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  • Come usare NE in Italiano: Guida Completa.

    Vediamo insieme come utilizzare NE in italiano! Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo! Oggi parleremo della famosa particella ne  in italiano. Che significa? Come si usa? Vediamolo insieme!  Vuoi fare pratica con la particella NE? Scarica il nostro eserciziario ! La prima cosa che devo dirti è che ne  è un pronome, cioè sostituisce una parola e una frase per non ripeterla. Praticamente segue le stesse regole dei pronomi diretti, quindi lo , la , li , le , ma ha un significato un po’ diverso. Cerchiamo di capirlo con qualche esempio.  Ne partitivo Osserva queste due frasi e cerca di capire la differenza:  Sono andato a mangiare una pizza con Benedetta e l’ho mangiata tutta. Sono andato a mangiare una pizza con Benedetta e ne ho mangiata metà perché non avevo molta fame.  Qual è la differenza tra queste due frasi? Nella prima io dico l’ho mangiata, quindi uso il pronome diretto la  per dire che ho mangiato tutta la pizza, la pizza intera! Nella seconda frase, invece, non ho mangiato tutta la pizza, ma solo una parte, per questo motivo uso il pronome ne  che ha funzione partitiva, cioè serve per sostituire una parola, dicendo che però ho preso solo una parte di quella cosa, non tutto.  Cerchiamo di capire meglio come funziona questo partitivo!  Il partitivo serve ad esprimere una parte di qualcosa o una parte non precisa di qualcosa. Per esempio: Quanti amici hai invitato alla festa? Ne  ho invitati 10! Qui il ne  indica una parte tra tanti, cioè tra tutti gli amici che ho ne ho invitati 10, una parte! Qui ti voglio dare un piccolo consiglio: generalmente quando in italiano abbiamo un numero dopo un verbo transitivo usiamo sempre il pronome ne! Ho registrato delle lezioni  fantastiche per i miei corsi e te ne  voglio far vedere un estratto.   Qui non ti ho detto precisamente quante lezioni ho registrato, sono stato molto generico, infatti ho usato il partitivo “delle” per dire alcune, senza essere troppo preciso, quindi dopo l’ho sostituito con ne.  Bene, mi raccomando, facciamo attenzione: quando NE  sostituisce una quantità e lo usiamo con un participio passato in una frase, non dimenticare di cambiare il participio passato in base al genere e numero dell’oggetto sostituito! Quante bottiglie di vino hai comprato?   Ne  ho comprat e  molte! Come vedi, ho usato il participio nella forma femminile plurale, cioè comprat e perché ne sostituisce la parola bottiglie, quindi devo usare lo stesso genere e lo stesso numero.  Ne al posto della preposizione di Un’altra funzione di ne, che porta molti studenti in confusione, è usarlo al posto di una parola o una frase che solitamente è introdotta dalla preposizione di .  Ci sono dei verbi che vogliono sempre la preposizione di + un nome o un verbo!  Per esempio:  Pensare di Sapere di Parlare di  Avere bisogno/voglia/il coraggio di  Accorgersi di Discutere di  Essere sicuro di Dubitare di Bene, quando sostituiamo l’oggetto, quindi il nome o il verbo che c’è dopo questi verbi, dobbiamo farlo con il pronome ne .  Come sempre, facciamo qualche esempio! Io vorrei un gelato, tu ne hai voglia?  Qui ne  sostituisce  di un gelato . Stavo pensando di cambiare lavoro, ma non ne  sono sicuro.  Qui ne sostituisce di cambiare lavoro.  Quindi, in generale, possiamo dire che usiamo il ne per sostituire qualsiasi frase o parola che è introdotta da di.  Posizione di NE La posizione di ne  segue le stesse regole della posizione dei pronomi personali, rivediamole insieme! Con i verbi semplici, ne  si mette  prima del verbo : Di caffè, ne  voglio due. Non ne  parlo mai. Non ne  sapeva nulla! Con i verbi composti  (ausiliare + participio), ne  si mette prima dell’ausiliare : Ne  ho comprati tre. Non ne abbiamo parlato. E mi raccomando, ricordati di cambiare il participio passato in base al genere e numero dell’oggetto sostituito! Quando abbiamo dei verbi modali seguiti dall’infinito , abbiamo due possibilità: Possiamo mettere ne   prima del   verbo modale : Ne  voglio comprare tre. Attaccato all’infinito : Voglio comprar ne  tre.  Anche con l’imperativo, ne   si attacca alla fine del verbo , formando una sola parola. Compra ne  due! Prendi ne  un po’! Parlate ne  con lui! Con l’ imperativo negativo , trattandosi di un infinito, può stare prima o dopo . Non ne comprare troppe. Non comprar ne  troppe! Con l’ imperativo formale , mettiamo il  ne  di nuovo  prima del verbo : Ne  compri tre! Ne  parli con il suo capo! Benissimo! Spero che la lezione di oggi ti sia piaciuta. Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella sezione contatti del sito e ci sentiamo presto. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • MI PIACE vs IO PIACCIO: come usare il verbo PIACERE.

    Vediamo insieme come si usa il verbo PIACERE in italiano! Ciao! Benvenuto/a in un nuovo articolo! "Mi piace" o "io piace"? Perché non si dice "io piaccio"? Queste sono domande che gli studenti mi fanno spesso, perché il verbo piacere  ha una struttura un po’ diversa rispetto agli altri verbi italiani. Ma non preoccuparti: in questa lezione vedremo tutto quello che ti serve per usarlo con sicurezza!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! La struttura BASE Osserva queste frasi: Mi piace  il gelato. Mi piacciono i gelati. Usiamo MI PIACE quando dopo abbiamo un sostantivo al SINGOLARE , come il gelato . Un altro esempio: Mi piace la canzone  di Annalisa. Usiamo  MI PIACCIONO  con un sostantivo PLURALE , come  i gelati . Un altro esempio: Mi piacciono   le canzoni  italiane. Mi piace può anche essere seguito da un verbo . Ad esempio: Mi piace   correre . Mi piace   suonare  la chitarra. Anche in questo caso useremo MI PIACE al singolare, seguito dal verbo ALL’INFINITO . Il verbo PIACERE  si può usare con diversi PRONOMI INDIRETTI : MI  (= a me) TI  (= a te) GLI  (= a lui) LE  (= a lei / a Lei) CI  (= a noi) VI  (= a voi) GLI (= a loro) Vediamo alcuni esempi: Ti piace  la mia nuova macchina? Ci piace  molto il vino di questa cantina. Gli piace  giocare con sua sorella. Ma chi è il soggetto? Questa è la parte più interessante (e spesso confusa)! Prendiamo di nuovo la frase: Mi piace il gelato. Sembra che il soggetto sia ‘ IO’ , ma in realtà il vero soggetto della frase è ‘ il gelato ’.Possiamo infatti riscrivere la frase così: Il gelato  piace a me. In italiano, con il verbo PIACERE, il soggetto è la COSA che piace , non la persona  che prova piacere.La persona è il complemento indiretto  (a me, a te, a lui…) e si esprime, come abbiamo visto, con i pronomi indiretti : mi, ti, gli, le, ci, vi, gli . Vediamo un altro esempio: I gatti mi piacciono. Qui il soggetto è i gatti , e infatti il verbo è coniugato alla terza persona plurale: (loro) piacciono . La domanda che poi possiamo farci è: A chi piacciono questi gatti? In questo caso i gatti piacciono A ME, e per questo useremo il pronome indiretto: MI. Quindi, ripetiamo la struttura: A + PERSONA + verbo PIACERE + SOGGETTO . Vediamo altri esempi! Ti piace la musica italiana? ( Soggetto:  La musica italiana; Verbo:  piace; A chi?  A te) Ci piacciono i dolci! ( Soggetto:  I dolci; Verbo:  piacciono; A chi? A noi) Vi piace cantare? ( Soggetto:  cantare; Verbo : piace; A chi?  A voi) È più chiaro ora? 🙂 Vediamo adesso come funziona il verbo PIACERE quando non abbiamo dei pronomi indiretti, ma delle persone! Come usare PIACERE con le PERSONE Osserviamo queste frasi: A mia sorella piace molto cucinare. A Luca piace il tennis. Usiamo la struttura che abbiamo visto prima:  A + PERSONA + verbo PIACERE + SOGGETTO (ciò che piace) Ma… se la cosa che piace è un’altra persona. Quindi a una persona piace un’altra persona . Allora le cose cambiano perché dobbiamo usare tutte le forme di piacere  e non solo piace e piacciono. Vediamo la coniugazione: Io piaccio Tu piaci Lui/Lei piace Noi piacciamo Voi piacete Loro piacciono Osserviamo questa frase: A Luca piace Maria. In questo caso sia il soggetto (Maria) che la persona che prova piacere (Luca) sono persone! Le regole non cambiano! Usiamo la forma corretta del verbo piacere  in base al soggetto (Maria), che in questo caso è comunque una terza persona singolare, ecco perché piace  comunque, e poi a Luca . Ma se cambiamo soggetto? Osserva questa frase: Io piaccio a Maria. In questo caso Maria è la persona che prova piacere, ma il soggetto sono io ! Quindi non possiamo usare piace o piacciono , perché non abbiamo una terza persona, ma dobbiamo usare la forma io ! Vediamo altri esempi: Tu piaci a Luca. (noi) Non piacciamo alla tua famiglia. Secondo te, gli piaccio? Voi piacete molto alla professoressa. So che queste regole possono confonderti un po’, ma gli esercizi qui sotto aiuteranno! Fantastico! Ora che sai tutto sulla struttura, vediamo il verbo PIACERE coniugato in altri tempi! PIACERE al PASSATO Mi ha piaciuto  o mi è piaciuto ? La risposta è la seconda: usiamo l’ausiliare ESSERE  al passato prossimo. ⚠️Attenzione : la forma del participio passato cambia in base al soggetto , cioè ciò che piace. Mi è piaciut o   il concerto  ieri sera! Ti sono piaciut e   le sue poesie ? Gli sono piaciut i   i tuoi regali . ( io femminile ) Sono piaciut a  ai tuoi genitori? PIACERE al CONDIZIONALE Usiamo  PIACERE al condizionale  per esprimere un DESIDERIO  o una PREFERENZA in modo GENTILE . Mi piacerebbe visitare Roma. (Vorrei, ho il desiderio di visitare Roma). Ci piacerebbe andare a vivere in campagna. (Abbiamo il desiderio di vivere in campagna.) Fantastico! La lezione di oggi finisce qui. Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Verbi che ti confondono SICURAMENTE in Italiano.

