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  • Verbi IRREGOLARI che DEVI sapere in Italiano (tutto su dovere, volere, potere e sapere)

    Vediamo insieme come utilizzare i verbi irregolari: dovere, volere, potere e sapere! Ciao! Benvenuto/a in questa nuova lezione! Oggi vedremo quattro verbi  fondamentali  per comunicare in italiano: volere , potere , dovere  e sapere . Questi verbi sono irregolari , quindi è molto importante conoscerne la coniugazione. Inoltre sono anche chiamati verbi  servili perché servono per modificare il verbo che li segue. Esploriamo insieme il loro significato, le loro caratteristiche e gli usi più comuni!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Significato dei verbi Volere  esprime il desiderio  o la volontà  di fare qualcosa. Vediamo degli esempi! Voglio  imparare l’italiano Vuoi  andare al ristorante stasera? Volete  una fetta di torta? Potere esprime la possibilità di fare qualcosa o chiedere il permesso. Ad esempio: Scusi, può  aiutarmi? Posso  andare io a fare la spesa oggi! Posso  andare in bagno? Dovere esprime obbligo o qualcosa che è necessario fare. Ad esempio: Cosa  devi  fare oggi? Devo  studiare per l’esame oggi. Dovete  allacciare la cintura. Sapere significa conoscere qualcosa o avere un’abilità, una capacità. Vediamo alcuni esempi! So  parlare italiano. Sai  dove si trova il supermercato? Mia sorella  sa  cucinare molto bene! Bene! Ora che conosci i significati di questi verbi, vediamo come si coniugano al presente  indicativo: Volere Potere Dovere Sapere Io  Tu Lui/Lei Noi Voi Loro Voglio Vuoi Vuole Vogliamo Volete Vogliono Posso Puoi Può Possiamo Potete Possono  Devo Devi Deve Dobbiamo Dovete Devono  So Sai Sa Sappiamo Sapete Sanno Come puoi vedere la loro forma è irregolare, quindi ti consiglio di fare molta pratica per memorizzarli! Una caratteristica speciale Come forse avrai notato, la maggior parte delle volte questi verbi sono seguiti da un verbo all’infinito, e definiscono la modalità con cui questa azione è fatta! Per questo motivo vengono chiamati  verbi servili, perché sono usati per  servire un altro verbo. Vediamo questi esempi e come il verbo servile modifica il significato del verbo: Io voglio  fare i compiti. Significa che io desidero fare i compiti. Io  posso fare i compiti. Ad esempio, tra le varie cose che posso fare in questo momento, ho anche la possibilità di fare i compiti. Io devo  fare i compiti. In questo caso, fare i compiti è un obbligo o una necessità. Io so  fare i compiti. Questa frase significa invece che io ho la capacità di fare i compiti, che non è qualcosa di difficile per me. Regole dell’ausiliare Vediamo ora come si comportano questi verbi nei tempi composti! Generalmente, i verbi volere , potere , dovere  usano avere: Ho voluto mangiare una pizza. Hai potuto chiamarlo? Hanno dovuto  cambiare la data dell’incontro. ⚠️Ma attenzione : Quando sono seguiti da un verbo che ha ausiliare essere , si usa essere !  Ecco degli esempi: Sono potuto andare. Sono dovuta tornare  a casa presto. Siamo voluti rimanere  a casa sabato sera. Ricordati quindi di concordare  anche il genere  e il numero   in base al soggetto ! Il verbo sapere , ha come ausiliare sempre il verbo avere. Non  ho saputo rispondere alla domanda. Il condizionale I verbi volere , potere  e dovere  vengono spesso usati al condizionale per esprimere richieste , desideri  o consigli  aggiungendo un tono più gentile  alla frase formulata. Vediamo prima la loro coniugazione al condizionale presente e poi alcuni esempi! Volere Potere Dovere Io  Tu Lui/Lei Noi Voi Loro Vorrei Vorresti Vorrebbe Vorremmo Vorreste Vorrebbero Potrei Potresti Potrebbe Potremmo Potreste Potrebbero Dovrei Dovresti Dovrebbe Dovremmo Dovreste Dovrebbero  Ora vediamo alcuni esempi: Vorrei un caffè, per favore. (richiesta gentile/desiderio) Voglio un caffè  (più diretto, come se stessi dando un ordine al barista!) Potreste  parlare più piano, per favore? (richiesta gentile) Potete parlare più piano, per favore? (è sempre una richiesta, ma è come se fosse un rimprovero!) Dovresti  bere più acqua. (consiglio) Devi  bere più acqua. (suona come un ordine, un comando) Il pronome con l’infinito Quando usiamo questi verbi seguiti da un infinito e un pronome, abbiamo due possibilità: Posizionare il pronome  prima del verbo: Lo  voglio   fare. Ti posso   aiutare. Unire il pronome all’infinito, togliendo la -e finale dell’infinito: Voglio far lo . Posso aiutar ti . Entrambe le opzioni sono corrette , quindi scegli quella che ti suona meglio o che è più facile da usare per te! Come hai potuto vedere questi verbi sono importantissimi e vengono usati in molti contesti! Bene! Per la lezione di oggi è tutto. Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 5 FRASI UTILI per la CONVERSAZIONE in Italiano

    Vediamo insieme 5 espressioni utili per fare conversazione in italiano! Ciao e benvenuto/a in questo nuovo articolo! Oggi parleremo di 5 espressioni italiane che davvero usiamo ogni giorno ma che gli studenti stranieri usano davvero poco. Questo perché sono delle piccole espressioni, molto naturali per noi italiani che a volte sono difficili da tradurre e incorporare nel tuo linguaggio! Ma non ti preoccupare perché ci sono qui io ad aiutarti! Iniziamo!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Mi raccomando Io parlo inglese fluentemente da 8 anni circa e non sono MAI, e dico MAI, riuscito a trovare una traduzione appropriata per questa espressione. Forse in altre lingue come lo spagnolo e il portoghese c’è una traduzione, fammelo sapere qui sotto! Però adesso vediamo cosa significa mi raccomando attraverso alcuni esempi in contesto. Ciao, mamma, io esco, ci vediamo più tardi!  Mi raccomando, non tornare tardi!  Mi raccomando, non dimenticare di fare gli auguri a tuo papà  Ricordati di comprare il latte, mi raccomando!  Come puoi vedere, l’uso di mi raccomando, insieme ad un’altra frase, o anche da solo, serve a “raccomandare” la persona di fare qualcosa. Ma fare cosa? Nel primo caso è facile. Stiamo “raccomandando”, “consigliando” o meglio quasi “obbligando” la persona, in questo caso il figlio, a tornare a casa presto!  