ha molti usi nella lingua italiana e nell'articolo di oggi approfondiremo il suo uso con le parole e con i verbi. 1. LUOGO L’uso principale della preposizione DA è quello di indicare provenienza: Io vengo dall’Italia Il treno arriva da Torino. Siamo partiti da casa di Luca. La preposizione DA si usa anche per esprimere il movimento che noi facciamo verso la casa o il posto di lavoro di una persona. Per esempio: Stasera vado da Chiara → Vado a casa di Chiara Stasera dormo da Chiara → Dormo a casa di Chiara Devo andare dal dottore → nell’ufficio, nello studio del dottore Quindi ricordate, quando vogliamo dire che stiamo andando verso una persona, che sia a casa di quella persona o il suo posto di lavoro dobbiamo usare sempre DA e mai A. 2. SCOPO La preposizione DA si può usare anche per specificare lo scopo di qualcosa, di un oggetto per esempio. Quindi noi possiamo dire il nome di un oggetto + la preposizione DA + l’uso dell’oggetto di cui stiamo parlando. Vi do alcuni esempi pratici per capire meglio: Un fucile da caccia → in questo caso io non sto parlando di qualsiasi fucile, ma di uno in particolare che serve per cacciare. Abito da sera → qui sto parlando di un abito elegante che appunto si indossa la sera. Il costume da bagno → cioè un costume che serve per fare il bagno nel mare, per nuotare. Il vestito da sposa → beh questo mi sembra abbastanza ovvio, l'abito femminile che si usa per sposarsi e si indossa al matrimonio. Il ferro da stiro → il dispositivo che serve per stirare. Ce ne sono davvero molti di questi esempi e sono molto utili! 3. TEMPO La preposizione DA si può usare anche in senso temporale per indicare che un’azione è iniziata nel passato ma continua ancora oggi. Questa struttura è molto importante in italiano perché diversa da molte altre lingue. Vi faccio un esempio: Vivo in Italia da 10 anni → come potete vedere qui io sto usando il presente del verbo vivere + la preposizione DA e il lasso temporale. Infatti io sto dicendo che ho iniziato a vivere in Italia 10 anni fa ma adesso vivo ancora in Italia! Ecco perché usiamo il presente, perché l’azione continua ancora adesso! Linda e Carlo sono sposati da 3 anni → quindi Linda e Carlo si sono sposati 3 anni fa e si spera che stiano ancora insieme! Studio italiano da 4 mesi → ho iniziato a studiare 4 mesi fa e continuo ancora adesso. Un altro uso temporale molto utile della preposizione DA, è con le parole che indicano un momento, uno stadio della vita. Per esempio: Da ragazzo, da bambino, da studente → in tutti questi casi io sto dicendo: quando ero ragazzo, quando ero un bambino, quando ero uno studente, etc Ma attenzione! possiamo applicare questo anche al futuro e dire → da grande, da adulto, da sposato, da vecchio (quando sarò grande, adulto, sposato, vecchio) Per esempio, una frase molto comune che si fa ai bambini utile per ricordare questo uso della preposizione DA è: che cosa vuoi fare da grande? Cioè, che lavoro vuoi fare quando sarai grande, un adulto? 4. CON L'INFINITO Per finire, la preposizione DA si usa anche con i verbi all’infinito, molto spesso in domande oppure con gli indefiniti (qualcosa, qualcuno, niente, nessuno). Vi faccio alcuni esempi pratici: Cosa c’è da mangiare? → In questo caso io sto chiedendo che cosa può essere mangiato, cosa è possibile mangiare. E in italiano possiamo esprimere questa idea con la preposizione DA. Se però il frigorifero è vuoto, possiamo rispondere → non c’è niente da mangiare, mi dispiace. Come vedete in questo caso io sto usando l’aggettivo indefinito niente. Altri esempi possono essere: Non c’è più niente da fare → non c’è più niente che può essere fatto. Cosa prendi da bere? → Cioè quale drink, bevanda ordinerai? Questi sono alcuni usi della preposizione DA e secondo me sono i più comuni in italiano e anche i più importanti. Ci sarebbero altri usi più particolari che se volete possiamo vedere in un altro articolo! Spero che questo articolo vi sia piaciuto! Se avete delle domande, non esitate a contattarmi nella sezione contact del mio sito. A presto, Stefano
- Quando si usa l'articolo DETERMINATIVO in Italiano?