    Vediamo insieme alcuni verbi che sicuramente ti confondono in italiano! Ciao a tutti e benvenuti in un nuovo articolo! Oggi vedremo alcuni verbi che spesso confondono chi studia l’italiano perché non seguono le regole generali, in particolare vedremo alcune regole con gli ausiliari essere e avere e con le preposizioni! Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Pronti? Iniziamo! È SUCCESSO o HA SUCCESSO? Spesso ci si confonde con l’ausiliare perché sia è successo  che ha successo  sono corretti , ma attenzione  perché hanno significati completamente diversi ! Abbiamo innanzitutto il verbo SUCCEDERE  che ha il significato di  ACCADERE , e in questo caso ha ausiliare ESSERE . Vediamo degli esempi: È successo un incidente. Che cosa  è successo  ieri sera? Mi  è successa una cosa incredibile! AVERE SUCCESSO  invece è un’ espressione con il sostantivo  SUCCESSO , in altre parole qui il verbo è avere  e successo  è un nome, e significa OTTENERE DEI RISULTATI  o AVERE FAMA . In questo caso, si usa sempre l’ausiliare AVERE . Vediamo degli esempi! Lei ha avuto molto successo  nella sua carriera. Quel cantante ha avuto successo  negli anni ‘90. In sintesi: Se parli di un evento che è accaduto  → è successo. Se parli di avere successo  →   ha successo, di successo L’AUSILIARE con i verbi RIFLESSIVI Mi ho svegliato  o mi sono svegliato ? Sappiamo che la maggior parte dei verbi al passato ha ausiliare AVERE e che usiamo ESSERE con i verbi di movimento o di stato. Ma non solo! Usiamo SEMPRE  l’ausiliare  ESSERE  anche con i verbi RIFLESSIVI , quindi i verbi in cui chi fa l’azione è anche chi la riceve , e si usano  i pronomi riflessivi   mi , ti ,  si ,  ci ,  vi ,  si . Ma vediamo alcuni esempi! Ti sei lavato i denti? (LAVARSI) Sabato sera ci  siamo divertiti molto! (DIVERTIRSI) Dove vi siete  incontrati? (INCONTRARSI) Ricorda che quando usiamo l’ausiliare ESSERE , dobbiamo anche cambiare il participio   in base al genere e al numero : Laura si è  svegliat a  presto. Marco e Giovanni si sono  incontrat i al bar. Verbi di movimento con AVERE Perché diciamo ‘HO CAMMINATO’ e non ‘ SONO CAMMINATO ’ se CAMMINARE è un VERBO DI MOVIMENTO? Probabilmente hai imparato che i verbi di movimento , come andare , arrivare , partire , tornare , usano l’ ausiliare ESSERE  nei tempi composti. Quindi diciamo: sono andato , sei partita , siamo tornati … tutto logico, no? A questo punto è normale pensare: “Camminare è un movimento, quindi dovrei dire “ sono camminato” Ma non è così! Il verbo CAMMINARE , come anche CORRERE , VIAGGIARE  e PASSEGGIARE , si coniugano con l’ ausiliare AVERE . Quindi diciamo: Sabato scorso ho corso una maratona! Io e Maria  abbiamo camminato molto stamattina. Mia sorella ha viaggiato tutta la notte in treno. Ma quindi… come facciamo a sapere quando usare ESSERE e quando AVERE con questi verbi? Ecco il segreto :  Se il verbo esprime solo un’azione generica , senza indicare una destinazione precisa, usiamo AVERE . In altre parole: se non stai andando verso un luogo preciso, allora scegli AVERE. Vediamo meglio con degli esempi: CAMMINARE è un’ azione generica . Non posso dire: “io cammino a un luogo”  – questa frase non esiste in italiano! Se voglio esprimere una direzione, devo usare il verbo andare. Quindi con CAMMINARE usiamo l’ausiliare AVERE →   Ho camminato tutto il giorno. Lo stesso vale per VIAGGIARE : in italiano non si dice: “io viaggio a Londra” , è una costruzione sbagliata! Viaggiare indica solo l’azione in sé, non la meta. Perciò, anche qui usiamo AVERE  →   Ho  viaggiato. CORRERE  invece può usare entrambi gli ausiliari , a seconda del significato. Se descrivo solo l’azione usiamo AVERE  → Ho  corso 10 km stamattina. Se esprimo una destinazione  usiamo  ESSERE  →   Sono  corso a casa perché ha iniziato a piovere (col significato di “andare velocemente”) È più chiaro adesso? Ausiliare con il verbo PIACERE Una domanda che spesso gli studenti mi chiedono è: Perché diciamo “MI È PIACIUTO” e non “ HO PIACIUTO ” se il soggetto sono io? La risposta è semplice: Con il verbo piacere, il soggetto grammaticale è la COSA CHE PIACE , non la persona. Vediamo degli esempi: Mi è   piaciuto  molto il concerto. ( Il soggetto  della frase è “ il concerto ” e infatti potremmo anche cambiare l’ordine degli elementi della frase, che diventa →   Il concerto   è piaciuto  molto A ME. ) Ci sono   piaciuti  i tuoi amici! ( Il soggetto  della frase è “ i tuoi amici ”. →   I tuoi amici   sono piaciuti molto A NOI .) Quindi con il verbo PIACERE l’ausiliare è ESSERE e, anche in questo caso, si concorda in base all’OGGETTO   che ci piace: Mi è  piaciut a molto la torta ! Ti  sono  piaciut i i biscotti  che ho fatto? Verbi con doppio ausiliare - INIZIARE, FINIRE… Io ho finito  il progetto. Il film  è  già finito ! Qual è la differenza tra queste due frasi? Nella prima frase abbiamo un soggetto , cioè “ io ”, e un oggetto diretto , cioè “ il progetto ” . Nella seconda frase abbiamo sempre un soggetto , “ il film ”, ma non   abbiamo un oggetto , l’azione è sul soggetto stesso! Quando abbiamo un oggetto diretto  nella frase usiamo AVERE (qualcuno inizia qualcosa), quando invece NON abbiamo un oggetto diretto e generalmente il soggetto è una cosa inanimata, come un film o un evento (qualcosa inizia) allora usiamo ESSERE . La stessa regola vale per i sinonimi di FINIRE : CONCLUDERE e  TERMINARE e con il verbo INIZIARE , e i suoi sinonimi - COMINCIARE e  INCOMINCIARE . Vediamo altri esempi! Ho iniziato  una nuova serie TV.  (Il soggetto è “io” e l’oggetto è “una nuova serie TV” → Ausiliare AVERE.) È iniziata  una bellissima serie TV sulla Rai.  (Il soggetto è “una bellissima serie TV” e non c’è un oggetto diretto. → Ausiliare ESSERE.) È piovuto o Ha piovuto? Sicuramente ti è capitato di chiederti quale ausiliare usare con il verbo PIOVERE .La buona notizia è che entrambi gli ausiliari sono corretti , quindi possiamo scegliere: Ha  piovuto ieri. È piovuto ieri. PENSARE DI o PENSARE A? In italiano, pensare  può essere seguito da due preposizioni diverse: DI  e A , ma quando usiamo una e quando l’altra? PENSARE A Si usa PENSARE A  quando rivolgiamo  i nostri pensieri  o riflessioni  su persone , luoghi , o cose . In altre parole, quando pensiamo  a qualcosa o qualcuno in modo generale . Ecco degli esempi: Penso   a  te ogni giorno. (I miei pensieri sono rivolti a te ogni giorno.) Sto pensando a  cosa fare nel weekend. (In questo momento i miei pensieri sono rivolti a cosa farò nel weekend.) Oppure significa  occuparsi di qualcuno , ad esempio: Simona pensa sempre  ai  suoi nipoti . (Lei si occupa di loro, se ne prende cura, in modo concreto.) PENSARE DI Si usa PENSARE DI  quando vogliamo decidere, prendere una decisione o progettare qualcosa , ad esempio: Luca sta  pensando di  iscriversi a un corso di italiano. (Luca sta progettando di iscriversi al corso di italiano, sta decidendo se iscriversi al corso di italiano oppure no.) Penso di  andare al cinema stasera. (Non ho ancora deciso, ma sto decidendo se andare al cinema o no.) In generale, abbiamo la struttura PENSARE + DI + VERBO ALL’INFINITO . Oppure usiamo PENSARE DI quando abbiamo un’opinione su qualcuno o qualcosa , ad esempio: Che cosa pensi di  questa idea? (Qual è la tua opinione su questa idea?) Cosa pensi di  Maria? (Qual è la tua opinione su Maria?) Giovanni pensa di essere bravo nel suo lavoro. Per ripetere, vediamo questi due esempi: Ci penso  io a  cucinare stasera. Penso di  cucinare stasera. Qual è la differenza? Nella prima frase, con PENSARE A , significa che io mi occupo di cucinare stasera e non qualcun altro. Nella seconda frase, con  PENSARE DI , significa che io sto progettando,  sto prendendo la decisione di cucinare ma non ne sono sicuro. Capito? Fantastico! La lezione di oggi finisce qui.  Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Io ti saluto e ci sentiamo nella prossima lezione! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 6 parole che gli ITALIANI usano nella conversazione