Nel secondo caso stiamo praticamente “ricordando”, ma di nuovo quasi “obbligando” quella persona a fare gli auguri di compleanno al papà! Nel terzo esempio è la stessa cosa! In questo caso però usiamo mi raccomando da solo! È sempre comunque un modo per “raccomandare”, “ricordare” alla persona di fare quella cosa, cioè comprare il latte! Figurati Questo è molto semplice non preoccuparti! Vediamo un esempio pratico: Grazie mille per il regalo! Figurati! Come puoi vedere, figurati, è un’alternativa molto utile al semplice “prego”.  Figurati significa “prego”, “non preoccuparti”, “nessun problema”. In realtà, però, possiamo dire la frase precedente in un altro modo. Guarda: Grazie mille per il regalo! Ci mancherebbe!  Quindi passiamo a… Ci mancherebbe Il primo significato di “ci mancherebbe” che voglio dirti è appunto un’ulteriore alternativa a “prego”, come abbiamo visto nell’esempio precedente. E non preoccuparti di capire perché usiamo il condizionale del verbo “mancare” con la particella “ci”, è un’espressione e si usa così! Ci mancherebbe ha anche un altro significato in italiano, vediamo questo esempio al ristorante: Potrei avere un altro calice di vino?  Certo, ci mancherebbe!  In questo caso il cameriere sta cercando di essere molto gentile con noi e usa l’espressione ci mancherebbe per dire “certo, non devi nemmeno chiederlo”, “ovvio che ti porto un altro bicchiere di vino! Vediamo un altro esempio ancora! Il figlio dice alla mamma che ha fatto i compiti: Ho appena finito i compiti  Ci mancherebbe! Qui la mamma usa “ci mancherebbe” per dire “è ovvio che dovevi fare i compiti, è il tuo dovere! Come puoi vedere ci mancherebbe ha tantissimi usi in italiano in tante situazioni diverse. Ascolta tanti contenuti italiani e sono sicuro che lo incontrerai e piano piano inizierai a capire appieno i suoi usi! Come no Io amo questa espressione ed è usata davvero molto spesso nella lingua italiana. Vediamo, come sempre, il suo significato in contesto: Vieni con noi stasera?  Come no! Oppure a un colloquio di lavoro: Hai esperienza con il computer? Come no, lo uso da quando ero un bambino! Questa espressione è un po’ strana perché dato che usiamo la parola “no” puoi pensare che la risposta sia negativa! Ma è il contrario! “Come no” significa “senza dubbio”, “certamente”. Quindi nei casi precedenti abbiamo usato come no per dire “certo che vengo con voi stasera” e “certo, che so usare il computer”. In alcuni casi, come no può essere usato anche in modo ironico.  Vediamo un esempio pratico, un ragazzo dice alla sua fidanzata: Amore, abbiamo vinto un viaggio gratis in Australia!   Sì, come no! Mi stai prendendo in giro come al solito! La ragazza pensa che il ragazzo stia scherzando su questo viaggio gratis e allora usa l’espressione come no in modo ironico per dire “sì, certo, è ovvio che stai scherzando!”. Ricorda per finire che come no può anche essere usato in senso più letterale come risposta al “no”. Per esempio un figlio chiede al papà: Papà mi dai 50 € per comprare un gioco?  No!  Come no?! Ma io lo voglio!   In questo caso come no significa semplicemente “perché no? Mi aspettavo che dicessi sì!”. Quindi in questo caso, usiamo come no quando ci aspettavamo come risposa il sì! Finiamo l'articolo di oggi con un’altra espressione introdotta con “come”. Come mai Come sempre vediamo un esempio in contesto: Sono molto stanca oggi.  Come mai?  Ho lavorato tanto.   Quindi come puoi immaginare, come mai significa “perché”.  Ma quali sono le differenze tra come mai e perché? Innanzitutto come mai può essere usato SOLO nelle domande e mai in una risposta. Poi “perché” è una parola standard, neutra possiamo dire. Come mai, invece, dà quasi un senso di stupore. Mi sto appunto chiedendo perché tu sia stanca, sono stupito! Vediamo un altro esempio. Un bambino, sappiamo che i bambini sono molto curiosi, potrebbe chiedere durante un eclissi: Come mai è buio se è giorno? Il bambino è molto stupito da questo evento e l’uso di come mai esprime tutto il suo stupore! Bene! Per la lezione di oggi è tutto. Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Non confondere queste parole (maschile vs femminile)

    Vediamo insieme coppie di parole che hanno un significato diverso al maschile e al femminile! Ciao a tutti e benvenuti in questo nuovo articolo! Oggi parleremo di alcune parole che possono farti confondere facilmente perché al maschile hanno un significato e al femminile ne hanno uno diverso.  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! La prima parola di cui voglio parlarti è fine.  Al femminile, questa parola significa il momento in cui qualcosa finisce, ad esempio:  Fino alla fine dell’anno continueremo a lavorare in questo modo. Al maschile, invece, indica lo scopo, l’obiettivo, il motivo  per cui facciamo qualcosa, facciamo un esempio anche qui:  Il fine della nostra campagna marketing è trovare nuovi clienti. Bene, adesso parliamo di una parola che sicuramente conosci se ami la cultura italiana: la moda . Qui non servono troppe spiegazioni, la moda è una tendenza che la maggior parte delle persone segue, oppure, se parliamo di vestiti, è un insieme di regole, se possiamo chiamarle così, che le persone seguono per vestirsi. Facciamo qualche esempio, così diventa più semplice da capire.  Quest’anno va di moda  il verde, anche se non mi piace come colore.  La moda  di quest’anno è portare vestiti molto larghi. Ecco, in queste due frasi la parola moda indica proprio una tendenza che la maggior parte delle persone segue.  Bene, ma se prendiamo questa parola e la usiamo al maschile vediamo che cambia molto il significato. Partiamo da un esempio:   Non mi piace  il modo  in cui parli! Serena cucina in un modo  terribile.  Bene, come vedi, quando usiamo questa parola al maschile intendiamo dire la modalità, il metodo, il procedimento che una persona fa.  Andiamo avanti con un’altra coppia di parole! Partiamo anche qui da un esempio:  Sai qual è la capitale  d’Italia? Roma! Bene, la parola capitale, al femminile, indica la città più importante di un paese, mentre in invece la stessa parola, al maschile, indica una somma di denaro, quindi i soldi che una persona possiede o vuole investire.  L’azienda ha deciso di investire il  proprio capitale  in un nuovo progetto. In questa frase il capitale è proprio l’insieme dei soldi che ha l’azienda e che ha deciso di investire in un progetto nuovo.  