Si dice un buon insegnante o un insegnante buono? Lo vediamo nell'articolo di oggi!
Ciao a tutti e benvenuti in questa nuova lezione! Oggi parleremo di come alcune espressioni possono cambiare significato se cambiamo la posizione dell’aggettivo. Cominciamo subito!
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La prima cosa che voglio dirti è che, in generale, in italiano la forma più corretta è mettere l’aggettivo DOPO il nome. In questo modo non puoi sbagliare, perché sceglierai la posizione neutra dell’aggettivo, cioè quella che viene usata per esprimere il significato letterale dell’aggettivo.
La regola però non è così rigida, perché in realtà in italiano ci sono molti casi in cui possiamo mettere l’aggettivo anche prima del nome.
Se, per esempio, parliamo di colori, mettiamo il colore sempre DOPO il nome, non prima. Ad esempio:
Una tazza bianca
Un maglione nero
Uno zaino rosso
In generale, quindi, mettere l’aggettivo dopo il nome è la scelta grammaticale più corretta e ti permette di usare l’aggettivo nel suo significato letterale!
Quindi, perché all’inizio ti ho detto che non c’è una regola rigida?
La risposta non è così semplice!
L’aggettivo DOPO il nome ha un significato letterale, cioè praticamente stai usando l’aggettivo con il significato che trovi sul dizionario, senza possibilità di errori.
Se, invece, metti l’aggettivo PRIMA del nome vuol dire che lo stai usando con un significato più particolare, cioè stai proprio cambiando il significato dell’espressione, semplicemente cambiando la posizione di una parola! Non è fantastico? Ora ti faccio qualche esempio:
Marco è un amico vecchio!
In questo caso vecchio è usato nel suo significato letterale, cioè anziano. Sto dicendo che Marco è anziano, quindi ha più di 70 anni.
Marco è un vecchio amico!
Qui il significato della frase cambia totalmente! Non sto assolutamente parlando dell’età di Marco, potrebbe avere anche 20 anni, ma sto dicendo che è mio amico da tanto tempo, cioè è un amico che ho da tantissimo tempo. In questo caso, infatti, uso vecchio con un significato più figurato.
Attenzione! Questa regola non vale proprio sempre, perché ci sono degli aggettivi che non hanno un significato figurato. Tornando ai colori: non posso dire un rosso maglione perché rosso ha solo il significato di colore rosso, non c’è nessun altro significato!
Ma facciamo qualche altro esempio di aggettivi che possono essere messi prima del nome, così potrai imparare delle espressioni utili da usare, ma anche facili da imparare, perché sono praticamente le stesse parole, ma messe in un ordine diverso!
Guerra e Pace è un libro grande!
Qui stiamo dicendo semplicemente che Guerra e Pace è un libro molto grande, cioè con tantissime pagine. Effettivamente è così, Guerra e Pace è un libro grandissimo, in italiano diremmo “è un mattone”, cioè è così grande che pesa come un mattone.
Proviamo adesso a cambiare la posizione dell’aggettivo:
Guerra e pace è un grande libro!
Qui sto dicendo un’altra cosa, cioè sto dicendo che Guerra e Pace è un libro importante, straordinario, ecc. In altre parole, sto dicendo che è un ottimo libro. Non mi interessano le dimensioni in questo caso, ma solo l’importanza di questo libro. Potrei dire la stessa frase anche con un libro di 50 pagine, perché qui grande è usato in senso metaforico, non letterale.
Ti faccio ancora un altro esempio!
Stefano è un insegnante buono!
Se dici questa frase a un tuo amico per consigliare i miei video e i miei corsi, stai dicendo che io sono un insegnante gentile, empatico e tutte le cose belle che puoi dire su di me! Fai attenzione, perché se dici un insegnante buono stai parlando del mio carattere e della mia personalità, non della mia capacità come insegnante.
Se vuoi parlare di me come insegnante devi mettere l’aggettivo prima!
Stefano è un buon insegnante!
In questo caso stai dicendo che sono bravo nel mio lavoro, cioè che sono un insegnante bravo.
Ti faccio notare un’ultima cosa: ho detto buon insegnante, non buono.
⚠️Attenzione: buono è un aggettivo un po’ particolare, segue delle regole tutte sue!
Quando è dopo il nome, si comporta come un aggettivo normale, quindi ha le sue 4 forme: buono, buona, buoni, buone.
Quando è prima del nome, invece, si comporta in modo diverso, cioè come se fosse un articolo indeterminativo.
Infatti abbiamo:
Buon con la maggior parte delle parole maschili e singolari.
Ad esempio: un buon insegnante.
Buono con le parole che iniziano con z, s+consonante, p+consonante, y.
Ad esempio: un buono studente.
Buona con le parole femminili e singolari.
Ad esempio: una buona giornata.
Buoni con le parole maschili e plurali.
Ad esempio: dei buoni amici.
Buone con le parole femminili e plurali.
Ad esempio: delle buone proposte.
Bene! Spero davvero che la lezione di oggi ti sia piaciuta. Io trovo questo argomento super interessante, spero che sia lo stesso per te.
Se hai qualche domanda, mandami un messaggio nella sezione contatti del sito e ci sentiamo presto.
Un abbraccio,
Teacher Stefano
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