    Vediamo insieme 6 espressioni utili che utilizziamo sempre in italiano per fare conversazione! Ciao! Benvenuto/a in un nuovo articolo! Ecco! Magari… Tipo… Comunque, Allora… Cioè… Sicuramente avrete sentito usare moltissimo queste parole dagli italiani! Ma cosa significano nello specifico?  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Se vuoi imparare ad usare queste parole per arricchire il tuo italiano, questa lezione fa per te! Esploreremo i loro significati e vedremo alcuni esempi su come usarle. Fantastico, iniziamo! MAGARI MAGARI  esprime POSSIBILITÀ  e per questo possiamo usarlo in diversi contesti, a seconda del significato che vogliamo dare alla frase. Per prima cosa viene usato come sinonimo di FORSE . Vediamo un esempio: ‘Perché Federico non risponde?’ ‘Magari  ha il telefono in modalità silenzioso, o magari  è in riunione.’ ( Forse  ha il telefono in modalità silenzioso, o  forse è in riunione.) Ma MAGARI  può esprimere anche   un  FORTE DESIDERIO o SPERANZA  di fare qualcosa, spesso seguito dal congiuntivo imperfetto, ad esempio: Magari potessi lavorare da remoto! (Esprimo il desiderio di avere la possibilità di lavorare da remoto.) Però possiamo usare anche da solo per RISPONDERE  a qualcosa di impossibile ma che si vorrebbe fare, in tono ironico: ’Vai in vacanza quest’anno?’ ‘Eh… Magari ! Ho il cane e non so a chi lasciarlo!’ (Desidero molto andare in vacanza, ma non posso.) ‘Hai finito di lavorare per oggi?’ ‘ Magari !’   (Non ho finito di lavorare, ma vorrei.) Bene! Quindi puoi usare MAGARI , sia prima di esprimere una possibilità o un’ipotesi, che per esprimere un desiderio o speranza per qualcosa! Passiamo alla seconda parola… TIPO Il primo uso di TIPO è  per dare un esempio  ed è un sinonimo di COME : Mi piacciono molto i dolci, tipo  il tiramisù o la panna cotta. (Mi piacciono molto i dolci, come il tiramisù o la panna cotta.) Vorrei delle scarpe nuove, tipo quelle che hai tu. (Vorrei delle scarpe nuove, come  quelle che hai tu.) Il secondo uso è un  INTERCALARE , quindi per ‘riempire’ le frasi nel parlato informale . Questo significa che viene spesso ripetuto anche senza un vero motivo! Un po’ come il ‘ LIKE ’ in inglese. Vediamo alcuni esempi: Ero lì, tipo , da mezz’ora e faceva un freddo! Che tipo  non mi sentivo più le mani! Ma  tipo … Cosa ti va di fare stasera? Tipo  potremmo uscire e andare a mangiare qualcosa fuori, tipo con Fabio e Lucia, che ne dici? Tutti questi TIPO non sono necessari, ma vengono usati come intercalare. Di nuovo, è un uso molto informale ma puoi notare che gli italiani lo usano tantissimo! Però, la parola tipo ha anche un altro significato! Infatti, possiamo usarlo come sostantivo per riferirci ad un uomo o tipa per una donna. Per esempio: L’hai visto quel tipo sotto casa? Sembra strano! Non mi piace quella tipa . Sembra antipatica! ECCO Se siete entrati in un bar in Italia e avete ordinato un caffè, sicuramente avrete sentito la parola  ECCO : Ecco  il Suo caffè, Signore. (Ti sto dando il tuo caffè.) Ecco  lo scontrino . (Ti sto dando lo scontrino e puoi vederlo davanti a te.) Qual è, quindi, il suo significato? Beh, ECCO ha il significato di qualcosa che APPARE ,  si PRESENTA   davanti ai tuoi occhi . Ad esempio stai cercando un oggetto e finalmente lo trovi, finalmente APPARE davanti a te, puoi dire: ECCO! Ecco  i miei occhiali! (Li stavo cercando e li ho trovati, quindi sono ‘apparsi’ davanti a me.) Ecco  il libro che cercavo! (Ho trovato il libro che stavo cercando, anche questo è ‘apparso’ finalmente!) Oppure puoi usare ECCO , quando stai aspettando qualcuno e questa persona arriva e quindi APPARE , ad esempio: Ecco  Maria che arriva! (Stavo aspettando Maria e ora la vedo arrivare da lontano) Eccoti ! Ti stavo aspettando. ⚠️Attenzione : Possiamo combinare ECCO ad un pronome : Ecco, per me! → ECCO MI ! Ecco il mio cellulare. → ECCO LO ! Ecco, Maria! → ECCO LA ! Infine, possiamo usare ECCO prima o dopo un’osservazione o una spiegazione , come se ne ‘mostrassimo’ il motivo.. Vediamo degli esempi: Due amiche si incontrano dopo che una di loro non è venuta a un appuntamento il giorno prima, e le spiega il motivo per cui non è potuta venire, alla fine può aggiungere: ‘ Ecco  perché non sono potuta venire ieri!’  (Questo è il motivo per cui non sono potuta venire ieri, ti ho appena spiegato questo motivo.) Due amici stanno organizzando un viaggio e uno di loro ha pianificato i dettagli. Ora vuole condividere il suo programma con l’altro, quindi dice: ‘ Ecco  cosa ho pensato per il viaggio: domani ci incontriamo davanti a casa tua per le 7, poi…’ (In questo caso ECCO viene usato per introdurre la spiegazione… Ora TI MOSTRO ciò che ho pensato.) CIOÈ La parola CIOE’ è usata per SPIEGARE MEGLIO QUALCOSA , per  CHIARIRE . Vado spesso a Milano, cioè  almeno una volta al mese. Credo di aver raggiunto un buon livello di italiano,  cioè … riesco a capire perfettamente un madrelingua. Domani andiamo al lago. Cioè … se non piove. (Chiarisce meglio l’affermazione, quindi spiega che loro vanno al lago solo se non piove.) Puoi anche usare CIOE’  in questo senso, per chiedere MAGGIORI SPIEGAZIONI . ‘Il finale di quel film è davvero sorprendente!’ ‘Mmm… cioè ? ’ (Puoi spiegarmi meglio cosa intendi?) Ma CIOE’  è usato moltissimo anche come  INTERCALARE , nell’italiano parlato informale, un po’ come tipo . ‘Voglio dire…  Cioè … Secondo me hai ragione.’ È importante, cioè … Che tu ti riposi. Serve a prendersi una pausa per pensare a quello che si vuole dire ;-) ALLORA Sicuramente hai sentito usare ALLORA  all’inizio di molte frasi dette dagli italiani! Vediamo quali sono gli usi! Innanzitutto, si usa per  INIZIARE o CONCLUDERE un  discorso , come sinonimo di QUINDI  o  DUNQUE . Vediamo degli esempi! Un gruppo di amici sta organizzando un viaggio e, dopo aver discusso le opzioni, arriva a una decisione definitiva. Allora … Abbiamo deciso di partire domani. Un team di lavoro sta per iniziare un nuovo progetto e uno di loro dice: Allora … Da dove iniziamo? Un altro uso  è quello di ESPRIMERE  una CONSEGUENZA : Se non vuoi venire, allora  vado da solo. (Di conseguenza vado da solo) COMUNQUE Il termine COMUNQUE significa IN OGNI CASO , indicando che, indipendentemente dalle circostanze, ciò che viene detto ha un’importanza maggiore. Può essere usato in diversi contesti, a seconda del significato che si vuole esprimere. Vediamo quali! Possiamo usare COMUNQUE  per  introdurre un’OPPOSIZIONE o un'idea CONTRASTANTE : Piove, ma  comunque  usciamo. (Piove, ma IN OGNI CASO noi usciamo.) Sono molto stanco, ma vado  comunque  in palestra. (Nonostante io sia stanco, vado in palestra. → ci vado IN OGNI CASO, non importa quali sono le circostanze.) Anche se hanno perso la partita, hanno comunque  giocato bene. (Non importa se hanno perso la partita, IN OGNI CASO hanno giocato bene.) Quindi possiamo vedere che introduce un’azione che avviene nonostante le difficoltà o qualcosa che prevede il contrario di quell’azione. Possiamo usare COMUNQUE  per CONCLUDERE  un  DISCORSO , vediamo degli esempi: Comunque , alla fine tutto è andato bene! (Nonostante le circostanze, alla fine è andato tutto bene.) Comunque , ne riparliamo domani. Un altro uso di COMUNQUE  è per CAMBIARE ARGOMENTO  all’interno di una conversazione, specialmente quando si vuole riportare l’attenzione su un tema principale o interrompere una digressione. In questo caso, comunque ha sempre il senso di INDIPENDENTEMENTE DA QUESTO, LA COSA PIÙ IMPORTANTE È UN’ALTRA . Vediamo degli esempi! Due amici stanno chiacchierando di un argomento e finiscono per parlare di altro. Uno di loro si rende conto di aver perso il filo del discorso e vuole tornare all’argomento principale.  ‘Comunque… cosa stavamo dicendo?’ In questo caso, comunque  serve per interrompere una deviazione nel discorso e riportare l’attenzione su ciò che era più importante. Durante una riunione, il gruppo si è lasciato prendere da un argomento secondario. Qualcuno vuole tornare al punto centrale della discussione.  ‘ Comunque , torniamo al discorso di prima.’ Qui, comunque  aiuta a riprendere il focus su ciò che era davvero rilevante, lasciando perdere le digressioni. Infine, per SOTTOLINEARE  che qualcosa è VERO o AVVERRÀ IN OGNI CASO, indipendentemente dalle circostanze. Comunque  vada, sarà un successo. Comunque sia, ci vediamo domani. Fantastico! La lezione di oggi finisce qui, abbiamo visto tante parole utilissime per la tua conversazione in italiano! Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 5 parole SUPER IMPORTANTI che devi sapere in Italiano: i CONNETTIVI