Prendiamo un’altra coppia di parole! Partiamo sempre da un esempio:  Devi mangiare la frutta tutti i giorni, è importante per la salute! Sicuramente conosci questa parola, infatti la frutta è una parola molto usata in italiano, ma anche molto generica. La frutta, infatti, è un nome collettivo, cioè comprende diversi tipi di frutta: mele, pere, banane, ananas, kiwi, ecc. Tutte insieme indicano la frutta.  Se invece vado al mercato e prendo una sola mela, sto prendendo un solo frutto ! Quindi frutto indica un singolo tipo di frutta, che invece è un nome che racchiude diversi frutti.  La parola frutto, inoltre, può avere un significato un po’ metaforico, vediamo un esempio: Questa casa è  il frutto  di tanto lavoro e tanti sacrifici.  In questo caso, la parola frutto  viene usata nel senso di risultato.  Andiamo avanti con un’altra coppia di parole.  La coppia di cui parliamo adesso è foglia - foglio.  La foglia  è quella che trovi sull’albero, mentre il foglio è quello di carta su cui puoi prendere appunti o, in generale, scrivere.  Facciamo qualche esempio:   Mi piace molto vedere i colori delle foglie in autunno.  Mi presti un foglio ? Ho dimenticato il quaderno a casa. Bene! Continuiamo con un’altra coppia di parole! Sai come si chiama il posto dove conservi i tuoi soldi? La banca!  Benissimo! Se usiamo questa parola al maschile, però, stiamo parlando di un piccolo tavolino dove gli studenti si siedono a scuola.  Ecco qualche esempio: Devo andare in banca a prelevare dei soldi.  Ho dimenticato il libro sotto al banco  di scuola!  Andiamo avanti con altre due parole interessanti! Questa volta partiamo dagli esempi:  La vera carbonara è senza panna! Mi serve un panno per spolverare. La panna è praticamente una crema che si usa per condire la pasta o che puoi mettere anche sul gelato, mentre il panno è un pezzo di stoffa che può avere diverse funzioni.  Bene, siamo arrivati all’ultima coppia di parole, anche qui partiamo da un esempio: A Giovanni piace tantissimo la vela.  Il velo  della sposa era stupendo.  La vela  è lo sport che praticano le persone che vanno in barca, ovviamente su una barca a vela. Il velo , invece, è quello bianco che portano le spose in testa quando si sposano.  Conoscevi queste differenze? Ti vengono in mente altre parole come queste?  Spero che la lezione di oggi ti sia piaciuta. Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella sezione contatti  del sito e ci sentiamo presto. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 5 frasi idiomatiche che devi conoscere in italiano

    Vediamo insieme 5 frasi idiomatiche in italiano super utili! Ciao e benvenuto in questo nuovo articolo! Oggi voglio insegnarti alcune frasi idiomatiche molto usate in italiano. Le studieremo attraverso delle frasi o dei mini dialoghi e tu dovrai capire il significato. Sei pronto? Cominciamo con la prima!    Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Avere la stoffa  Marco: Hai visto come Giulia ha gestito la presentazione? Era tranquilla e sicura di sé. Francesca: Sì, decisamente! Ha proprio la stoffa per fare questo lavoro. Marco: È vero, sembra nata per parlare in pubblico! Francesca: Chissà dove arriverà con quel talento. Adesso rifletti! In questo dialogo l’espressione “avere la stoffa” che cosa significa? Ti do qualche secondo per pensarci! Leggendo il dialogo capiamo che Giulia è davvero brava nel suo lavoro, sembra nata per farlo, quindi ovviamente ha degli ottimi risultati.  Avere la stoffa, quindi, significa essere davvero bravo, essere quasi nato per fare qualcosa. Si usa generalmente come un complimento nei confronti di una persona che stimiamo  Montarsi la testa Giada:  Hai visto Luca da quando è stato promosso a capo progetto? Si comporta in modo strano... Marta:  Eh sì, sì è proprio montato la testa . Ora sembra che parli solo di lavoro, di quanto è importante, di quanto è stato bravo a raggiungere questo risultato... Giada:  Spero che gli passi presto, perché non è mai stato così Bene! Anche in questo caso ti do qualche secondo per pensare a cosa significa montarsi la testa in questo dialogo.  Come avrai capito, prima Luca era una persona molto semplice, ma da quando è stato promosso crede di essere il migliore di tutti e parla solo di lavoro. Montarsi la testa, quindi, significa praticamente cambiare il proprio atteggiamento, cioè diventare una persona che crede di avere delle capacità superiori agli altri o comunque di essere il migliore dopo aver ottenuto un successo.  Di solito è un’espressione che si usa in modo negativo, proprio per criticare una persona che è cambiata.  Andiamo avanti! L'abito non fa il monaco Stefano:  Hai visto quel nuovo collega? Sembra un po’ troppo giovane e inesperto, non ti pare? Marco:  Guarda,  l’abito non fa il monaco . Ho sentito che è uno dei migliori nel suo campo. Stefano : Hai ragione, meglio non giudicare troppo in fretta. Ottimo! Prenditi anche adesso qualche secondo per provare a capire l’espressione l’abito non fa il monaco.  Hai capito? Il nuovo collega sembra quasi una persona che non sa fare nulla, ma Marco ha sentito che invece è davvero molto bravo nel suo lavoro. Quindi, l’abito non fa il monaco significa che non bisogna giudicare una persona dall’aspetto perché in realtà potrebbe sorprenderci! L’avevi capito dal dialogo? Bene! Ora passiamo alla prossima frase idiomatica! Dare una mano Camilla:  Non riesco proprio a finire questo progetto da sola… è troppo complicato! Rita:  Se vuoi, posso darti una mano .  Camilla:  Grazie mille! Con il tuo aiuto andrà sicuramente meglio! Dai, questa è davvero una frase super comune, devi assolutamente conoscerla. Prenditi qualche secondo anche in questo caso per pensarci.  Bene! Penso che sia abbastanza chiaro: dare una mano a qualcuno significa proprio aiutare una persona a fare qualcosa. In realtà in italiano è molto più comune dire ti do una mano piuttosto che ti aiuto, quindi questa è una frase idiomatica che ti consiglio di imparare davvero bene! Andiamo avanti con l’ultima frase idiomatica di questo articolo!  Chi sono io? Babbo Natale? Luca:  A: Marco, mi presti altri 50 euro per andare in vacanza? Marco : Ehi, calma! Ti ho già prestato soldi la scorsa settimana... Chi sono io? Babbo Natale? Luca : Dai, questa è l'ultima volta, promesso! Marco : Certo, come no! Perfetto! Prenditi qualche secondo anche per capire quest’ultima espressione, forse un po’ più complicata delle altre.  L’espressione “Chi sono io? Babbo Natale?”  