Sono sicuro che già conosci gli articoli determinativi o definite articles (il, lo, la, i, gli, le, l') in italiano ma la domanda è: quando si usa e quando NON si usa l'articolo? Lo scopriamo nell'articolo di oggi! Esistono diversi articoli determinativi in italiano e si sceglie quello giusto in base al nome, genere e le iniziali della parola successiva. Gli articoli sono IL, LO, LA, I, GLI, LE e L’. Sono sicuro che già conoscete già le regole per scegliere il giusto articolo determinativo ma se non le conoscete non preoccupatevi! Potete trovarle in questo articolo! Nel video di oggi ci focalizziamo su quando si usa e quando NON si usa l’articolo determinativo! 1. Quando si usa? Per indicare oggetti o persone specifici: Questo è il libro di cui ti parlavo. Questi sono gli amici di Clara. Con gli aggettivi possessivi: La mia macchina è rotta. Il mio computer è veloce. Con i nomi astratti o di significato generale: questa è una grande differenza con l’inglese! Noi usiamo l’articolo con i nomi astratti per esempio: l’amore, il tempo, la vita. Infatti noi diciamo: L’amore non ha età. Il tempo vola. La vita è bella (come il famosissimo film di Roberto Benigni!) Usiamo l’articolo anche con le parti del corpo e i vestiti: Mi lavo i capelli tutti i giorni. Lavati le mani! Metto le scarpe e arrivo. Attenzione: in italiano usiamo raramente l’aggettivo possessivo con le parti del corpo e i vestiti! Infatti preferiamo utilizzare solo l’articolo. Non diciamo “mi lavo le mie mani”, o “mi metto le mie scarpe”. Questo forse perché usiamo il verbo riflessivo che sottintende il fatto che stiamo facendo questa azioni su noi stessi, o comunque sul soggetto della frase. Con le date, se non sono precedute dal giorno della settimana: Oggi è il 25 maggio ma oggi è giovedì 25 maggio. Ovviamente e questo lo sapete, usiamo l’articolo anche con le ore. Per esempio: Ora sono le 15:40. Ci vediamo alle (a + le) 10 stasera. Lo usiamo anche con i giorni della settimana per indicare azioni ripetute e abituali: Il giovedì vado in palestra significa che io OGNI giovedì vado in palestra. Se invece dico vado in palestra giovedì significa che vado solo quel giovedì ma non gli altri. Usiamo l’articolo anche con i momenti della giornata: Mi sveglio la mattina alle 7. Il pomeriggio mi piace fare un pisolino. Di solito esco con i miei amici la sera. Lo usiamo con la maggior parte dei nomi geografici (ma attenzione NON con i nomi di città!) tranne quando IN o DI precedono nomi geografici singolari: L’Italia è un bel paese La Francia è in Europa MA Vado a vivere in Italia (non dico nell’Italia!) Vivo negli Stati Uniti (perché anche se sto usando IN è plurale!) Con i nomi di lingue di solito si usa infatti diciamo l’italiano, l’inglese, lo spagnolo, il francese. Però se abbiamo di nuovo la preposizione IN o DI NON si usa. Io dico: Il libro di italiano oppure Non so scrivere in inglese. Invece con i verbi parlare, insegnare e studiare possiamo usarlo oppure no. Quindi: Parlo-insegno italiano o parlo l’italiano. Può essere usato davanti ai nomi propri femminili, soprattutto nel lessico familiare-affettivo del NORD. Quindi se sentite "La Laura viene con noi stasera" è italiano regionale del Nord. Potete usarlo se venite a vivere al Nord, altrimenti non vi consiglio di utilizzarlo! 