    Vediamo insieme 5 connettivi super importanti che devi assolutamente conoscere: QUINDI, DUNQUE, INSOMMA, ALLORA e INFATTI! Sicuramente avrai sentito la parola ‘ quindi ’ molte volte, ma ti sei mai chiesto/a qual è la sua funzione ? Beh, in questo caso, la parola ‘quindi’ connette  due frasi: ‘sono stanco’  e ‘ stasera vado a dormire ’ e infatti si chiama proprio ‘ connettivo ’. Oltre ad unire le due frasi, crea una relazione di causa-effetto tra le due: ‘sono stanco’ , quindi, per questo motivo, ‘ vado a dormire’.  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Ciao e benvenuti in questo nuovo articolo! Come avrete capito, oggi parliamo di connettivi. In particolare ne vedremo 5 molto comuni in italiano: quindi , dunque , insomma , allora  e infatti . Vi spiegherò il significato di ogni parola con esempi pratici e alla fine troverete degli  esercizi per mettere in pratica ciò che avete imparato! Pronti? Iniziamo! Quindi La parola QUINDI  serve per creare una relazione di causa-effetto  tra due frasi, connettendo una causa  alla sua conseguenza . È sinonimo di: perciò , per questo motivo , o “ so” in inglese. Vediamo alcuni esempi! È tardi, quindi  vado a dormire . (È tardi, di conseguenza  vado a dormire.) Domani non lavoro, quindi mi riposo.  (Domani non lavoro, per questo motivo  mi riposo) Purtroppo non so nulla sull’argomento, quindi non posso rispondere alle tue domande. ⚠️Attenzione : Usato all’inizio di una frase, QUINDI  può semplicemente introdurre una domanda  o un nuovo argomento, proprio come SO  in inglese.  Quindi … dove vai in vacanza? Quindi , che facciamo stasera? Dunque Anche il connettivo DUNQUE stabilisce un rapporto di causa-effetto tra due frasi . Infatti, proprio come quindi ,   connette una causa alla sua conseguenza. La differenza però è che DUNQUE  ha un tono più formale . Vediamo degli esempi: I costi sono aumentati, dunque  occorre rivedere il budget. (I costi sono aumentati, di conseguenza  occorre rivedere il budget.) Il problema è stato risolto, dunque  possiamo archiviare il caso.  (Il problema è stato risolto, quindi possiamo archiviare il caso.) ⚠️Attenzione : usato all’inizio  di una frase, proprio come quindi, anche DUNQUE  può semplicemente introdurre una domanda o un nuovo argomento, anche in questo caso ha un tono un po’  più formale rispetto a QUINDI. Vediamo degli esempi: Dunque , che ne pensi del nuovo film? Dunque , hai deciso se accettare la proposta? Insomma INSOMMA ha diversi usi, vediamo insieme quali! Il primo uso è per  connettere una frase alla sua conclusione  o riassunto . Vediamo meglio con un esempio: Ha studiato molto, ha fatto esercizi, ha seguito lezioni... insomma , si è impegnato tanto. In questa frase INSOMMA  viene usato per riassumere  tutto ciò che è stato detto prima con una frase. Vediamo un altro esempio: Abbiamo fatto tutto: pulizie, spesa, bucato, sistemato il garage… Insomma , una giornata molto produttiva! Puoi anche usare INSOMMA da solo , per rispondere , con il significato di ‘ così così ’, ‘ non tanto ’. Vediamo degli esempi:: ‘ Ti è piaciuto lo spettacolo ieri sera?’ ‘ Insomma …’ ‘Com’era il ristorante?’ ‘ Insomma …’ In entrambi gli esempi, rispondere con INSOMMA significa che non era terribile, ma che non mi è neanche piaciuto molto. ⚠️Attenzione : Mettiamo INSOMMA sempre all’inizio di una frase! Allora Sicuramente avrai sentito molti italiani iniziare le loro frasi con ALLORA , che funziona proprio come QUINDI e DUNQUE per  iniziare una frase o un discorso : Allora , com’è andato l’esame? Allora … secondo me quello che dici ha senso, tuttavia… Ma ALLORA può essere usato anche come connettivo  per esprimere una conseguenza , proprio come QUINDI e DUNQUE. Se sei vegetariano, allora mangi anche i formaggi. Ma… ⚠️Attenzione : Mentre QUINDI e DUNQUE esprimono una CONSEGUENZA LOGICA, ALLORA è più colloquiale  e serve spesso per PROPORRE  qualcosa. Ad esempio: Hai fame? Allora  andiamo a mangiare! Non suonerebbe naturale dire: ❌ Hai fame?  Quindi  andiamo a mangiare! In questo caso, ALLORA non introduce solo una conseguenza logica, ma una proposta , una reazione immediata a quello che l’altra persona ha detto.Un altro esempio: Hai finito di lavorare? Allora  andiamo a fare una passeggiata! In frasi di questo tipo, QUINDI o DUNQUE risulterebbero troppo formali  o  poco naturali . Allora è perfetto in situazioni quotidiane e informali . Infatti Infatti serve per  confermare o rafforzare un’idea , qualcosa che abbiamo appena detto o sentito. Fa un caldo pazzesco oggi, infatti ci sono 38 gradi! (Confermo che fa caldo dal fatto che sono 38°C) Federico è bravissimo nel salto in alto, infatti  è arrivato primo alle nazionali! (Confermo che Federico è bravissimo perché è arrivato primo alle nazionali.) Anche  INFATTI  può essere usato DA SOLO , come risposta , per confermare  ciò che l’altra persona ci ha appena detto. Ad esempio: -’Questo ristorante è sempre pieno!’ -’ Infatti !’ (Rispondendo con INFATTI voglio confermare che il ristorante è sempre pieno.) Per oggi è tutto! Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Io ti saluto e al prossimo articolo, ciao! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Test B1 Italiano: test completo + conversazione

    Benvenuti al test B1 di Italiano! Guarda il video e segui le indicazioni sullo schermo. Prima di iniziare scarica il foglio delle risposte e alla fine ottieni risultati . Qui troverai anche dei link utili per studiare gli argomenti del test! Fammi sapere com'è andata! Foglio delle risposte : Ottieni risultati → download here Argomenti del test che puoi studiare su YouTube: Uso del CONGIUNTIVO Italiano con il Condizionale (ita): https://youtu.be/7I2-Rup3UPk Congiuntivo Italiano: come e quando usarlo (ita): https://youtu.be/BHUcyCBHMHo Come usare NE in italiano (ita): https://youtu.be/vvknHHH2nSc La particella CI (ita): https://youtu.be/QU-HcY-cOEU Verbi Pronominali Italiani con SENE + useful expressions (ita): https://youtu.be/R-v90SsCnMA Verbi Pronominali con NE + espressioni utili (ita): https://youtu.be/573E3pINa1c Futuro nel Passato in Italiano / Condizionale Passato (ita): https://youtu.be/_D4L0D7WfcI Futuro di supposizione e dubbio (ita): https://youtu.be/JcnNjbUYzUk PENSARCI vs PENSARNE: due importanti verbi pronominali in italiano (ita): https://youtu.be/k4eSu4qT0bQ Italian PREPOSITIONS of Time: DA vs PER + examples (eng): https://youtu.be/AQTOAkikGNA Complex Prepositions: how to use del, nello, alla... in Italian (eng): https://youtu.be/6aA8-eLtRPI FUTURE tense in Italian: how to form and use it (eng): https://youtu.be/Te4orugkJCE How to use NE in Italian + partitivo (eng): https://youtu.be/gXBRqGkEyPI Italian Past Tense: Passato Prossimo VS Imperfetto (eng): https://youtu.be/u4Sw1PnTWSo Direct and Indirect Object Pronouns in Italian (eng): https://youtu.be/fIwGqimks6E Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Guida completa su ESSERE e AVERE