si usa quando qualcuno ti chiede un favore, soprattutto soldi o qualcosa di costoso, e tu vuoi far capire che non sei sempre disponibile a dare o a regalare tutto a tutti. È un modo scherzoso per dire: "Non sono mica qui per regalare tutto a chiunque, come farebbe Babbo Natale!" In pratica, è un modo per dire "non esagerare con le richieste" oppure "non posso sempre accontentarti". Bene! Per oggi abbiamo finito! Spero davvero che questo video sia stato utile e interessante per te! Se vuoi imparare altre frasi idiomatiche ti consiglio di iscriverti al mio corso Italiano in 30 giorni - Frasi idiomatiche.  In questo corso, infatti, troverai +di 180 frasi idiomatiche da imparare, tutte insegnate attraverso mini dialoghi, proprio per aiutarti a capire come funzionano in un contesto reale. Oltre alle mie spiegazioni e ai dialoghi, ci sono anche tantissimi esercizi per aiutarti a memorizzare meglio le espressioni e a migliorare il tuo vocabolario.  In ogni caso, per la lezione di oggi è tutto. Per qualsiasi domanda, mandami un messaggio nella   sezione contatti  del mio sito. Ci sentiamo presto! Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Come usare Ci in Italiano: guida completa!

    Vediamo insieme come usare CI, una particella molto comune in italiano! Ciao a tutti e benvenuti nel nuovo articolo! Oggi parleremo della particella ci  in italiano. Che significa? Come si usa? Vediamolo insieme! La prima cosa che devo dirti è che ci  è un pronome, cioè sostituisce una parola e una frase per non ripeterla. Il problema di questo pronome, però, è che può avere veramente tantissimi significati. Cerchiamo di capirli tutti!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! C’è - Ci sono  Sono sicuro che quando hai iniziato a studiare l’italiano una delle prime cose che hai imparato sono state le espressioni c’è  o ci sono  per dire che una cosa è, si trova in un luogo. Bene! Oggi posso dirti che in questa espressione si trova la particella ci .  Qui non c’è molto da dire sul significato, ma voglio farti notare che è necessario fare un po’ di attenzione quando usiamo il verbo essere in un tempo verbale diverso rispetto al presente indicativo. Facciamo un esempio, così sarà tutto più semplice da capire.  Vicino a casa mia c’è  un’ottima pizzeria e ci sono  dei parchi molto belli.  Prendiamo questa frase e trasformiamola al passato. In questo caso, stiamo facendo una descrizione, quindi dobbiamo usare l’imperfetto. Vicino a casa mia c’era  un’ottima pizzeria e c’erano  dei parchi molto belli.  Come vedi, anche per il plurale usiamo c’ e non la versione lunga ci. Questo perché la i del pronome ci  cade e viene sostituita da un apostrofo quando dopo troviamo una vocale. Vediamo anche un esempio con il passato prossimo! 3 anni fa c’è stato  un evento importante vicino a casa mia.  Come vedi, anche qui abbiamo usato il pronome con l’apostrofo perché dopo c’è la -e  del verbo essere, quindi la -i  cade. Col futuro questo non succederebbe. Per esempio, immaginiamo di stare descrivendo la nostra futura casa: Qui ci sarà il tavolo e qui ci saranno le poltrone. Ci locativo In generale, però, l’uso più comune del pronome ci è quello che in italiano viene chiamato locativo, cioè serve a sostituire un luogo. Di solito, si tratta di un luogo di cui abbiamo parlato in una frase precedente o di cui ha parlato un’altra persona e che non vogliamo ripetere.  Facciamo qualche esempio per capire come funziona!  Mi piace tantissimo Venezia, ci  sono stato tante volte, e tu ci sei mai stato? In questa frase, il ci sostituisce Venezia, che chiaramente è un luogo, una delle città italiane più amate dai turisti. Quindi, possiamo dire che per non ripetere la parola Venezia per 3 volte, nella frase la sostituiamo con il pronome ci . Questa regola non vale solo per le città, ma per tutti i tipi di luoghi! Ti faccio un altro esempio!   Domani non so come andare in ufficio, tu ci vai o lavori da casa? Potresti darmi un passaggio? Ieri dovevo andare a studiare da Giovanni, ma il bus è passato in ritardo, ero stanca e non ci sono andata più. Anche in questi casi il ci sostituisce un luogo, cioè l’ufficio  e da Giovanni . Anche se Giovanni non è un luogo, ma è una persona, in questa frase è come se fosse un luogo in cui andare, perché sottintende a casa di Giovanni, quindi il ci lo sostituisce come se fosse un luogo.  Ci per sostituire A Bene, adesso che abbiamo visto l’uso più comune di ci , proviamo a vedere altri usi che spesso portano gli studenti a fare errori.  In generale, possiamo dire che ci sostituisce tutte le parole che si collegano al verbo principale della frase attraverso la preposizione a. Quindi, più in generale, possiamo dire che sostituisce a + qualcosa . Questo vale anche quando il “qualcosa” è un verbo.   Come sempre, ti faccio un esempio:  - Hai pensato a dove andare  domani sera? - No, non ci ho ancora pensato.  In questo caso il ci sostituisce a + dove andare. In questa frase abbiamo usato il dove, quindi abbiamo usato ci sempre con un significato di luogo, ma in realtà questa regola funziona anche in altri casi, ad esempio:  - Hai pensato a cosa dire alla riunione di domani? - Certo che ci ho pensato! Qui stiamo dicendo che abbiamo pensato “a cosa dire”. Chiaro? Ci per sostituire CON Un altro modo di usare ci è al posto di con + qualcuno o qualcosa. Facciamo un esempio! - Hai sentito Luisa ? Ti cercava! - Sì, ci  ho parlato ieri.  Che cosa sostituisce ci in questa frase? Sostituisce con Luisa, quindi la frase sarebbe:  - Hai sentito Luisa ? Ti cercava! - Sì, ho parlato con Luisa  ieri.  Quindi per non ripetere il nome Luisa usiamo il pronome ci. Ci di proprietà Per concludere questa lezione vorrei parlarti di un altro uso di ci, un po’ particolare, comune soprattutto nel parlato. È un ci possessivo che in realtà si usa nella forma ce.  Per spiegarlo preferisco partire da un esempio:  - Hai portato lo spazzolino? - No, non ce  l’ho… me lo dimentico sempre! Nel parlato è molto comune usare questa struttura, cioè ce + un pronome diretto + il verbo avere per indicare possesso. Ma attenzione, perché potresti sentire anche una frase come questa: Ce l’hai lo spazzolino? Nel parlato questa forma è talmente diffusa che si usa anche solo per rinforzare quello che stiamo dicendo, senza per forza sostituire una parola per non ripeterla. Quindi usiamo il ci per enfatizzare l’idea di avere o non avere qualcosa, senza necessariamente sostituire la cosa posseduta. Benissimo! Spero che la lezione di oggi ti sia piaciuta. Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella sezione contatti del sito e ci sentiamo presto. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • La CONCORDANZA dei tempi al CONGIUNTIVO in Italiano