2. Quando NON si usa? Con gli aggettivi possessivi davanti a nomi di parentela singolari, non modificati da suffissi o aggettivi (sorellina, fratellino, cuginetto etc.): Mia sorella ha 20 anni. La mia sorellina ha 20 anni. Le mie sorelle hanno 20 e 22 anni Nelle descrizioni e nelle numerazioni: In città ci sono negozi, bar, ristoranti, teatri e cinema. Con i nomi di città: non usiamo l'articolo davanti ai nomi di città, infatti diciamo "Roma" non "la Roma". Questo è molto importante perché se usate l'articolo davanti ai nomi di città vi riferirete alla squadra di calcio! Infatti, "Roma" si riferisce alla città, mentre "la Roma" si riferisce alla squadra di calcio! Benissimo! Spero che questo articolo vi sia piaciuto! Se avete delle domande, non esitate a contattarmi nella sezione contact del mio sito. A presto, Stefano
- Come usare MICA in Italiano + esempi utili
Sai come usare MICA in italiano? In questo articolo di oggi ti darò alcuni esempi utili su come usare questo bellissimo (e utilissimo) avverbio italiano! Mica è un avverbio di negazione. Come per gli altri avverbi di negazione richiede la doppia negazione solo quando si trova dopo il verbo. Ricordate che MICA è molto colloquiale quindi non lo useremmo nello scritto. Vediamo le sue funzioni e alcuni esempi. 1. Enfatizzare, rafforzare la negazione nella frase Non sono mica stupido → non sono stupido ma voglio enfatizzare il fatto di non essere stupido. Mica sono stato io! → non sono stato io oppure non sono mica stato io. Nel primo caso io non uso la negazione perché mica si trova prima del verbo ma comunque la frase è negativa e vogliamo enfatizzare il fatto che non siamo stati noi a fare qualcosa e non abbiamo colpe. Non l’ho mica fatto apposta/Mica l’ho fatto apposta → stessa cosa di prima. Qui intendiamo enfatizzare il fatto che non abbiamo fatto qualcosa apposta, cioè intenzionalmente. 2. Nelle frasi interrogative per dire PER CASO Mica vuoi venire anche tu al cinema? → Per caso vuoi venire anche tu, eventualmente vuoi venire anche tu al cinema? Mica lo vuoi pure tu il caffè? → Qua abbiamo mica all’inizio della frase e poi questa strana costruzione molto usata nel parlato che si chiama dislocazione a destra (puoi trovare altre informazioni su questa costruzione qui) che serve per enfatizzare quello che vogliamo dire. Infatti la frase “normale” sarebbe "Pure tu vuoi il caffè?", cioè "Anche tu vuoi il caffè?". Ma noi vogliamo enfatizzare il caffè e il soggetto (pure tu), perché forse io stavo preparando il caffè solo per me ma non per te, quindi mentre lo preparo te lo chiedo. Allora cosa faccio? Prendo l'oggetto caffè, uso il pronome LO (che sostituisce caffè) e lo metto all’inizio della frase, poi metto il verbo, il soggetto e di nuovo l’oggetto. Aggiungo MICA all’inizio per chiedere se per caso, aventualmente anche tu vuoi il caffè. 3. Espressioni tipiche per dire NON Guarda che bello il disegno che ho fatto? Ah, mica male! → cioè non è male, è bello questo disegno! Voglio comprare una nuovo macchina ma costa 25.000 euro. Eh, mica poco! → cioè non è poco, questa macchina costa tanto! Ti è piaciuto il nuovo film? Bah, mica tanto! → questo film non mi è piaciuto così tanto, ho sicuramente visto film migliori! Se hai delle domande su questa parola, non esitare a contattarmi nella sezione contact del mio sito. A presto, Stefano
- Uso del CONGIUNTIVO italiano con il condizionale: vorrei che tu...?