    Ecco qui una guida completa su come utilizzare essere e avere in italiano! Ciao e benvenuti nella guida completa su ESSERE  e AVERE   in italiano! Non essere sicuri di quando usare l’uno o l’altro è normale per chi impara l’italiano, perché ci sono molte regole! Per questo abbiamo creato questa guida definitiva, che vi spiegherà tutto ciò che dovete sapere e che potrete consultare ogni volta che ne avrete bisogno!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! La guida ha argomenti che vanno da un livello principiante a un livello un po’ più avanzato, quindi se non hai ancora studiato alcuni argomenti, non preoccuparti! Potrai tornarci in futuro. Pronti? Iniziamo! Quando usiamo ESSERE o AVERE come ausiliari? Li usiamo per formare i verbi composti , quindi quei tempi formati da: soggetto + verbo ausiliare +  participio passato Ad esempio: Io ho avuto. Noi avevamo mangiato. Loro sono andati. Io sarei arrivato. In generale, possiamo dire che l’ausiliare   AVERE è più comune , ma alcuni verbi usano essere. Vediamo quali! Prima di iniziare, c’è una cosa importante da ricordare: ⚠️Attenzione : I verbi che hanno ausiliare AVERE non cambiano il participio passato. Se invece abbiamo ausiliare ESSERE, il participio CAMBIA in base al NUMERO e al GENERE. Ad esempio: Sara ha  mangiat o  una torta. Marco ha mangiat o  una torta. I participi in queste due frasi non cambiano . Se invece abbiamo l’ausiliare essere cambiamo il participio passato in base al genere  e al  numero  del SOGGETTO: Sara è  andat a  al parco. (femminile singolare) Marco  è  andat o  al parco. (maschile singolare) Sara e Marco sono andat i al parco. (maschile plurale) Sara e Maria sono andat e  al parco. (femminile singolare) Bene. Ora siamo pronti per iniziare! Verbi di STATO Usiamo l’ausiliare ESSERE con i verbi che indicano uno STATO fisico o emotivo, alcuni di questi verbi sono: ESSERE, STARE, RIMANERE, RESTARE Esempi: Dove sei stato? Ieri sono rimasta a casa. Siamo restati alla festa fino a tardi. Se fossi stato più attento, non avresti sbagliato. Sarei rimasto volentieri ad ascoltarti, ma era già troppo tardi! Verbi di MOVIMENTO Usiamo ESSERE con i verbi di movimento, quindi in cui il soggetto si sposta da un posto ad un altro: ANDARE, TORNARE, PARTIRE, ARRIVARE, VENIRE, ENTRARE, USCIRE, CADERE Vediamo alcuni esempi: Sono andato a scuola a piedi. Siamo partiti alle 8. Quando siete tornati? Saremmo arrivati in tempo, se il treno non fosse stato in ritardo. Pensavo che tu fossi venuto! Carla è entrata e Simone è uscito! 🚨 Eccezione : Non tutti i verbi di movimento richiedono ESSERE. Abbiamo infatti i verbi: CAMMINARE , NUOTARE  e PASSEGGIARE  che hanno come  ausiliare AVERE . Ho camminato molto. Lucia ha  nuotato per un’ora. Abbiamo  passeggiato con nostra zia. Verbi che indicano un CAMBIAMENTO di stato NASCERE, DIVENTARE, MORIRE, APPARIRE, SCOMPARIRE Anche questi verbi hanno come ausiliare ESSERE: Samuele è nato il 4 ottobre. Giannina è diventata nonna. Sono morta dalle risate! È scomparso un gatto ieri mattina. Verbi RIFLESSIVI I verbi riflessivi sono quei verbi in cui il soggetto e l’oggetto dell’azione corrispondono. Alcuni verbi riflessivi comuni sono: SVEGLIARSI, LAVARSI, VESTIRSI, RIPOSARSI, DIVERTIRSI Vediamo alcuni esempi: Mi sono svegliata alle 7 stamattina. Domenica ci siamo riposati tutto il giorno. Ti sei vestito in fretta! Vi siete divertiti? Verbi IMPERSONALI I verbi impersonali sono verbi che non hanno un soggetto specifico, ma indicano un evento o situazioni. Anche questi verbi hanno ausiliare ESSERE. SUCCEDERE È successa una cosa incredibile. Cos’è successo? Altri verbi che hanno una costruzione impersonale sono: INTERESSARE, PIACERE Mi è interessato molto il tuo discorso. A Lucia è piaciuto molto il film. Verbi con DOPPIO ausiliare Ci sono verbi che possono avere sia  l’ausiliare ESSERE che AVERE . Alcuni dei più importanti sono: INIZIARE, FINIRE, COMINCIARE, TERMINARE, CORRERE, CRESCERE, SALIRE, SCENDERE Vediamo queste frasi: Ho  iniziato un nuovo corso. Il corso è  iniziato a febbraio. Qual è la differenza? Usiamo AVERE  quando abbiamo la struttura SOGGETTO + VERBO + OGGETTO  → Quindi quando il soggetto dell’azione svolge l’azione su qualcos’altro. Ho cominciato un nuovo progetto. (Io: SOGGETTO; ho cominciato: VERBO; un nuovo progetto: OGGETTO) Usiamo ESSERE quando abbiamo la struttura SOGGETTO + VERBO → Quando il soggetto e l’oggetto corrispondono (come nei verbi riflessivi). La stagione estiva è cominciata. Altri verbi che seguono questa logica sono: SALIRE, SCENDERE Sono salita sull’aereo. Ho salito le scale. Sono sceso dall’aereo. Ho sceso le scale. CORRERE Sono corso a casa. Ho corso una maratona. CRESCERE Quanto è cresciuta tua figlia! Lucia ha cresciuto sua figlia da sola. Quindi, per ripetere la regola: quando l’azione cade sul soggetto stesso che compie l’azione, usiamo ESSERE, se invece abbiamo un oggetto, usiamo AVERE. Bene, spero che fin qui sia tutto chiaro perché ora le cose si fanno un po’ più complicate. Pronti? Essere o Avere con i verbi servili Con i verbi servili - DOVERE, POTERE, VOLERE - ci sono delle regole un po’ particolari. Infatti, questi verbi sono generalmente seguiti da un altro verbo all’ infinito e quindi usiamo l’ausiliare del verbo che segue , spieghiamo meglio con degli esempi! Sono  dovuto  andare  a casa presto   (Uso ESSERE perché il verbo ANDARE ha ausiliare ESSERE.) Lucia è potuta partire  in anticipo. Sono  voluto andare . Non ho  potuto parlare . (Qui uso AVERE perché il verbo PARLARE ha ausiliare AVERE.) Sono  dovuto  uscire . ⚠️Attenzione : Ricorda l’accordo con il genere e il numero, del participio passato quando abbiamo l’ausiliare ESSERE. Lei è  dovut a  uscire. Loro sono  volut i  andare. Ausiliare dei verbi servili con i pronomi Facciamo attenzione a queste frasi: Mi sono dovuto svegliare presto. Ho  dovuto svegliarmi presto. Quale delle due frasi è corretta? La risposta è: entrambe! Vediamone altre due: Lei avrebbe  voluto sposar si  in chiesa. Lei  si sarebbe  voluta sposare in chiesa. Che succede? Perché una volta abbiamo AVERE e una volta abbiamo ESSERE? Quando il  PRONOME è PRIMA del verbo, si usa l’ AUSILIARE “essere” . Quando il  PRONOME è DOPO  il verbo, si usa l’ AUSILIARE “avere” . Avrei  dovuto alzar mi . (Il pronome è dopo il verbo, uso l’ausiliare AVERE) Mi sarei  dovuto alzare. (Il pronome è prima del verbo, uso l’ausiliare ESSERE) Ausiliare con i verbi PRONOMINALI E infine, con i verbi pronominali quale ausiliare scegliamo? In generale,  si usa l’ausiliare del verbo non pronominale , tranne nel caso in cui i verbo pronominale  è riflessivo , in quel caso  l’ausiliare sarà ESSERE . Vediamo degli esempi: FARE - FARCELA Io ho  fatto - Io ce l’ ho  fatta. (Uso sempre AVERE) METTERE - METTERCI Io  ho messo - Io ci  ho  messo (Uso sempre AVERE) PRENDERE - PRENDERSELA Io  ho  preso - Io  me la sono presa (Uso ESSERE perché il verbo pronominale è anche riflessivo). Io ti saluto e ti aspetto nel prossimo articolo! Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Verbi Italiani MOLTO Utili con NE: verbi pronominali in italiano