    Vediamo come funziona la concordanza dei tempi al congiuntivo in italiano con un esercizio! Esercizio Prova a fare questo esercizio e poi vai alle pagine successive per leggere la spiegazione.  Penso che l’incontro di ieri (essere) _____ davvero interessante.  È normale che tu (sentirsi) _____ confuso in questi giorni, stai vivendo una nuova esperienza. È chiaro che Giada non (venire) ______ alla festa di domani.  Pensavo che (capire) _______  le mie idee, invece mi rendo conto che non avevi capito nulla! Speravo che mi (chiedere) _________ una mano, mi piace tantissimo questo progetto e non vedo l’ora di aiutarti a realizzarlo.     Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Spiegazione Ciao a tutti e benvenuti in questa nuova lezione! Oggi parleremo di un argomento abbastanza complesso: la concordanza dei verbi al congiuntivo. Per cercare di capire come funziona la concordanza partiamo dalle soluzioni dell’esercizio! Soluzione dell’esercizio  Iniziamo dalla prima frase: Penso che l’incontro di ieri (essere) _____ davvero interessante.  Per capire quale tempo del congiuntivo scegliere dobbiamo seguire due passaggi: Il primo passaggio è guardare il tempo della frase principale. Il congiuntivo, infatti, di solito si trova in una frase che è dipendente da un altro verbo, che di solito è all’indicativo. In questo caso, il verbo della frase principale è penso, quindi è un verbo al presente indicativo. Se il verbo alla principale è al presente indicativo, il verbo della frase dipendente, quindi quello al congiuntivo, può essere o al presente  o al passato . In alcuni casi, anche imperfetto , ma non complichiamo le cose. Bene, adesso andiamo al secondo passaggio per capire quale tempo usare. Ora dobbiamo capire se il verbo che si trova nella frase dipendente, quindi quella al congiuntivo, parla di un’azione che avviene contemporaneamente, prima o dopo del verbo principale. In questo caso, la parola che ci aiuta è ieri .   Quindi, se riflettiamo, io penso oggi, quindi oggi  ho un’opinione su qualcosa che è successo ieri. Capiamo che le due frasi esprimono due azioni che avvengono in due momenti separati, prima c’è quello che è successo ieri, poi quello che avviene oggi. Possiamo dire, quindi, che la frase al congiuntivo ha un rapporto di anteriorità rispetto alla principale, quindi, in altre parole,  l’incontro di ieri è stato davvero interessante  avviene prima di quando io penso .  Riassumendo abbiamo: Verbo della principale al presente; Azione della subordinata anteriore rispetto alla principale; Quando ci sono queste due condizioni, il verbo al congiuntivo sarà al congiuntivo passato , quindi avremo: Penso che l’incontro di ieri sia stato davvero interessante. Cosa succede, invece, quando il verbo della principale è al presente, e quello della subordinata esprime un’azione contemporanea (quindi che avviene nello stesso momento) rispetto alla principale? Lo vediamo nella seconda frase! È normale che tu (sentirsi) _____ confuso in questi giorni, stai vivendo una nuova esperienza. È normale  è formato da un verbo al presente indicativo, cioè la è,  e dal resto della frase capiamo che stiamo parlando di un’azione al presente: in questi giorni, stai vivendo una nuova esperienza .   Sono tutti elementi che ci fanno capire che siamo nel presente. I due verbi, quindi, esprimono contemporaneità, quindi anche il congiuntivo deve essere al presente! Quindi avremo:  È normale che tu ti senta   confuso in questi giorni, stai vivendo una nuova esperienza.  Passiamo adesso alla terza frase, che presenta un altro elemento interessante:  È chiaro che Giada non (venire) ______ alla festa di domani.  Qui abbiamo un elemento in più rispetto alle altre frasi: il futuro. Infatti, stiamo parlando di quello che farà Giada domani, quindi la frase dipendente è al futuro, mentre la principale continua ad essere al presente. Bene, in questo caso abbiamo 2 opzioni: possiamo mettere il verbo al congiuntivo presente o anche al futuro semplice, in entrambi i casi la frase sarà corretta. Quindi possiamo dire:  È chiaro che Giada non verrà  alla festa di domani.  È chiaro che Giada non venga  alla festa di domani.  Bene, adesso vediamo che cosa succede quando il verbo della frase principale è coniugato al passato! Analizziamo la quarta frase:  Pensavo che (capire) _______  le mie idee, invece mi rendo conto che non avevi capito nulla! Come vedi, pensavo è all’imperfetto indicativo, quindi un verbo al passato. Adesso dobbiamo capire se il verbo di dopo esprime contemporaneità o anteriorità rispetto a pensavo. Lo capiamo grazie alla frase di dopo, non avevi capito nulla. Avevi capito è un verbo al trapassato prossimo, quindi esprime un’azione al passato che avviene ancora prima di pensavo. Bene, questo significa che anche il verbo capire esprime anteriorità rispetto a pensavo.  Se la frase al congiuntivo esprime anteriorità rispetto alla principale, che è al passato allora il verbo sarà al congiuntivo   trapassato. Quindi avremo: Pensavo che avessi capito   le mie idee, invece mi rendo conto che non avevi capito nulla! Al contrario, quando il verbo della dipendente esprime un’azione contemporanea rispetto al verbo principale, useremo il congiuntivo imperfetto. Questo è quello che succede nell’ultima frase, vediamola insieme!   Speravo che mi (chiedere) _________ una mano, mi piace tantissimo questo progetto e non vedo l’ora di aiutarti a realizzarlo.  Speravo che mi chiedessi  una mano, mi piace tantissimo questo progetto e non vedo l’ora di aiutarti a realizzarlo.  Quindi per riassumere tutto guardiamo questi due schemi molto utili: Benissimo! Spero che la lezione di oggi ti sia piaciuta! Adesso è arrivato il momento di fare un po’ di pratica con le regole che hai imparato! Per farlo, ti consiglio di fare anche l’esercizio qui sotto. Nella pagina successiva troverai anche le soluzioni. In questo modo capirai se le regole che ti ho spiegato sono chiare. E ovviamente, se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella sezione contatti  del sito e ci sentiamo presto. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • PASSATO PROSSIMO o IMPERFETTO in Italiano?