Il congiuntivo e il condizionale italiano? Qual è la loro relazione e come si usano insieme nella stessa frase? Vediamolo nel video di oggi! Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo sul congiuntivo! Ho già fatto un articolo dove spiego gli usi di base del congiuntivo, quindi quando si usa e come si usa. Vi consiglio di dare un'occhiata a quello prima di leggere questo articolo. Oggi però ci concentriamo su un aspetto importante del congiuntivo. L’uso del congiuntivo con il condizionale! Vi ricordo che il congiuntivo ha 4 tempi: presente, imperfetto, passato e trapassato. Per il video di oggi ci servirà l’imperfetto. Coniughiamo il verbo essere all’imperfetto che è irregolare: Che io fossi Che tu fossi Che lui/lei fosse Che noi fossimo Che voi foste Che loro fossero Coniughiamo un altro verbo: andare Che io andassi Che tu andassi Che lui andasse Che noi andassimo Che voi andaste Che loro andassero Poi per le altre coniugazioni è facile dato che le desinenze sono le stesse! L'unica cosa che cambia è la vocale. Anziché -assi, come per andare (andassi), avremo: -essi per i verbi in -ere (mettere → mettessi) -issi per i verbi in -ire (partire → partissi) Il congiuntivo imperfetto si usa in tantissimi casi ma oggi ci concentriamo sul suo uso con il condizionale. In particolare il verbo vorrei o comunque col condizionale presente e passato. Ricordate che il congiuntivo si usa quando nella frase principale abbiamo un verbo che esprime un desiderio, giusto? Quindi se io voglio esprimere il desiderio di averti qui con me, voglio che tu sia qui con me, ma non voglio dire VOGLIO, voglio usare il condizionale e dire VORREI, quale tempo dobbiamo usare? L’imperfetto! Vorrei che tu fossi qui con me → I wish you were here with me. Questo può sembrare strano perché fossi è imperfetto, quini è un passato ma io ti voglio ORA con me, no nel passato! Non importa! In italiano ogni volta che abbiamo il verbo VORREI, dovremo usare l’imperfetto nella frase successiva se usi che + congiuntivo. Vediamo altri esempi per capire meglio: Vorrei che tu arrivassi in tempo → I would like you to be on time. In questo caso io vorrei che tu arrivassi in tempo stasera o domani per esempio, quindi sto esprimendo un futuro praticamente. E lo so che abbiamo comunque “arrivassi” che è un imperfetto ma ragazzi, le regole non le ho create io! Vorremmo che voi apprezzaste di più il nostro lavoro → We would like you (guys) to appreciate our work more. Il mio professore vorrebbe che il prossimo mese io cominciassi a scrivere la tesi → My professor would like me to start writing my thesis next month. Vi ricordo che la stessa identica regola si applica anche al condizionale passato. Vediamo degli esempi: Avrei preferito che loro dicessero la verità → I would have preferred that they told the truth. Qual è la differenza? In questo caso stiamo davvero parlando del futuro! Però un futuro nel passato. Cioè io volevo, preferivo che loro dicessero la verità. E il fatto di preferire questa cosa succede prima che loro dicano (o non dicano) la verità. Però non hanno detto la verità, ormai quell’azione è passata! Avrei voluto che tu leggessi il libro prima di partire → I would have wanted you to read the book before leaving. In questa frase, io volevo che tu leggessi il libro e il fatto di leggere il libro sarebbe successo dopo il fatto che io lo volevo. Ma non è successo! Questa è la differenza! Se avete alcune domande sul congiuntivo mandatemi un messaggio nella contact section del mio sito. Spero che questo articolo vi sia piaciuto! A presto, Stefano
- Verbi Pronominali Italiani con NE + espressioni utili