    Vediamo insieme 5 verbi pronominali con la particella NE molto utili in italiano! Ciao! Benvenuto/a in questo nuovo articolo! Oggi parliamo di verbi pronominali e in particolare te ne mostrerò 5 molto usati nella lingua italiana di tutti i giorni!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Cosa sono i verbi pronominali? I verbi pronominali sono chiamati così perché sono dei verbi che hanno dei pronomi! Questi cambiano il significato del verbo o servono per creare una particolare espressione. Quali pronomi si usano con questi verbi? Possiamo dividere i verbi pronominali in 5 gruppi: Verbi con -ci Verbi con -ne Verbi in -sene (si+ne) Verbi in -sela (si+la) Verbi in -cela (ci+la) Dove mettiamo il pronome? Con tutti questi pronomi è facile confondersi e metterli nella posizione sbagliata, ma ci sono delle regole molto semplici, eccole qui! 1. Con i tempi semplici (presente, imperfetto, futuro, ecc.): il pronome si mette prima del verbo. Me ne vado Non me la prendo! 2. Con i tempi composti (passato prossimo, trapassato, ecc.): il pronome si mette prima dell’ausiliare. Se n’è andato. Non ce l’abbiamo fatta! 3. Con l’infinito: il pronome si unisce alla fine del verbo. Voglio andarmene. Devono farcela. 4. Con l’imperativo: Nella forma affermativa: il pronome si unisce alla fine del verbo. Andiamocene! Prenditene cura! Nella forma negativa: il pronome si mette prima del verbo dopo il non. Non te ne andare! Non te la prendere! Vediamo ora 5 verbi pronominali molto comuni con il pronome NE! Pensarne Questo verbo si usa per chiedere un’opinione su qualcosa: Che ne pensi di questo film? Significato: Qual è la tua opinione su questo film? Che ne pensate di organizzare un viaggio in montagna tutti insieme? Significato: Siete d’accordo per organizzare questo viaggio? Si usa quasi SEMPRE per chiedere un’opinione AL PRESENTE, come negli esempi, quindi non è necessario imparare la coniugazione. Inoltre, è sempre seguito dalla preposizione DI. ⚠️Attenzione: NELLA RISPOSTA NON SI RIPETE il pronome NE, quindi dovrò rispondere solo con il verbo pensare. ‘Che ne pensi di questo libro?’ ‘Penso che sia molto interessante!’ NON posso DIRE ‘NE PENSO’ Come abbiamo visto, pensarne si usa solo per chiedere un’opinione su qualcosa in particolare. PENSARCI ha due significati leggermenti diversi: Il primo significato è RIFLETTERE attentamente su qualcosa. Il pronome CI infatti ha la funzione di sostituire A CHE COSA STO PENSANDO: ’Hai deciso se accettare quel lavoro?’ ‘No, ci sto ancora pensando.’ Significato: sto ancora pensando a questa decisione. Ci ho pensato molto e ho deciso che mi trasferirò a Londra. A volte possiamo aggiungere anche la preposizione SU per dire che rifletteremo su quella cosa ancora un po’, nei prossimi giorni: La tua è una proposta interessante, ma è una decisione importante... ci penso su e ti faccio sapere domani. L’altro uso di PENSARCI segue la seguente costruzione: CI + verbo PENSARE + PRONOME PERSONALE Si usa per dire che ti occupi tu di un compito da fare, quindi che lo fai tu! ’Chi prepara la cena stasera?’ ‘Ci penso io!’ Significato: Mi occupo io della cena. ’Ci pensate voi a sistemare la casa?’ Significato: Vi occupate voi di questo compito? Non poterne più Non poterne più è un’espressione per dire che sei stanco/a di qualcosa o di una situazione! Non ne posso più di avere la febbre! Significato: Sto male da tanto tempo e sono stanco di essere sempre malato. Lavoriamo troppo, non ne possiamo più! Significato: Lavoriamo troppo e siamo stanchi di questa situazione. Per specificare di che cosa siamo stanchi, usiamo la preposizione DI semplice o articolata: Non ne posso più del caldo! Giulio non ne poteva più dei rumori della città e ha deciso di trasferirsi in campagna. Andarsene Questo verbo significa andare via o lasciare un luogo. E’ tardi, me ne vado! Significato: Vado via da qui. Lui se n’è andato senza salutare. Significato: è andato via senza salutare. Prima o poi me ne andrò da questa città. Significato: Prima o poi lascerò questa città. Con la forma all’IMPERATIVO, creiamo un’ESPRESSIONE che può essere usata se sei molto arrabbiato con una persona e vuoi che vada via. Non voglio più vederti, vattene! Per formarlo, dobbiamo prendere l’imperativo del verbo andare, quindi vai/va’ e aggiungere i 2 pronomi, quindi ti e ne. Fregarsene / Importarsene Fregarsene significa che qualcosa non è importante per te, ma attenzione: è informale e a volte potrebbe sembrare un po’ maleducato! Non te ne frega mai delle regole! Significato: Non ti importa mai delle regole (con un tono di rimprovero). Un’espressione molto comune è “NON ME NE FREGA NIENTE” che significa che quella cosa o situazione non mi interessa per niente. Non me ne frega niente di quello che dicono. Significato: Sono arrabbiato e quello che dicono non mi importa. Ad esempio, hai proposto ai tuoi amici di organizzare un’uscita o un viaggio insieme, ma loro non si organizzano mai e questa situazione ti fa arrabbiare, allora puoi dire: Basta! Non me ne frega più niente. Ci penseranno loro se lo vogliono. Significato: Sono stressato e arrabbiato e questa situazione non voglio più occuparmene. Come coniughiamo il verbo FREGARSENE? La frase Non me ne frega si costruisce con il verbo fregare alla terza persona singolare ‘frega’. Non si coniuga in base al soggetto, ma in base alla cosa che "non importa". Se il soggetto è diverso, cambiamo solo il pronome: "Non me ne frega" (io) "Non te ne frega" (tu) "Non gliene frega" (lui/lei). In italiano esiste anche la forma ME NE FREGO. Il significato è lo stesso di NON ME NE FREGA, solo che togliamo il NON e coniughiamo il verbo FREGARE in base al soggetto. Io ME NE FREGO. Tu TE NE FREGHI. Lui/lei SE NE FREGA. Un’altra espressione molto usata è CHE TE NE FREGA? oppure FREGATENE!, all’imperativo. Per esempio, un tuo amico si lamenta perché delle persone lo hanno criticato per qualcosa che ha detto, per incoraggiarlo a non pensarci puoi dirgli: Fregatene! Questo semplicemente è un invito all’altra persona di non preoccuparsi troppo di una cosa, di non ritenere una cosa troppo importante. Quindi fregatene! è come dire non preoccuparti, non pensarci! Qual è quindi la differenza con IMPORTARSENE? Importarsene ha lo stesso significato ma con un tono più neutro, quindi meno informale e scortese. A loro non gliene importa niente della scuola. Non te ne è importato niente di me! Intendersene Si usa per dire che qualcuno è esperto in qualcosa, quindi ha una conoscenza approfondita di un certo argomento o settore. Intendere significa capire, quindi significa che la persona ‘capisce molto’ quell’argomento, perché è un esperto. Te ne intendi di matematica? Significato: Sei un esperto in matematica, la capisci? Mia madre non se ne intende di vino. Significato: Mia madre non è un’esperta di vino. Bene! La lezione di oggi finisce qui, sono sicuro che userai tantissimo questi verbi pronominali! Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. A presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Verbi IRREGOLARI in Italiano al PASSATO che DEVI sapere

    Vediamo insieme, attraverso regole, usi e forme del passato prossimo, come utilizzare questo tempo per creare delle frasi in italiano! Ciao! Benvenuto/a in questa nuova lezione! Come già sai, i verbi irregolari al passato prossimo in italiano sono tanti ed è difficile ricordarli tutti. Per aiutarti, ti spiego tutte le regole del passato prossimo , i suoi usi  e le sue forme . Pronto/a? Iniziamo!