    Quando usare il passato prossimo e l'imperfetto in italiano?  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Esercizio Prova a fare questo esercizio e poi scorri per leggere la spiegazione.  Quando _____ (avevo) 15 anni mi ______ (piacere) tantissimo giocare a basket.  Ieri sera _____ (chiamare, io) Claudio per organizzare il nostro viaggio insieme.  Quando ______ (arrivare, io) alla festa ______ (ballare) tutti! Marta mi _____ (regalare) una borsa che ______ (volere) tantissimo.  Mentre ______ (preparare, io) la cena _______ (arrivare) Martina.  Soluzione dell’esercizio  Iniziamo dalla prima frase: Quando avevo  15 anni mi piaceva  tantissimo giocare a basket. Qui abbiamo due imperfetti perché stiamo parlando di una situazione nel passato in un periodo che non è molto preciso nel passato, cioè non abbiamo precisamente un inizio e una fine dell’azione nel passato, ma abbiamo un’azione che si colloca in un periodo del passato molto generico. Inoltre ricorda che quando parliamo di età o momenti della vita usiamo sempre l’imperfetto (quando avevo 10 anni, quando ero piccolo, quando ero giovane, quando ero uno studente, quando ero sposato…). ⚠️Attenzione : quando parliamo dell’età nel passato devi utilizzare il verbo avere all’imperfetto! Non dire quando ero 15 anni, ma quando avevo  15 anni! Ieri sera ho chiamato  Claudio per organizzare il nostro viaggio insieme.  In questo caso, invece, abbiamo la situazione opposta, cioè abbiamo un’azione che avviene in un momento molto preciso nel passato, cioè, appunto, ieri sera. In questo caso, quindi, dobbiamo utilizzare il passato prossimo. Inoltre, l’azione di chiamare Claudio inizia e finisce nel passato in un momento preciso. Quando sono arrivato/a  alla festa ballavano  tutti! In questa frase vediamo un caso particolare! L’azione arrivare a una festa, infatti, avviene in un momento preciso, perché il soggetto arriva alla festa a un orario preciso, anche se noi non sappiamo qual è. Al contrario, tutti ballavano sia prima che dopo l’arrivo del soggetto. Possiamo dire che ballavano tutti è un’azione lunga, invece sono arrivato/a è un’azione breve spezza quella lunga. Per l’azione lunga useremo l’imperfetto, per l’azione breve il passato prossimo!   Marta mi ha regalato  una borsa che volevo  tantissimo.  L’atto di regalare la borsa ovviamente avviene una volta e in un momento preciso e inizia e finisce nel passato e quindi usiamo il passato prossimo. Invece, è difficile posizionare in un momento preciso nel passato l’azione volere . In generale, quando abbiamo un desiderio, usiamo l’imperfetto! Mentre preparavo  la cena è arrivata Martina prima del previsto.  In quest’ultima frase troviamo la parola mentre che è un po’ una parola magica quando parliamo dell’imperfetto perché richiede praticamente sempre l’imperfetto! Difficile sbagliare! Il problema è il verbo che viene dopo, lo mettiamo all’imperfetto o al passato prossimo? Dipende dalla situazione! Se stiamo parlando di due azioni che avvengono contemporaneamente allora useremo l’imperfetto (per esempio: mentre preparavo  la cena, Martina guardava  la televisione), se invece abbiamo un'azione che interrompe quella indicata da mentre useremo il passato prossimo, come in questo caso. L’arrivo di Martina, infatti, mi ha interrotto mentre preparavo la cena, perciò useremo il passato prossimo.  Benissimo! Spero che la lezione di oggi ti sia piaciuta. Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella sezione contatti del sito e ci sentiamo presto. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 5 ESPRESSIONI che NON conoscevi con il verbo METTERE

    Impara queste espressioni con il verbo mettere! Ciao e benvenuto/a in un nuova lezione. Oggi parleremo di un verbo italiano che può avere diversi significati, a seconda del contesto e della parola che lo accompagna. Il verbo  mettere ! Infatti, con parole diverse il verbo mettere può cambiare molto il significato. Cominciamo!   Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Mettere in moto Mettere in moto significa “cominciare qualcosa” come per esempio un progetto o aprire un’azienda. Nel suo significato più letterale, invece, significa accendere , per esempio: Ho messo in moto un nuovo progetto lavorativo, spero che funzioni!  In questo caso significa ho iniziato un nuovo progetto.  Ho provato a mettere in moto la macchina, ma non è partita.  In questo caso, invece, ha il significato letterale di accendere ,   quindi ho provato ad accendere la macchina, ma non ha funzionato. Generalmente “accendere” tutto quello che ha un motore, come la macchina, la moto, etc. Mettere piede  Questa è un’espressione che si usa al posto di entrare. Vediamo un esempio.  Appena metto piede  in casa il mio cane inizia ad abbaiare.  Mettere da parte  Questa espressione significa conservare o accantonare. Facciamo qualche esempio: Ho messo da parte duemila euro per fare un viaggio a Natale, spero che bastino! In questo caso, mettere da parte significa conservare , quindi qui sta dicendo che ha conservato mille euro per fare un viaggio a Natale. Per risolvere i vostri problemi dovete mettere da parte le rivalità e iniziare a lavorare insieme.  Qui, invece, mettere da parte significa accantonare ,   quindi smettere di pensare ai problemi per un po’ di tempo e lavorare insieme.  Mettere zizzania La zizzania è una pianta che cresce nei campi coltivati e si confonde con i cereali buoni. Quando c’è la zizzania in un campo bisogna sempre toglierla, perché produce farina tossica, per questo motivo viene anche chiamata “erbaccia”, cioè erba cattiva. Da qui viene l’espressione mettere zizzania che significa proprio creare volontariamente ostilità tra le persone, cioè fare in modo che tra due persone nascano motivi per litigare o, in generale, stare male.   