I verbi pronominali sono dei verbi di uso comune nell'italiano colloquiale ed è necessario conoscerli per parlare l'italiano come un vero italiano. Oggi vedremo alcuni verbi pronominali con -NE I verbi pronominali sono dei verbi che aggiungono un pronome, per esempio ci, ne, o un pronome oggetto diretto, oppure più pronomi contemporaneamente per cambiare completamente il significato del verbo. Questi verbi sono di uso molto molto comune, li usiamo tutti i giorni e sono principalmente colloquiali. Oggi vediamo i verbi pronominali con NE. In realtà non sono solo dei verbi quelli di oggi, ma delle vere e proprie espressioni, quindi ti consiglio di memorizzarle! Ho già scritto due articoli sui verbi pronominali. Ho parlato dei verbi pronominali in CELA che trovi qui e devi verbi pronominali in SENE che trovi qui. Oggi parliamo dei verbi pronominali in NE, quindi quei verbi che aggiungo il pronome NE e cambiano significato. Come vi ho già spiegato negli scorsi video, l’aggiunta della particella NE non ha nessun significato se non quella di cambiare il significato generale del verbo! 1. Valerne la pena Questa espressione è molto usata in italiano quindi vi consiglio davvero di memorizzarla! Valerne la pena si usa quando la cosa che si vuole avere vale più del sacrificio che si fa per ottenerla. Io voglio qualcosa così tanto, che faccio del mio meglio, mi sacrifico, pur di ottenere quella cosa, perché davvero ne vale la pena, ne vale il sacrificio! Vediamo alcuni esempi per capire meglio: E’ faticoso alzarsi presto la mattina, ma ne vale la pena perché lo spettacolo dell’alba sul mare è magnifico → qui io sto dicendo che sicuramente alzarsi presto la mattina non è molto facile, ma l’alba è bellissima e io voglio vederla! Perciò la cosa che voglio ottenere, cioè vedere l’alba, vale di più del sacrificio che si fa per ottenerla, cioè alzarsi presto. Quindi anche se alzarsi presto è difficile, ne vale la pena, perché l’alba è bellissima! Vuoi davvero spendere tutti quei soldi per un paio di scarpe? Ne vale davvero la pena? → in questo caso sto facendo il discorso opposto. Qualcuno vuole comprare questo paio di scarpe estremamente costoso, la cosa che si vuole ottenere, ma a mio parere il paio di scarpe non vale di più del sacrificio che si fa per ottenerlo, cioè spendere tutti quei soldi, quindi io chiedo: ne vale davvero la pena? Cioè sei sicuro o sicura che dovresti spendere tutti quei soldi per un paio di scarpe? Secondo me no, non ne vale la pena. Guarda, non n’è proprio valsa la pena, tutto lo studio che ho fatto per un 18! → prima di spiegarvi questa frase dobbiamo fare un passo indietro e capire cosa vuol dire il numero 18. Qui sicuramente abbiamo uno studente universitario che si sta lamentando con un suo amico di un voto che ha preso all’università in un esame. Questo perché in Italia i voti all’università vanno dal 18, cioè il voto più basso per passare un esame, al 30 e lode, il voto più alto. Perciò lui dice che ha studiato tantissimo per questo esame, ma alla fine ha preso solo 18. Quindi il sacrificio che ha fatto, ovvero studiare tantissimo, non n’è valsa la pena, perché ha ottenuto solo 18. Ricorda che il participio passato di valere è “valso” che useremo al femminile “valsa” perché concorda con pena. Quindi non ne è valsa la pena. 2. Non poterne più Questa espressione è molto usata quando vogliamo dire che siamo stanchi, esausti, esasperati di qualcosa! Vediamo subito un esempio: Non ne posso più di questo lavoro! Voglio cambiarlo → in questo caso voglio dire che questo lavoro non mi piace più, sono esausto, non mi piace l’ambiente e praticamente non lo sopporto più! Voglio assolutamente cambiarlo. Ricorda che che l’espressione “non poterne più” richiede sempre la preposizione DI dopo. Come potete vedere questa espressione è molto simile alla forma negativa del verbo pronominale “FARCELA” che abbiamo visto in questo articolo. 3. Non volermene Questa espressione, che vi consiglio di usare sempre in questa forma e non cambiare mai, serve per preparare qualcuno a quello che stai per dire. E quello che stai per dire non sarà positivo… Vediamo un esempio: Non volermene, ma stasera non riesco a venire alla festa → magari un nostro amico ci ha invitato alla sua festa di compleanno, ma noi non possiamo andare. Allora gli diciamo: “Non volermene” cioè non offenderti, non arrabbiarti con me, ma stasera non riesco a venire alla festa. Non volermene, ma quei pantaloni non ti stanno bene → anche qui, vogliamo dire alla persona con cui stiamo parlando che quei pantaloni non sono molto belli. E allora per preparare la persona alla cosa brutta che stiamo per dire (magari evitate di dirlo se non avete confidenza con la persona!), diciamo: non volermene, non arrabbiarti, non offenderti, MA quei pantaloni non sono molto belli su di te. Spero che queste espressioni vi siano piaciute! Se avete delle domande non esitate a contattarmi nella sezione contact del mio sito. Un abbraccio, Stefano