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Definizione e usi del passato prossimo Il passato prossimo è un tempo verbale per descrivere azioni , esperienze  o eventi iniziati e finiti  nel passato. Vediamo subito degli esempi pratici! Ho mangiato la pizza ieri sera. - Azione completata nel passato Sono stata in Francia tre volte. - Esperienze personale, completata nel passato Ho appena finito di mangiare. - Azione recente che si è appena conclusa Sono uscita, ho comprato il pane e sono tornata a casa. Una sequenza di azioni passate e concluse Forma del passato prossimo Per formare il passato prossimo, mettiamo l' ausiliare essere o avere  al presente indicativo, seguito dal participio passato  del verbo principale. Per formare il participio passato , partiamo dall’infinito e togliamo la parte finale , quindi -are , -ere  o -ire . Una volta tolta questa parte, aggiungiamo   -ato , -uto  e -ito , in questo modo: Parl-are Cred-ere Dorm-ire Parl -ATO Cred -UTO Dorm -ITO Quindi le forme complete saranno: io ho parlato, io ho creduto; io ho dormito. Ausiliare ESSERE o AVERE? Generalmente usiamo avere con la maggior parte dei verbi ma ci sono alcune categorie di verbi che richiedono essere . Vediamole insieme: Verbi di movimento: andare, arrivare, partire, tornare, venire… Ieri sono andato  al cinema. Verbi di cambiamento: diventare, crescere, nascere, morire. Sono nato  il 24 ottobre 1997. Paolo e Lucia sono diventati genitori! Verbi riflessivi: svegliarsi, alzarsi, vestirsi… Ieri ci siamo svegliati  alle 6. Verbi di stato:  essere, stare, rimanere, piacere… Sono stato a casa tutta la domenica! Mi è piaciuto  molto il film. ⚠️Attenzione : Quando usiamo l’ ausiliare ESSERE  dobbiamo anche concordare  il participio secondo GENERE  e  NUMERO . -O per maschile singolare Paolo è andato al cinema -A per femminile singolare Maria è andata al cinema -I per maschile plurale o per maschile+femminile Paolo e Marco sono andati al cinema. Paolo e Maria sono andati al cinema. -E per femminile plurale. Maria e Chiara sono andate al cinema Bene! Per la lezione di oggi è tutto. Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 5 espressioni per parlare come un vero italiano nella conversazione

    Vediamo insieme 5 espressioni utili che utilizziamo spesso in italiano per fare conversazione! Ciao! Benvenuto/a in un nuovo articolo! Quando non siamo madrelingua, molto spesso usiamo sempre le stesse parole nella conversazione - Perciò abbiamo pensato di insegnarti 5 utilissime espressioni per arricchire il tuo vocabolario di tutti i giorni!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! In particolare, le espressioni che imparerai possono essere usate quando vogliamo rispondere o reagire a ciò che l’altra persona ci ha detto! Siamo sicuri che ti piacerà tantissimo quindi… Iniziamo! Immagino! Questa espressione significa letteralmente che stai immaginando come l’altra persona si sente in una situazione, anche se non l’hai vissuta. Infatti si dice Immagino!  come reazione per mostrare empatia o accordo con quello che sta dicendo l’altra persona . Vediamo degli esempi pratici! ‘Ho lavorato tutto il giorno senza pause. Sono esausta!’ ‘ Immagino! ’ ‘Ci siamo rilassati tantissimo in vacanza al mare!’ ‘ Immagino!  Dev’essere stato proprio un bel viaggio!’ ‘Ieri siamo andati in un ristorante stellato, è stata un’esperienza incredibile!’ ‘ Immagino!  Dev’essere stato tutto buonissimo!’ Finalmente! Puoi rispondere con finalmente  per indicare  sollievo o gioia  per qualcosa che è accaduto dopo un’attesa , ad esempio per qualcosa che hai rimandato molte volte e che sei riuscito a fare dopo tanto tempo.  ‘Mamma, siamo arrivati.’ ‘ Finalmente!  Sono così felice di sentire la tua voce.’  ‘Abbiamo trovato casa!’ ‘ Finalmente!  La stavate cercando da un anno!’ Dopo mesi di studio, finalmente  ho passato l’esame!  ‘Mi sono licenziato!’ ‘ Finalmente!  Era da molto tempo che volevi farlo. Come ti senti?’ ⚠️Attenzione : Non confondere “Finalmente” con “Alla fine”! Sebbene possano sembrare simili, hanno significati diversi. Finalmente:  Esprime emozione , sollievo  o gioia  per qualcosa che è successo dopo un'attesa o una difficoltà. Dopo 3 ore di coda, finalmente  siamo entrati! Ho aspettato tanto, ma finalmente  è arrivato il treno! Alla fine : È neutro e indica semplicemente la conclusione , la fine  di qualcosa, senza aggiungere emozioni. Alla fine  abbiamo deciso di non andare. Alla fine del film c’erano delle scene extra. Alla fine , siamo andati al museo. Meno male! Si usa per esprimere sollievo  o per sottolineare che qualcosa è andato bene o si è concluso con un esito positivo , nonostante le difficoltà. ‘Il treno è arrivato in orario!’ ‘ Meno male , altrimenti avremmo perso la coincidenza!’ ‘Sta piovendo tantissimo, per fortuna abbiamo portato l’ombrello.’ ‘ Meno male! ’ ‘Mio figlio sta meglio dopo la visita dal dottore.’ ‘ Meno male , ci stavamo tutti preoccupando per lui!’ ‘Abbiamo ritrovato la nostra gatta!’ ‘ Meno male! ’ Non fa niente! Non fa niente si usa per dire che ciò che è successo non è un problema  per chi risponde. Ad esempio una persona dice di aver causato un problema, l’altra, rispondendo Non fa niente , lo minimizza, tranquillizzando  l’altra persona. Vediamo degli esempi! ‘Ho fatto cadere un po’ d’acqua.’ ‘ Non fa niente ! ‘Scusa il ritardo! Ho trovato molto traffico.’ ‘Tranquillo, non fa niente !’ ‘Ho dimenticato di portarti il regalo, mi dispiace! ‘ Non fa niente , non c’è problema!’ ‘Ho sbagliato a compilare il documento’ ‘ Non fa niente , puoi correggerlo’ È uguale! Puoi dire che è uguale  quando, di fronte a due o più opzioni, non hai una preferenza , sono appunto uguali! ‘Andiamo in macchina o a piedi?’ ‘ È uguale , come preferisci.’ ‘Vuoi il gelato al cioccolato o al pistacchio?’ ‘ È uguale ! Scegli tu.’ ‘Mi vesto di blu o di nero?’’ ‘ È uguale ! Non è importante’ ‘Vino bianco o vino rosso?’ ‘ È uguale , mi piacciono entrambi.’ Un’alternativa all’espressione “è uguale” potrebbe essere non importa! anche se, a mio parere “è uguale” è più usata! Bene! Per la lezione di oggi è tutto. Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Verbi IRREGOLARI che DEVI sapere in Italiano (tutto su dovere, volere, potere e sapere)

    Vediamo insieme come utilizzare i verbi irregolari: dovere, volere, potere e sapere! Ciao! Benvenuto/a in questa nuova lezione! Oggi vedremo quattro verbi  fondamentali  per comunicare in italiano: volere , potere , dovere  e sapere . Questi verbi sono irregolari , quindi è molto importante conoscerne la coniugazione. Inoltre sono anche chiamati verbi  servili perché servono per modificare il verbo che li segue. Esploriamo insieme il loro significato, le loro caratteristiche e gli usi più comuni!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Significato dei verbi Volere  esprime il desiderio  o la volontà  di fare qualcosa. Vediamo degli esempi! Voglio  imparare l’italiano Vuoi  andare al ristorante stasera? Volete  una fetta di torta? Potere esprime la possibilità di fare qualcosa o chiedere il permesso. Ad esempio: Scusi, può  aiutarmi? Posso  andare io a fare la spesa oggi! Posso  andare in bagno? Dovere esprime obbligo o qualcosa che è necessario fare. Ad esempio: Cosa  devi  fare oggi? Devo  studiare per l’esame oggi. Dovete  allacciare la cintura. Sapere significa conoscere qualcosa o avere un’abilità, una capacità. Vediamo alcuni esempi! So  parlare italiano. Sai  dove si trova il supermercato? Mia sorella  sa  cucinare molto bene! Bene! Ora che conosci i significati di questi verbi, vediamo come si coniugano al presente  indicativo: Volere Potere Dovere Sapere Io  Tu Lui/Lei Noi Voi Loro Voglio Vuoi Vuole Vogliamo Volete Vogliono Posso Puoi Può Possiamo Potete Possono  Devo Devi Deve Dobbiamo Dovete Devono  So Sai Sa Sappiamo Sapete Sanno Come puoi vedere la loro forma è irregolare, quindi ti consiglio di fare molta pratica per memorizzarli! Una caratteristica speciale Come forse avrai notato, la maggior parte delle volte questi verbi sono seguiti da un verbo all’infinito, e definiscono la modalità con cui questa azione è fatta! Per questo motivo vengono chiamati  verbi servili, perché sono usati per  servire un altro verbo. Vediamo questi esempi e come il verbo servile modifica il significato del verbo: Io voglio  fare i compiti. Significa che io desidero fare i compiti. Io  posso fare i compiti. Ad esempio, tra le varie cose che posso fare in questo momento, ho anche la possibilità di fare i compiti. Io devo  fare i compiti. In questo caso, fare i compiti è un obbligo o una necessità. Io so  fare i compiti. Questa frase significa invece che io ho la capacità di fare i compiti, che non è qualcosa di difficile per me. Regole dell’ausiliare Vediamo ora come si comportano questi verbi nei tempi composti! Generalmente, i verbi volere , potere , dovere  usano avere: Ho voluto mangiare una pizza. Hai potuto chiamarlo? Hanno dovuto  cambiare la data dell’incontro. ⚠️Ma attenzione : Quando sono seguiti da un verbo che ha ausiliare essere , si usa essere !  