Per esempio:  Luca ha iniziato a raccontare delle voci false per ottenere una promozione a lavoro, ma alla fine ha  solo messo zizzania  tra i colleghi e non ha ottenuto niente.  Questa frase significa che Luca ha solo fatto litigare i colleghi diffondendo voci false, ma non ha ottenuto la promozione che voleva.  Mettere in chiaro Questo è un modo alternativo per dire chiarire o spiegare qualcosa. Ecco un esempio: Voglio mettere subito  in chiaro che non tollero ritardi al lavoro! Qui, appunto, si sta dicendo che vuole subito spiegare a tutti che non tollera ritardi sul posto di lavoro.  Mettere al mondo Di solito questa espressione si usa quando nasce un bambino, infatti significa proprio far nascere un bambino.  Vediamo un esempio: Francesca ha messo al mondo  il primo figlio quando aveva 20 anni.  Mettere le mani avanti Se devi fare qualcosa ma hai paura che non vada bene, puoi avvisare che non sei bravo a fare quella cosa o che pensi che possa andare male prima ancora di farla. Bene, questo è proprio mettere le mani avanti, cioè fare in modo da prevenire critiche o conseguenze negative che possono generare da un eventuale fallimento. Vediamo un esempio: Possiamo organizzare una cena a casa mia ma, metto le mani avanti , non sono bravo a cucinare. Mettere in pratica Significa applicare quello che hai imparato nella teoria. Ad esempio, tu che studi italiano da tanto tempo sei pronto a mettere in pratica  tutto quello che hai imparato parlando con un italiano? Cioè, sei pronto ad applicare tutte le regole che hai imparato fino ad oggi in una conversazione con un italiano? ​​Benissimo! Spero che la lezione di oggi ti sia piaciuta. Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella sezione contatti  del sito e ci sentiamo presto. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • 6 espressioni idiomatiche: A1 vs C1

    Impara queste frasi idiomatiche in Italiano! Ciao a tutti e benvenuti nel nuovo articolo! Oggi parleremo di alcune espressioni idiomatiche italiane che non sempre si trovano sui libri, ma che sono molto comuni tra gli italiani. Queste espressioni sono abbastanza avanzate e se le usi ti faranno sembrare un vero e proprio italiano! Vedremo anche la loro versione più semplice e letterale. Iniziamo! Avere culo Marco ha avuto  troppo culo ! Ha vinto alla lotteria proprio il giorno in cui ha perso il lavoro. Qui usiamo “ha avuto culo” per dire che Marco è stato molto fortunato, infatti anche se ha perso il lavoro, comunque quel giorno ha vinto alla lotteria! La versione più letterale sarebbe avere fortuna , quindi: Marco ha avuto fortuna ! Ha vinto alla lotteria proprio il giorno in cui ha perso il lavoro. Possiamo trovare anche l’esclamazione che culo! per dire che fortuna! A scrocco Giovanni è sempre il primo a presentarsi alle feste, solo per mangiare a scrocco  senza mai portare nulla. L’espressione “a scrocco” in realtà può essere usata in tutti i contesti in cui facciamo qualcosa senza pagare, perché “sfruttiamo” un’altra persona che pagherà al posto nostro. Ad esempio dormire a scrocco, fare le vacanze a scrocco , ecc.   Esiste anche il verbo scroccare  che ha praticamente lo stesso significato. Se tu vai a cena da un amico perché lui ti ha invitato non stai scroccando la cena ovviamente. Però se vai dal tuo amico a trovarlo per un caffè, ma poi, anche se il tuo amico non te lo ha chiesto, resti a cena e mangi con lui, allora stai scoccando. E una persona che scrocca spesso è uno scroccone  o una scroccona . Non esiste proprio una versione più letterale di questa espressione perché il significato di “scroccare” è intrinseco nel verbo. Potremmo dire qualcosa come “approfittare di qualcuno per non pagare qualcosa”. Fare la scoperta dell’acqua calda Mario ha detto che per guadagnare di più dobbiamo vendere più prodotti. Ha fatto la scoperta dell’acqua calda . Usiamo questa espressione quando una persona dice una cosa così scontata, così ovvia, una cosa che sanno tutti! In questo caso è ovvio che vendendo più prodotti, guadagneremo di più! La versione letterale potrebbe essere: “Dire una cosa ovvia”, “essere ovvio”. Mario ha detto che per guadagnare di più dobbiamo vendere più prodotti. È ovvio ! Da morire Il nuovo libro mi è piaciuto da morire ! Non vedo l’ora di leggere il prossimo! In Italiano, usiamo da morire con il significato di tantissimo ! Possiamo usarlo in espressioni come “mi è piaciuto da morire”, “ho riso da morire”, “era buono da morire”. Quindi, la versione più letterale è semplicemente tantissimo :  Il nuovo libro mi è piaciuto tantissimo ! Non vedo l’ora di leggere il prossimo! Una cagata pazzesca Tutti dicono che questo film è bellissimo, ma secondo me è una   cagata pazzesca . Si usa quando vogliamo dire che una cosa è assurda , di bassa qualità  o stupida  per noi. In questo caso, vogliamo dire che il film è di bassa qualità. Ma se per esempio un nostro amico vuole chiedere alla sua ragazza di sposarlo e decide di organizzare la proposta di matrimonio al McDonald’s, che forse non è il posto migliore per farlo, possiamo dirgli che per noi quella cosa è una cagata pazzesca, quindi una cosa stupida , assurda ! Fatto con i piedi (o col culo) La traduzione del libro è fatta con i piedi (col culo). Si perde completamente l’intento originario dell’autrice! Usiamo questa espressione per criticare un lavoro o in generale qualcosa che è stato fatto in modo sbagliato, superficiale, con molti errori, senza impegnarsi troppo.  Benissimo! Se questa lezione ti è piaciuta e ti piacerebbe studiare con un intero corso dove ti insegno più di 180 frasi idiomatiche allora clicca sull’immagine qui sotto! Noi italiani usiamo davvero sempre queste espressioni e se le userai anche tu, tutti ti faranno i complimenti! Clicca qui sotto ⬇️ Se invece hai qualche domanda, mandami un messaggio nella sezione contatti del sito e ci sentiamo presto. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • CONGIUNTIVO o INDICATIVO (sia vs è): impara i verbi italiani con una lezione interattiva