- Congiuntivo Italiano: come e quando usarlo
Oggi parliamo di un argomento un po’ avanzato ma molto importante in italiano. Parleremo delle basi del congiuntivo italiano, come e quando si usa! In Italiano esistono 4 tipi di congiuntivo: presente, passato, imperfetto e trapassato. Nell'aideo di oggi ci focalizzeremo soltanto sul presente. Per capire a pieno questo articolo vi consiglio di studiare o ripassare la coniugazione del congiuntivo. Per i verbi regolari non è così difficile! Vi consiglio di usare un coniugatore online per esempio WordReference. Dato che userò spesso il verbo essere, che è un verbo irregolare, vediamo come si coniuga al congiuntivo presente: Che io sia Che tu sia Che lui/lei sia Che noi siamo Che voi siate Che loro siano Quindi, quando si usa il congiuntivo? Il congiuntivo, prima di tutto, si usa nelle frasi dipendenti (in qualche caso anche nelle frasi principali ma non ne parleremo adesso). Ma aspetta aspetta, che cos’è una frase dipendente? Facilissimo. Prendiamo questa frase: "Penso che tu sia un bravo studente" Ora contiamo i verbi: penso e sia. Come vedete abbiamo due verbi, due azioni. Due verbi corrispondono a due frasi! Una sarà la frase principale (penso) e che tu sia invece è la frase dipendente cioè dipende dall’azione principale pensare. Quindi il congiuntivo si usa in tutte le frasi dipendenti? Si usa sempre dopo CHE? NO! ASSOLUTAMENTE NO! Il congiuntivo si usa per esprimere possibilità, desiderio, timore, dubbio o opinione. Vediamo un esempio per tutte queste categorie: Possibilità: Alcuni esempi di verbi o espressioni che possono indicare una possibilità sono è possibile che, può darsi che, è impossibile che, sembra che... E’ possibile che Marco arrivi in orario ma non ne siamo sicuri. Può darsi che Marco e Lucia vengano alla festa stasera. Desiderio: volere e preferire. Preferiamo che voi veniate a casa nostra domani. Voglio che tu la smetta con queste battute stupide! ATTENZIONE: potete usare anche VORREI ma in quel caso dovrete usare il congiuntivo imperfetto, quindi ne parliamo un’altra volta. Timore: avere paura, temere. Ho paura che mia sorella non faccia in tempo. Temo che tu debba riscrivere il tema. Dubbio: dubito, non credo, non penso: non penso che sia una buona idea Opinione: credere, pensare, immaginare: penso che sia una buona scuola 1. Possibilità Alcuni esempi di verbi o espressioni che possono indicare una possibilità sono è possibile che, può darsi che, è impossibile che, sembra che... E’ possibile che Marco arrivi in orario ma non ne siamo sicuri. Può darsi che Marco e Lucia vengano alla festa stasera. 2. Desiderio I verbi principali che esprimono desiderio sono volere e preferire. Preferiamo che voi veniate a casa nostra domani. Voglio che tu la smetta con queste battute stupide! ATTENZIONE: potete usare anche VORREI ma in quel caso dovrete usare il congiuntivo imperfetto, quindi ne parliamo un’altra volta. 3. Timore Principalmente parliamo dei verbi avere paura e temere ma possiamo estendere questo anche alle altre emozioni. Ho paura che mia sorella non faccia in tempo. Temo che tu debba riscrivere il tema. P.S. Debba è il congiuntivo del verbo dovere ed è irregolare! 4. Dubbio I verbi che esprimono dubbio sono dubito, non credo, non penso. Non penso che sia una buona idea. 5. Opinione I verbi che esprimono opinione sono credere, pensare, immaginare. Penso che sia una buona scuola. ATTENZIONE: la differenza tra dubbio e opinione è davvero sottile e dipende molto dal contesto. In generale quando avete i verbi citati sopra, usate il congiuntivo e non sbaglierete! Ultima cosa a cui prestare attenzione è l'espressione sono sicuro che. Tanti miei studenti, ma anche italiani, sbagliano. Se io dico sono sicuro che sto esprimendo una certezza, un fatto! Quindi non è necessario usare il congiuntivo. Perciò diremo: Sono sicuro che Luca è un bravo ragazzo! Se avete alcune domande sul congiuntivo mandatemi un messaggio nella contact section del mio sito. Spero che questo articolo vi sia piaciuto! A presto, Stefano
- Come usare DAI in Italiano: Guida Completa + esempi utili