Ecco degli esempi: Sono potuto andare. Sono dovuta tornare  a casa presto. Siamo voluti rimanere  a casa sabato sera. Ricordati quindi di concordare  anche il genere  e il numero   in base al soggetto ! Il verbo sapere , ha come ausiliare sempre il verbo avere. Non  ho saputo rispondere alla domanda. Il condizionale I verbi volere , potere  e dovere  vengono spesso usati al condizionale per esprimere richieste , desideri  o consigli  aggiungendo un tono più gentile  alla frase formulata. Vediamo prima la loro coniugazione al condizionale presente e poi alcuni esempi! Volere Potere Dovere Io  Tu Lui/Lei Noi Voi Loro Vorrei Vorresti Vorrebbe Vorremmo Vorreste Vorrebbero Potrei Potresti Potrebbe Potremmo Potreste Potrebbero Dovrei Dovresti Dovrebbe Dovremmo Dovreste Dovrebbero  Ora vediamo alcuni esempi: Vorrei un caffè, per favore. (richiesta gentile/desiderio) Voglio un caffè  (più diretto, come se stessi dando un ordine al barista!) Potreste  parlare più piano, per favore? (richiesta gentile) Potete parlare più piano, per favore? (è sempre una richiesta, ma è come se fosse un rimprovero!) Dovresti  bere più acqua. (consiglio) Devi  bere più acqua. (suona come un ordine, un comando) Il pronome con l’infinito Quando usiamo questi verbi seguiti da un infinito e un pronome, abbiamo due possibilità: Posizionare il pronome  prima del verbo: Lo  voglio   fare. Ti posso   aiutare. Unire il pronome all’infinito, togliendo la -e finale dell’infinito: Voglio far lo . Posso aiutar ti . Entrambe le opzioni sono corrette , quindi scegli quella che ti suona meglio o che è più facile da usare per te! Come hai potuto vedere questi verbi sono importantissimi e vengono usati in molti contesti! Bene! Per la lezione di oggi è tutto. Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 5 FRASI UTILI per la CONVERSAZIONE in Italiano

    Vediamo insieme 5 espressioni utili per fare conversazione in italiano! Ciao e benvenuto/a in questo nuovo articolo! Oggi parleremo di 5 espressioni italiane che davvero usiamo ogni giorno ma che gli studenti stranieri usano davvero poco. Questo perché sono delle piccole espressioni, molto naturali per noi italiani che a volte sono difficili da tradurre e incorporare nel tuo linguaggio! Ma non ti preoccupare perché ci sono qui io ad aiutarti! Iniziamo!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Mi raccomando Io parlo inglese fluentemente da 8 anni circa e non sono MAI, e dico MAI, riuscito a trovare una traduzione appropriata per questa espressione. Forse in altre lingue come lo spagnolo e il portoghese c’è una traduzione, fammelo sapere qui sotto! Però adesso vediamo cosa significa mi raccomando attraverso alcuni esempi in contesto. Ciao, mamma, io esco, ci vediamo più tardi!  Mi raccomando, non tornare tardi!  Mi raccomando, non dimenticare di fare gli auguri a tuo papà  Ricordati di comprare il latte, mi raccomando!  Come puoi vedere, l’uso di mi raccomando, insieme ad un’altra frase, o anche da solo, serve a “raccomandare” la persona di fare qualcosa. Ma fare cosa? Nel primo caso è facile. Stiamo “raccomandando”, “consigliando” o meglio quasi “obbligando” la persona, in questo caso il figlio, a tornare a casa presto!  Nel secondo caso stiamo praticamente “ricordando”, ma di nuovo quasi “obbligando” quella persona a fare gli auguri di compleanno al papà! Nel terzo esempio è la stessa cosa! In questo caso però usiamo mi raccomando da solo! È sempre comunque un modo per “raccomandare”, “ricordare” alla persona di fare quella cosa, cioè comprare il latte! Figurati Questo è molto semplice non preoccuparti! Vediamo un esempio pratico: Grazie mille per il regalo! Figurati! Come puoi vedere, figurati, è un’alternativa molto utile al semplice “prego”.  Figurati significa “prego”, “non preoccuparti”, “nessun problema”. In realtà, però, possiamo dire la frase precedente in un altro modo. Guarda: Grazie mille per il regalo! Ci mancherebbe!  Quindi passiamo a… Ci mancherebbe Il primo significato di “ci mancherebbe” che voglio dirti è appunto un’ulteriore alternativa a “prego”, come abbiamo visto nell’esempio precedente. E non preoccuparti di capire perché usiamo il condizionale del verbo “mancare” con la particella “ci”, è un’espressione e si usa così! Ci mancherebbe ha anche un altro significato in italiano, vediamo questo esempio al ristorante: Potrei avere un altro calice di vino?  Certo, ci mancherebbe!  In questo caso il cameriere sta cercando di essere molto gentile con noi e usa l’espressione ci mancherebbe per dire “certo, non devi nemmeno chiederlo”, “ovvio che ti porto un altro bicchiere di vino! Vediamo un altro esempio ancora! Il figlio dice alla mamma che ha fatto i compiti: Ho appena finito i compiti  Ci mancherebbe! Qui la mamma usa “ci mancherebbe” per dire “è ovvio che dovevi fare i compiti, è il tuo dovere! Come puoi vedere ci mancherebbe ha tantissimi usi in italiano in tante situazioni diverse. Ascolta tanti contenuti italiani e sono sicuro che lo incontrerai e piano piano inizierai a capire appieno i suoi usi! Come no Io amo questa espressione ed è usata davvero molto spesso nella lingua italiana. Vediamo, come sempre, il suo significato in contesto: Vieni con noi stasera?  Come no! Oppure a un colloquio di lavoro: Hai esperienza con il computer? Come no, lo uso da quando ero un bambino! Questa espressione è un po’ strana perché dato che usiamo la parola “no” puoi pensare che la risposta sia negativa! Ma è il contrario! “Come no” significa “senza dubbio”, “certamente”. Quindi nei casi precedenti abbiamo usato come no per dire “certo che vengo con voi stasera” e “certo, che so usare il computer”. In alcuni casi, come no può essere usato anche in modo ironico.  Vediamo un esempio pratico, un ragazzo dice alla sua fidanzata: Amore, abbiamo vinto un viaggio gratis in Australia!   Sì, come no! Mi stai prendendo in giro come al solito! La ragazza pensa che il ragazzo stia scherzando su questo viaggio gratis e allora usa l’espressione come no in modo ironico per dire “sì, certo, è ovvio che stai scherzando!”. Ricorda per finire che come no può anche essere usato in senso più letterale come risposta al “no”. Per esempio un figlio chiede al papà: Papà mi dai 50 € per comprare un gioco?  No!  Come no?! Ma io lo voglio!   In questo caso come no significa semplicemente “perché no? Mi aspettavo che dicessi sì!”. Quindi in questo caso, usiamo come no quando ci aspettavamo come risposa il sì! Finiamo l'articolo di oggi con un’altra espressione introdotta con “come”. Come mai Come sempre vediamo un esempio in contesto: Sono molto stanca oggi.  Come mai?  Ho lavorato tanto.   Quindi come puoi immaginare, come mai significa “perché”.  Ma quali sono le differenze tra come mai e perché? Innanzitutto come mai può essere usato SOLO nelle domande e mai in una risposta. Poi “perché” è una parola standard, neutra possiamo dire. Come mai, invece, dà quasi un senso di stupore. Mi sto appunto chiedendo perché tu sia stanca, sono stupito! Vediamo un altro esempio. Un bambino, sappiamo che i bambini sono molto curiosi, potrebbe chiedere durante un eclissi: Come mai è buio se è giorno? Il bambino è molto stupito da questo evento e l’uso di come mai esprime tutto il suo stupore! Bene! Per la lezione di oggi è tutto. Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

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