    Congiuntivo (sia) o indicativo (è)? Scoprilo con questa lezione di italiano interattiva!  Vuoi partecipare ai miei corsi di italiano? Visita la mia online school ! Esercizio Prova a fare questo esercizio e poi scorri per leggere la spiegazione.  Secondo me, i corsi di Teacher Stefano ____ (essere) molto utili. Credo che l'esame che abbiamo fatto oggi _____ (essere) difficile.  Spero che tu ____ (potere) venire alla mia festa sabato prossimo. Anche se non ____ (sentirsi, io, passato) bene, ho partecipato alla riunione. È giusto che ognuno ____ (avere) le stesse opportunità. Spiegazione Ciao a tutti e benvenuti nel nuovo articolo! Oggi parliamo degli usi del congiuntivo. Spesso molti studenti non capiscono quando devono usare il congiuntivo nelle frasi e quando no, quindi in questo articolo lo vedremo partendo dall’esercizio che hai svolto! Iniziamo! Soluzione dell’esercizio  Iniziamo dalla prima frase.  Secondo me, i corsi di Teacher Stefano sono (essere) molto utili. Qui non ci sono dubbi! Non usiamo il congiuntivo perchè secondo me  non è un verbo e il congiuntivo deve sempre dipendere da un verbo all’indicativo quando vogliamo esprimere un’opinione. Con le espressioni come secondo me, per me, dal mio punto di vista , il congiuntivo non si usa perché, anche se stiamo esprimendo un’opinione, non abbiamo un verbo principale, quindi useremo l’indicativo ! Vediamo, invece, la seconda frase: Credo che l'esame che abbiamo fatto oggi sia stato  (essere) difficile.  Qui, come vedi, abbiamo un verbo principale, cioè credo  e poi un altro verbo, cioè essere  che andrà al congiuntivo passato, quindi sia stato .  Quindi, per riassumere: quando vogliamo esprimere la nostra opinione su qualcosa possiamo usare il congiuntivo quando abbiamo due verbi, uno che serve a far capire che sto esprimendo un’opinione, come per esempio credo, penso, ritengo , ecc. e uno che serve a esprimere l’opinione vera e propria. Questo secondo verbo, che chiamiamo verbo dipendente, è al congiuntivo! Se non uso un verbo, ma un’espressione come secondo me, per me , ecc, allora la mia opinione sarà all’indicativo.  Andiamo avanti! Spero che tu possa  (potere) venire alla mia festa sabato prossimo. Qui la regola è la stessa che abbiamo visto prima! Io   spero  che tu   possa: abbiamo due verbi e due soggetti diversi. Il primo verbo esprime speranza , quindi dopo userò il congiuntivo.  In generale, quindi, usiamo il congiuntivo con i  verbi di opinione, di speranza, di dubbio, di desiderio, di paura . Quando, invece, abbiamo un’espressione senza verbo come secondo me , usiamo l’indicativo. Abbiamo visto degli esempi con verbi che esprimono un’opinione e una speranza. Vediamo altri esempi utili: PAURA : Ho paura che domani piova  e tu non riesca  ad andare a Sorrento. DUBBIO: Dubito che Maria arrivi al colloquio in tempo. DESIDERIO : Vorrei che tu iniziassi  a mangiare in modo più sano.  ⚠️Attenzione : con il condizionale (vorrei) usiamo il congiuntivo imperfetto ! Andiamo avanti con l’esercizio! Anche se non mi sono sentito/a / sentivo  (sentirsi, io, passato) bene, ho partecipato alla riunione. Qui, come vedi, usiamo l’indicativo! Questa è una frase concessiva, cioè una frase in cui quello che succede è inaspettato. Infatti, io non mi sento bene, quindi la conseguenza naturale sarebbe che io non partecipo alla riunione. Invece, partecipo comunque, quindi è una conseguenza inattesa. Queste frasi si chiamano concessive  e possono essere introdotte in diverso modo, tra cui il più comune anche se . Ricorda che anche se richiede nella maggior parte dei casi l’indicativo! Ma ci sono altri connettivi conessivi molto comuni come nonostante , benché  o sebbene . Infatti, possiamo riscrivere la frase di prima così: Nonostante  non mi sentissi  (sentirsi, io, passato) bene, ho partecipato alla riunione. Il significato è esattamente lo stesso, ma dobbiamo usare il congiuntivo ! Finiamo con l’ultima frase di oggi: È giusto che ognuno abbia  (avere) le stesse opportunità. Qui dobbiamo usare il congiuntivo perché con tutte le espressioni impersonali formate da essere + un aggettivo, si usa il congiuntivo! Un’espressione impersonale è una frase senza soggetto, sempre alla terza persona singolare. Infatti, se dico è giusto , non c’è davvero una persona, ma è un’affermazione generale. Altri esempi possono essere: È facile/difficile che È possibile/impossibile che È probabile/improbabile che È meglio/peggio che È inutile che Benissimo! Spero che la lezione di oggi ti sia piaciuta. Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella sezione contatti   del sito e ci sentiamo presto. Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Grandi Aziende Italiane: Luxottica

    Ciao e benvenuti al quarto episodio della nuova serie Grandi Aziende Italiane! Una serie in cui vi parlerò di grandi aziende italiane conosciute in tutto il mondo. In questo episodio vi parlerò della Luxottica. Buon ascolto! Supporta il mio lavoro e scarica la trascrizione qui sotto! Iscriviti alla newsletter Un abbraccio, Teacher Stefano

  • Grandi Aziende Italiane: Gucci

    Ciao e benvenuti al quarto episodio della nuova serie Grandi Aziende Italiane! Una serie in cui vi parlerò di grandi aziende italiane conosciute in tutto il mondo. In questo episodio vi parlerò di Gucci. Buon ascolto! Supporta il mio lavoro e scarica la trascrizione qui sotto! Iscriviti alla newsletter Un abbraccio, Teacher Stefano

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