Sai come usare DAI in italiano? In questa guida completa di oggi ti darò alcuni esempi utili su come usare questa bellissima parola italiana! Dai è una parola italiana che si usa in tanti modi diversi. E’ fondamentale capire le sue diverse intonazioni per usarla nel modo giusto. Dato che è fondamentale capire le diverse intonazioni di DAI per tutti i suoi significati vi consiglio di guardare il video su YouTube! Se hai delle domande su questa parola, non esitare a contattarmi nella sezione contact del mio sito. A presto, Stefano
- Espressioni Utili con la Parola MANO + esempi utili
In italiano abbiamo diverse espressioni con la parola MANO. Sei pronto a impararle? Ciao a tutti e benvenuti a un nuovo articolo! Nell'articolo di oggi vedremo alcune parole molto utili con la parola mano. Ce ne sono davvero tantissime e per l'articolo di oggi ho selezionato le più usate e importanti. Come sempre vi darò alcuni esempi utili per capire meglio come usare queste espressioni in un contesto pratico. Iniziamo subito! 1. Dare una mano Sono sicuro che tutti conoscete questa espressione. Vediamo subito un esempio: Stefano, mi puoi dare una mano a imparare l’italiano? Questa espressione significa semplicemente aiutare. Quindi se tu mi dici "Mi puoi dare una mano ad imparare l'italiano?", mi stai chiedendo di aiutarti a imparare l'italiano. 2. Stare con le mani in mano Vediamo subito una frase per capire meglio: Forse tu riesci a stare con le mani in mano mentre aspettiamo il risultato, ma io ho bisogno di saperlo adesso! Mentre io lavoravo, i miei colleghi se ne stavano con le mani in mano! Stare con le mani in mano significa semplicemente stare senza far nulla, non fare assolutamente niente. Nel primo esempio stiamo dicendo alla persona con cui stiamo parlando che non riusciamo a non fare niente mentre aspettiamo il risultato. Invece, nel secondo esempio stiamo dicendo che mentre noi lavoravamo sodo, i nostri colleghi non facevano assolutamente niente. Attenzione: nel secondo esempio stiamo usando il verbo starsene per enfatizzare l'idea di stare. È un verbo pronominali in -SENE. Clicca qui per altri verbi pronominali in -SENE. 3. Mettere le mani in avanti Uso spesso questa espressione con i miei studenti! Quando dobbiamo correggere un compito, loro mi dicono sempre: "Non so se l’ho fatto bene, forse ho sbagliato tutto, sicuramente non sono stato bravo o brava". In questo caso lo studente sta mettendo le mani avanti, cioè si sta giustificando in anticipo del suo potenziale fallimento. Sta abbassando le mie aspettative e mi sta già dicendo che il lavoro non è fatto bene, anche se poi forse è perfetto. Probabilmente si dice che così perché quando stiamo per cadere noi mettiamo le mani avanti per proteggerci. Quindi quando sappiamo che stiamo per fallire mettiamo le mani avanti per far sapere alle persone che il nostro lavoro non è andato bene, anche se, ripeto, forse, è perfetto! 4. Avere le mani bucate Ti piace spendere soldi e comprare tante cose? Beh, allora hai le mani bucate! Avere le mani bucate semplicemente significa essere uno spendaccione, spendere tanti soldi anche per cose inutili! Se hai le mani bucate, forse è ora di iniziare a risparmiare un po'! 5. Essere una persona alla mano Vediamo un esempio: Chiara è una ragazza molto gentile ed è molto piacevole parlare con lei! E’ una persona alla mano. Una persona alla mano è una persona semplice, genuina, cordiale, con cui è piacevole uscire e parlare. 6. Prendere in mano la situazione Immaginate che la vostra famiglia stia cucinando la cena per stasera. Ma è una tragedia: la torta si è bruciata nel forno, il sugo per la pasta non è ancora pronto e la griglia per fare la carne è ancora fredda. Allora voi, da buoni leader, dovete prendere in mano la situazione, cioè iniziare a gestire tutto questo casino per servire un’ottima cena e non deludere i vostri ospiti. Quindi, prendere in mano la situazione significa prendere il comando, prendere il controllo della situazione e iniziare a gestire e risolvere tutti i problemi. Benissimo, per le espressioni di oggi abbiamo finito! Se hai delle domande su queste espressioni, non esitare a contattarmi nella sezione contact del mio sito. A presto, Stefano












